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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 38.295 morti dal 7 ottobre. Idf ammettono: “Preso di mira il quartier generale dell’Unrwa a Gaza City”. Israele ordina l’evacuazione della città. Feriti gravemente in azione due riservisti. Libano, Nasrallah: “Se Israele accetta una tregua a Gaza, Hezbollah fermerà gli attacchi” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 10 luglio

A oltre nove mesi e 38.240 morti e oltre 88mila feriti dopo gli attentati del 7 ottobre, non si fermano i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Intanto oggi a Doha, in Qatar, e domani al Cairo, in Egitto, si torna a negoziare tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi israeliani. Tutto mentre a Washington D.C. gli Usa ospitano il vertice che segna il 75esimo anniversario della fondazione della Nato, a cui sono stati invitati come osservatori anche il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e i rappresentanti diplomatici di Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Qatar e Tunisia. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 10 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Gaza, Idf: “Feriti due riservisti in azione” – Due riservisti delle forze armate di Israele (Idf)  sono rimasti gravemente feriti questa mattina durante alcuni combattimenti a Gaza City. Lo ha comunicato oggi in una nota l’esercito israeliano, secondo cui i due militari appartengono al Brigata Alexandroni. Secondo una prima indagine interna, i soldati sarebbero rimasti feriti a causa dell’esplosione di ordigno. I due feriti sono stati trasportati in ospedale in Israele.

Ore 17,00 – Libano, Nasrallah: “Se Israele accetta una tregua a Gaza, fermeremo gli attacchi” – Hezbollah è riuscito a “sfinire materialmente, finanziariamente e mentalmente” Israele, che se accetterà un cessate il fuoco a Gaza vedrà anche la fine degli attacchi del gruppo armato sciita dal Libano. Lo ha detto oggi il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, intervenendo alla commemorazione di Mohammed Nasser, un alto esponente del gruppo armato sciita ucciso la scorsa settimana in un raid israeliano. La situazione nel nord di Israele, ha detto Nasrallah secondo l’emittente al-Mayadeen, ha “fatto loro capire che se vogliono che finisca, devono fermare l’aggressione a Gaza”. Ma, ha aggiunto,  se ci sarà una svolta nei negoziati in corso tra Israele e Hamas che si tradurrà in un cessate il fuoco, “anche” Hezbollah “cesserà” gli attacchi contro Israele “senza alcuna discussione o negoziato”.

Ore 16,15 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di razzi contro Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato il lancio di “decine di razzi Katyusha” contro alcuni obiettivi delle forze armate di Israele (Idf) sulle alture del Golan, una zona annessa dallo Stato ebraico senza il riconoscimento della comunità internazionale. In una nota citata anche dai media libanesi, Hezbollah ha spiegato che l’attacco contro alcune postazioni dell’artiglieria israeliana nella zona di Zaoura, nel Golan, costituisce una rappresaglia per i raid condotti nella notte dall’Idf in Libano.

Ore 15,45 – Israele, Idf: “Colpite strutture dell’esercito siriano sulle Alture del Golan” – L’artiglieria delle forze armate di Israele (Idf) ha bombardato una serie di siti dell’esercito del regime di Damasco sulle Alture del Golan, nella Siria meridionale. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui le strutture colpite violavano l’accordo di disimpegno firmato nel 1974 tra Israele e Siria, che pose fine alla guerra dello Yom Kippur. “Le Idf ritengono l’esercito siriano responsabile di tutto ciò che accade nel suo territorio e non consentiranno tentativi di violare gli accordi”, conclude la nota.

Ore 15,30 – Israele, Idf: “Lanciati 30 razzi dal Libano sul nord” – Almeno una trentina di razzi sono stati lanciati nel pomeriggio dal Libano verso la Galilea settentrionale, nel nord di Israele. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui l’attacco ha fatto scattare le sirene di allarme nelle comunità della zona ma non ha causato feriti.

Ore 15,00 – Israele, il ministro della Difesa Gallant: “Favorevoli alla riapertura del valico di Rafah ma senza Hamas” – Israele è favorevole alla riapertura del valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza ma non tollererà il ritorno di Hamas nella zona. Lo ha dichiarato oggi il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant a margine di un incontro con l’inviato statunitense per il Medio Oriente, Brett McGurk. Secondo una nota diramata a seguito del vertice, “i due hanno discusso dell’importanza di cogliere l’opportunità creata per raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza”.

