Guerra Israele-Hamas, Netanyahu: “Manterremo il controllo su Gaza dopo la guerra”. Raid su al-Shifa: 13 morti. Blinken: “Troppi palestinesi uccisi” | DIRETTA
La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 10 novembre
La Jihad islamica ha diffuso un filmato di due israeliani, una donna anziana e un bambino, dicendo di essere pronta a liberarli per ragioni umanitarie. Tel Avid dice sì a pause umanitarie di quattro ore al giorno, ma non cede sul cessate il fuoco. Soldati israleliani nel quartier generale di Hamas vicino a Shifa. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, venerdì 10 novembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 18,00 – Netanyahu: “Manterremo il controllo su Gaza dopo la guerra” – “Le forze israeliane mantenerranno il controllo sulla Striscia di Gaza anche dopo la guerra, non lo cederà a forze esterne”. Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, al termine di un incontro con i leader delle comunita’ ai confini con la Striscia, secondo quanto riporta Lo riporta la testata Yedioth Ahronoth. I leader locali hanno invitato il premier a “non accettare nessun cessate il fuoco ea finire il lavoro a Gaza fino all’ultimo terrorista”.
Ore 14,30 – Idf circonda 4 ospedali a Gaza – Nelle ultime ore l’esercito israeliano ha circondato tre ospedali a Gaza City e l’ospedale indonesiano nel nord della Striscia. Usando carri armati e veicoli blindati, hanno chiuso un perimetro di circa 100 metri intorno a questi ospedali, dove sono rifugiati migliaia di feriti e di sfollati.
Molti di loro hanno inviato appelli dall’ospedale al-Rantisi e dall’ospedale Nasser, chiedendo di poter fuggire. L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di questi ospedali, ma, senza garanzie da parte di organizzazioni internazionali come la Croce Rossa, le persone non si assumono il rischio di andarsene sotto i bombardamenti dell’Idf.
13,00 – Oms, l’unico ospedale psichiatrico di Gaza non è più operativo – “Questa settimana, l’unico ospedale psichiatrico di Gaza non è più operativo dopo aver subito danni a causa di un attacco il 5 novembre. Gli operatori sanitari sono stati costretti a dimettere i pazienti ricoverati e a interrompere altri servizi. A causa del crescente disagio psicologico legato ai conflitti, questi servizi sono necessari ora più che mai”. Lo spiega l’Organizzazione mondiale della Sanità nei Territori occupati palestinesi, in un post rilanciato anche dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus: “L’Oms chiede la protezione attiva dei civili e l’assistenza sanitaria”.
Ore 12,00 – Erdogan: “Diecimila morti, qualcuno dovrà pagare il conto” – “Israele sta mettendo a dura prova la nostra pazienza”. Lo ha detto questa mattina il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, tornato a parlare del conflitto in corso in Medio Oriente. “Una tragedia che si sta consumando dinanzi agli occhi del mondo. Un crimine contro l’umanità che sta mettendo a dura prova la nostra pazienza. Ci sono diecimila vittime, una violenza per cui qualcuno dovrà pagare il conto. I complici di questo massacro ne risponderanno prima dinanzi alla propria coscienza, poi dinanzi alla storia”, ha detto Erdogan.
Ore 11,00 – Blinken: “Troppi palestinesi sono stati uccisi” – “Finora troppi palestinesi sono stati uccisi, troppi hanno sofferto in queste ultime settimane”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken in India, secondo quanto riferisce il Guardian, sottolineando che dovrebbe essere fatto tutto il possibile per prevenire danni ai civili e massimizzare l’assistenza di cui hanno bisogno.
Ore 10,30 – Abu Mazen: “Pronti ad assumerci la responsabilità di Gaza” – L’Autorità nazionale palestinese è pronta ad assumersi le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza nell’ambito di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza. Lo ha ribadito il presidente palestinese Abu Mazen secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters.
Ore 10,00 – Il direttore dell’ospedale al-Shifa: “Danneggiato un edificio della struttura” – Il direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza ha dichiarato questa mattina che l’edificio del poliambulatorio dell’ospedale è stato danneggiato da un attacco israeliano. E ha spiegato che l’edificio serve per le emergenze mediche e ospita i rifugiati provenienti da tutta la Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha affermato che i carri armati israeliani sono entrati nel complesso dell’ospedale Ranteesi di Gaza City, situato a circa due chilometri a nord di Al-Shifa. Secondo Hamas i morti sarebbero almeno tredici.
Ore 9,00 – Israele: raid in Siria per colpire i responsabili dei droni su Eilat – Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver effettuato raid in Siria. “In risposta a un drone dalla Siria che ieri ha colpito una scuola a Eilat (nel sud di Israele), le Idf hanno attaccato l’organizzazione responsabile dell’attacco”, si legge sul social X. Le forze israeliane ritengono “il regime siriano pienamente responsabile per ogni attività di terrore che parte dal suo territorio”. Le Idf non chiariscono chi fosse dietro all’esplosione provocata ieri dal drone, che non ha fatto vittime, o quali obiettivi siano stati colpiti in Siria.
Ore 8,00 – Sale a 36 il numero dei soldati israeliani uccisi – È salito a 36 il numero dei soldati israeliani uccisi nelle operazioni di terra contro Hamas nella Striscia di Gaza, rendo noto oggi l’esercito. L’ultima vittima è il sergente Gilad Rozenblit, 21 anni. Le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegano che Rozenblit veniva dal kibbutz di Ginegar, era un medico di prima linea ed è stato ucciso in combattimento nel nord di Gaza.
Ore 7,00 – Netanyahu: “Cessate il fuoco significherebbe arrendersi ad Hamas” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che il suo governo non è d’accordo a un cessate il fuoco a Gaza. “Significherebbe arrendersi ad Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell’asse del male dell’Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”, ha detto Netanyahu a Fox News, sottolineando che la battaglia “continua contro Hamas ma in aree specifiche e per un certo periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili”.
Ore 06,00 – Netanyahu: “Non cerchiamo di governare Gaza, né di occuparla” – “Non cerchiamo di governare Gaza, non cerchiamo di occuparla, ma cerchiamo di darle, così come a noi, un avvenire migliore”. Lo ha dichiarato Benjamin Netanyahu in un’intervista a Fox News. Il premier israeliano ha aggiunto che le operazioni militari nella Striscia vanno “eccezionalmente bene”.