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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Fonti intelligence: “Imminente l’attacco dell’Iran”. Biden assicura: “Proteggeremo Israele”. Wall Street Journal: “Si teme gran parte degli ostaggi a Gaza siano morti” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 11 aprile

Israele non ha nessuna intenzione di abbandonare l’idea di invadere Rafah, ma anzi prepara l’evacuazione della città più a sud della Striscia in vista dell’operazione militare. L’unica speranza è riposta a Il Cairo dove proseguono le trattative tra le due parti. Nonostante il presidente Usa Biden abbia dichiarato che “la politica di Netanyahu su Gaza è un errore” esortando Israele ad accettare una tregua di almeno sei settimane, il cessate il fuoco al momento appare ancora lontano. Anche perché, secondo quanto dichiarato dalla Cnn, Hamas avrebbe fatto sapere di non riuscire a rintracciare i 40 ostaggi necessari per la prima fase dell’accordo del cessate il fuoco. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 11 aprile 2024, sulla guerra Israele-Hamas.

DIRETTA

Ore 16,00 – Netanyahu, pronti a scenari in luoghi diversi da Gaza – “Siamo nel bel mezzo di una guerra a Gaza che continua con forza. Inoltre stiamo continuando a fare sforzi incessanti per la restituzione dei nostri ostaggi, ma siamo preparati per scenari che coinvolgono sfide in altri luoghi”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando con alcuni piloti nella base aerea di Tel Nof, a sud di Tel Aviv. Il riferimento sembra essere alle minacce dell’Iran di rispondere al raid che ha colpito il suo consolato a Damasco. “Abbiamo stabilito un principio semplice: Chiunque ci colpisca, noi colpiamo loro”, ha detto Netanyahu. E ancora: “Siamo pronti ad adempiere alle nostre responsabilità per la sicurezza di Israele, in difesa e in attacco”.

Ore 15,30 – Wall Street Journal: “Si teme gran parte degli ostaggi a Gaza siano morti” – Funzionari americani hanno riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani tenuti ancora prigionieri da Hamas a Gaza siano morti. Il report arriva nel mezzo dei colloqui per un accordo sulla tregua, con alcune fonti di Hamas che nei giorni scorsi hanno indicato di non essere in grado di rintracciare i 40 ostaggi vivi che Israele chiede nelle trattative. Si ritiene che a Gaza siano rimasti 129 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L’Idf ha confermato la morte di 34 di questi ma, scrive il Wsj, “funzionari israeliani e americani stimano in privato che il numero di morti potrebbe essere molto più alto”.

Ore 15,00 – Israele: “Ucciso terrorista Nasser, finanziava Hamas a Rafah” – L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il terrorista Nasser Yakob Jabber Nasser. “Nell’ambito delle sue attività nell’ala militare di Hamas, è stato responsabile del finanziamento di una parte significativa delle attività militari di Hamas a Rafah”, afferma il portavoce militare secondo cui Nasser “lo scorso dicembre ha trasferito centinaia di migliaia di dollari ad Hamas per le sue attività militari”. La stessa fonte ha ricordato che sono stati “eliminati terroristi nell’area di Suyaia nel Nord della Striscia”.

Ore 14,00 – Ministero Sanità di Gaza: “Salgono a 33.545 i palestinesi uccisi dall’inizio della guerra” – Sale ad almeno 33.545 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi e a 76.094 quello dei feriti da quando è iniziata l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza lo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza. Nelle ultime 24 sono 63 le persone uccise e 45 quelle rimaste ferite nell’enclave.

Ore 10,00 – Inviato Usa: “Il rischio di carestia a Gaza è imminente” – L’inviato speciale degli Stati Uniti per gli sforzi umanitari a Gaza, David Satterfield, ha avvertito che “c’è un rischio imminente di carestia per la maggioranza, se non per tutti, i 2,2 milioni di abitanti di Gaza”. “Questo non è un punto in discussione. È un fatto accertato, che gli Stati Uniti, i suoi esperti, la comunità internazionale, i suoi esperti valutano e credono sia reale”, ha detto a un evento virtuale ospitato dall’American Jewish Committee, ripreso da Haaretz. Per Satterfield “con l’eccezione del nord di Gaza, Rafah presenta il quadro umanitario più difficile e impegnativo in questo momento di qualsiasi altra parte di Gaza”, descrivendo la città del sud di Gaza come “un luogo miserabile da qualsiasi punto di vista legato alla salute e all’alloggio”.

Ore 12,00 – Media: “Il Capo del Comando Centrale Usa arrivato in Israele” – Il capo del Comando centrale degli Usa (Centcom) Michael Kurilla è arrivato in Israele. Lo hanno riferito i media. Kurilla vedrà il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e altri esponenti dell’apparato di difesa per discutere le minacce dell’Iran di un possibile attacco diretto o indiretto contro Israele. Ieri l’agenzia Bloomberg ha riferito di un imminente risposta dell’Iran all’uccisione di un generale dei pasdaran a Damasco – attribuito a Israele – con missili ad alta precisione e droni su obiettivi militari e governativi israeliani.

Ore 9,00 – Wafa: “Raid di Israele nel centro della Striscia, almeno 2 morti” – Media palestinesi hanno segnalato una serie di raid israeliani nella parte centrale di Gaza, nel campo di Nuseirat dove l’agenzia Wafa ha riferito di almeno due morti. I raid – secondo la stessa fonte – hanno colpito una torre residenziale nell’area. L’Idf non ha ancora commentato le notizie.

Ore 8,00 – Israele, arrivano i primi lavoratori indiani: riviste le politiche di migrazione del lavoro – Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presieduto una riunione per affrontare la questione dei lavoratori stranieri, segnalando una potenziale revisione delle politiche israeliane sull’immigrazione per motivi di lavoro. Dopo il 7 ottobre era stato impedito a tutti i lavoratori palestinesi di entrare in Israele. L’incontro, tenutosi presso l’Ufficio del primo ministro a Gerusalemme, aveva lo scopo di snellire le procedure per aumentare il numero di lavoratori stranieri in Israele, riducendo al contempo il costo della vita e gli ostacoli burocratici che le imprese devono affrontare. Come primo effetto arriveranno in Israele i primi lavoratori indiani.

Ore 7,00 – Inviato umanitario Usa: “Aumento aiuti non compensa mesi scorsi” – L’inviato umanitario dell’amministrazione Biden a Gaza, David Satterfield, chiarisce che l’aumento degli aiuti negli ultimi giorni “non compensa i cinque mesi precedenti” dove Israele, secondo Satterfield, “non ha mostrato un’adeguata capacità di facilitare e implementare le misure operative necessarie” per la distribuzione degli aiuti umanitari. Lo riporta il Times of Israel.

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