Ore 14,30 – Israele: il rabbino haredi Moshe Hillel Hirsch chiede agli ultra-ortodossi di disertare la leva – Il direttore della Yeshiva Slabodka di Bnei Brak nonché uno dei rabbini più importanti del movimento Haredi lituano, il rabbino Moshe Hillel Hirsch, ha ordinato agli studenti più grandi di parlare con i giovani ebrei ultra-ortodossi che non studiano nelle yeshivot, chiedendo loro di non presentarsi per la leva militare. Secondo quanto riporta il portale israeliano Behadrei Haredim, citato da Ynet, ieri sera il rabbino ha tenuto un incontro in merito in casa propria. Alcuni presenti hanno rivelato che Hirsch ha chiesto ai giovani ebrei ultra-ortodossi di non presentarsi presso gli uffici di reclutamento delle forze armate israeliane (Idf) e ha anche aggiunto che bisognerebbe inviare dei rappresentanti in tutte le yeshivot del Paese per avvertire gli studenti di evitare la leva.

Ore 14,00 – Gaza: Mustafa Barghouti accusa Israele di “pulizia etnica” – Il segretario generale del partito politico “Iniziativa nazionale palestinese”, Mustafa Barghouti, ha accusato Israele di “pulizia etnica” nella Striscia di Gaza, con l’invito all’intera popolazione di Gaza City di evacuare la città. L’esercito israeliano, ha scritto oggi Barghouti su X (ex Twitter), sta “cercando di costringere centinaia di migliaia di palestinesi a lasciare la loro città e le loro case”. “Il governo fascista di Netanyahu non si è mai allontanato dal suo obiettivo originale di pulizia etnica dell’intera popolazione della Striscia di Gaza”, ha aggiunto. In mattinata l’esercito israeliano ha lanciato migliaia di volantini su Gaza City invitando la popolazione palestinese di lasciare la città e dirigersi verso sud.

Ore 13,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 38.295 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.295 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 88.241, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 52 persone e altre 208 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,30 – La Germania definisce “inaccettabile” l’attacco di Israele contro una scuola a Khan Younis – Il governo tedesco ha definito oggi “inaccettabile” il raid aereo condotto ieri dalle forze armate di Israele (Idf) contro una scuola piena di sfollati a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, che ha provocato almeno 30 morti. “È inaccettabile che persone che cercano rifugio nelle scuole vengano uccise. I civili, soprattutto i bambini, non devono restare intrappolati nel fuoco incrociato”, ha scritto in una nota diramata su X (ex Twitter) il ministero degli Esteri di Berlino. “I ripetuti attacchi alle scuole da parte dell’esercito israeliano devono cessare e deve essere avviata rapidamente un’indagine in merito”. Ieri le Idf hanno effettuato un raid che ha colpito le tende in cui vivono centinaia di sfollati nel cortile della scuola al-Awda ad Abassan, vicino a Khan Younis. I militari hanno fatto sapere di aver aperto un’indagine interna sull’accaduto.

Ore 12,0o – Gaza, Idf ammettono di aver preso di mira il quartier generale dell’Unrwa a Gaza City: “Era usato da Hamas” – Le forze armate di Israele hanno ammesso di aver preso di mira il quartier generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gaza City, affermando che il sito era utilizzato da Hamas e dalla Jihad islamica per compiere operazioni militari. In una nota pubblicata oggi sui social e corredata da alcune foto dell’intervento dei militari israeliani, l’Idf rivela come nei giorni scorsi le truppe della 99esima divisione dell’esercito, affiancate dal Commando Brigade e dall’unità d’élite Multi-Domain, hanno fatto irruzione nel quartier generale dell’Unrwa a Gaza City, uccidendo e arrestando un imprecisato numero di uomini armati e rinvenendo una grande quantità di armi. Prima del raid, secondo l’Idf, i militari hanno aperto un corridoio umanitario per consentire ai civili di lasciare l’area. L’ammissione dell’irruzione nel quartier generale dell’Agenzia Onu segue di un giorno l’attacco dell’Idf contro una scuola piena di sfollati a Khan Younis, che ha ucciso almeno 30 persone. Negli ultimi mesi, Israele ha preso di mira numerose scuole, ospedali ed edifici delle Nazioni Unite affermando che i miliziani di Hamas e della Jihad Islamica vi avevano trovato rifugio, senza però mai fornire prove a sostegno di queste accuse.

Ore 11,30 – Gaza: Idf invita la popolazione di Gaza City a evacuare la città e a dirigersi a sud – Le forze armate di Israele (Idf) hanno invitato oggi tutta la popolazione di Gaza City a evacuare la città e a dirigersi a sud, verso i rifugi di Deir el-Balah, nel centro della Striscia. “La città di Gaza sarà una pericolosa zona di combattimento”, si legge sui volantini lanciati questa mattina dai militari israeliani sulla città, che invitano “tutti a Gaza City” a dirigersi a sud attraverso via Salah a-Din o lungo la costa. Nei giorni scorsi, le Idf avevano diramato diversi avvisi di evacuazione per varie zone di Gaza City, mentre le truppe dello Stato ebraico conducevano una serie di operazioni militari nei quartieri occidentali e meridionali della città e soprattutto in quello orientale di Shejaiya. L’ultimo avviso diramato oggi però riguarda l’intera città di Gaza. Secondo recenti stime dell’Idf, nel nord della Striscia restano circa 200mila palestinesi.

Ore 11,00 – Israele, il ministro della Difesa Gallant: “Uccisi o feriti il 60% dei terroristi di Hamas” – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato oggi alla Knesset che il 60 per cento dei terroristi di Hamas è stato ucciso oppure è rimasto ferito dopo oltre nove mesi di guerra nella Striscia di Gaza. Rispondendo a una domanda del parlamentare di estrema destra Ohad Tal, membro del partito National Religious Party-Religious Zionism, sul perché Israele continui a rifornire di elettricità la Striscia, Gallant ha risposto: “Abbiamo riportato a casa la metà degli ostaggi e siamo determinati a liberare gli altri. L’apparato di sicurezza è determinato a raggiungere tutti gli obiettivi bellici. Per poterlo fare, è opportuno che preserviamo il nostro supporto sul campo di battaglia”.

Ore 10,30 – Cisgiordania, raid di Israele a Tulkarem: ferito gravemente un palestinese – Un palestinese è rimasto gravemente ferito in un conflitto a fuoco con le truppe israeliane durante un raid delle forze di sicurezza dello Stato ebraico a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata. Lo riferisce il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa. Le immagini trasmesse sui canali social locali mostrano le forze di sicurezza israeliane lanciare gas lacrimogeni durante l’operazione militare in corso in città e nel vicino campo profughi. Al raid sono seguiti scontri tra miliziani palestinesi armati e le truppe israeliane.

Ore 10,00 – Gaza, Idf: “Uccisi 10 uomini armati a Gaza City” – Almeno 10 uomini armati sono rimasti uccisi e diversi tunnel sotterranei sono stati smantellati nel corso dell’operazione militare condotta nelle ultime 24 ore dalle forze armate di Israele (Idf) nel quartiere orientale di Shejaiya a Gaza City. Lo comunicano le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui le truppe israeliane “hanno identificato 10 terroristi che osservavano i soldati da una struttura dell’area”. “In un attacco combinato aereo e terrestre”, si legge nella nota, “la struttura in cui operavano i terroristi è stata colpita”.

Ore 9,30 – Israele, media: “Netanyahu non passerà dall’Europa nel tragitto verso gli Usa per paura del mandato di arresto della CPI” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivisto il proprio itinerario in direzione degli Stati Uniti, dove è atteso al Congresso il 24 luglio prossimo, rinunciando a far tappa in Repubblica Ceca e Ungheria per timore che la Corte penale internazionale accolga la richiesta del procuratore Karim Khan di emettere un mandato di arresto nei suoi confronti. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, secondo cui alla luce della richiesta presentata a maggio da Khan l’entourage di Netanyahu avrebbe valutato attentamente gli scali necessari per raggiungere gli Usa dopo aver appreso che l’aereo riservato al premier, Wing of Zion, non è in grado di effettuare un volo transatlantico a pieno carico di passeggeri. Invece di fare scalo, secondo l’emittente pubblica israeliana, Netanyahu si recherà direttamente a Washington D.C., limitando il proprio seguito. Il 20 maggio, il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Kahn, ha chiesto ai giudici de L’Aja di emettere una serie di mandati di arresto nei confronti del primo ministro di israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini come “sterminio, uso della fame come metodo di guerra, inclusa la negazione degli aiuti umanitari, presa di mira deliberata dei civili durante il conflitto e altri crimini di guerra”. Malgrado entrambi i governi di Repubblica Ceca e Ungheria abbiamo definito la richiesta “inaccettabile”, se la Corte penale internazionale dovesse accogliere l’istanza Praga e Budapest non avrebbero altra scelta che procedere all’arresto.

Ore 9,15 – Mar Rosso: segnalata esplosione vicino a una nave al largo dello Yemen – Un’esplosione è stata segnalata in prossimità di una nave in transito nello stretto di Bab el-Mandeb al largo delle coste sud-occidentali dello Yemen. Lo riporta l’agenzia di sicurezza marittima britannica Ukmto, che cita il comandante dell’imbarcazione, secondo cui l’incidente è avvenuto a 40 miglia nautiche (poco più di 74 chilometri) a sud della località di al-Mukha, nello Yemen occidentale. La nave non ha subito danni e l’equipaggio è in salvo. L’imbarcazione si sta dirigendo verso il successivo porto di scalo.

Ore 9,00 – Usa: Blinken riceve il ministro degli Esteri israeliano Katz al vertice Nato – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ricevuto oggi a Washington D.C. il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz insieme ai capi delle diplomazia dei Paesi della Nato durante il vertice dell’Alleanza. Secondo il portale israeliano Ynet, scopo dell’incontro è convincere gli Stati membri a includere un riferimento alla minaccia iraniana nella dichiarazione finale del vertice. “Il nostro nemico è anche il vostro nemico e dobbiamo imporre sanzioni paralizzanti all’Iran e dichiarare le Guardie Rivoluzionarie un’organizzazione terroristica”, ha detto il ministro israeliano ai colleghi presenti.

Ore 8,30 – Gaza, media: “6 morti in due raid dell’Idf” – Almeno sei persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di due distinti raid aerei compiuti dalle forze armate di Israele. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui un primo attacco ha colpito un’abitazione nella città di Bani Suheila, a est di Khan Younis, nel sud del territorio costiero palestinese, uccidendo due persone e ferendone altre sei. Un secondo raid ha invece centrato una casa in via Salah al-Din,  a nord del campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia, provocando almeno quattro vittime. Al momento le Idf non hanno confermato i raid.

Ore 8,00 – Libano: Idf bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nel sud del Libano. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata oggi sui social, secondo cui nelle scorse ore aerei da combattimento israeliani hanno colpito diverse infrastrutture di Hezbollah, compresi depositi di armi, in varie località del Libano, comprese le zone di Janta, nel centro del Paese arabo, Baraashit e Kfarkela, in particolare nei villaggi di Kafr Kila e Jennata, nel sud dello Stato.

Ore 7,30 – Gaza, Idf: “Ucciso un soldato in azione” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato la morte di un soldato ucciso in azione nel centro della Striscia di Gaza. Secondo una nota diramata stamattina dai militari, la vittima è il sergente di prima classe Tal Lahat, 21 anni, originario di Kfar Saba, in servizio presso l’unità commando Maglan. L’uccisione del soldato israeliano porta a 327 il bilancio dei caduti militari dell’offensiva israeliana nella Striscia.

Ore 7,00 – Gaza: sale ad almeno 30 morti il bilancio delle vittime del raid dell’Idf contro una scuola abitata da sfollati a Khan Younis – Almeno 30 persone sono rimaste uccise ieri nel sud della Striscia di Gaza a seguito di un raid aereo delle forze armate israeliane (Idf) che ha colpito le tende in cui vivono centinaia di sfollati montate nel cortile della scuola al-Awda ad Abassan, vicino a Khan Younis. Il bilancio aggiornato delle vittime è stato pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita fonti sanitarie locali, e confermato da un corrispondente sul campo dell’emittente qatarina al-Jazeera.

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