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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza, altri 95 morti in 24 ore. Idf: “Decine di miliziani di Hamas uccisi negli ultimi tre giorni”. L’Indonesia è pronta a inviare truppe di pace nella Striscia. Libano: Hezbollah abbatte un drone israeliano. Tel Aviv discuterà domani al Cairo la riapertura del valico di Rafah con Egitto e Usa | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 1 giugno

Proseguono i raid di Israele nella Striscia di Gaza dopo quasi otto mesi dagli attentati del 7 ottobre. I morti sono oltre 36.280 e i feriti più di 82mila. Per il segretario di Stato Usa Antony Blinken, “la situazione umanitaria nella Striscia resta disastrosa”. Secondo le Nazioni Unite, “gli aiuti umanitari inviati a Gaza non arrivano alla popolazione”. Intanto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha invitato Hamas ad accettare una nuova proposta formulata da Israele per la liberazione degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza, una proposta giudicata positivamente dal gruppo terroristico palestinese. La situazione però si complica nel Mar Rosso dove i ribelli yemeniti Houthi hanno bersagliato la portaerei statunitense Eisenhower dopo i raid aerei angloamericani che hanno provocato 16 morti e 41 feriti in tre province controllate dal gruppo armato sciita. Di seguito le ultime notizie di oggi, sabato 1 giugno 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Libano, media: “Sei feriti in un raid attribuito a Israele a Tiro” – Almeno sei persone sono rimaste ferite oggi in un raid aereo attribuito a Israele nella zona di Tiro, in Libano. Lo riporta l’emittente televisiva locale al-Manar, considerata vicina al gruppo armato sciita Hezbollah, secondo cui continuano gli scambi di colpi lungo il confine con lo Stato ebraico.

Ore 17,30 – Israele: le famiglie degli ostaggi lanciano una campagna per ottenere una maggioranza alla Knesset in favore della tregua a Gaza in cambio della liberazione dei loro cari – Lo “Hostage & Missing Families Forum”, che riunisce i familiari delle persone rapite il 7 ottobre in Israele durante gli attentati terroristici di Hamas e della Jihad Islamica, ha lanciato una “operazione di emergenza” per assicurarsi la maggioranza dei voti tra i ministri del governo israeliano e i deputati della Knesset perché approvino una proposta di accordo che garantisca un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione dei loro cari. “Il forum chiede che gli ostaggi vengano liberati, alcuni per essere curati e altri per essere sepolti, e di non perdere l’opportunità creatasi di riportarli a casa”, si legge in una nota diramata oggi dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi. “Nelle prossime ore, le famiglie dei rapiti raggiungeranno tutti i membri del gabinetto (di guerra, ndr), del governo e della Knesset e chiederanno loro di approvare subito l’accordo (elaborato da Israele e presentato ieri dal presidente Usa Joe Biden”. Intanto, alcuni familiari dei sequestrati hanno chiesto a tutte le parti di accettare immediatamente il piano in tre fasi appoggiato dalla Casa bianca. “Vogliamo vederli tornare da Gaza vivi e al più presto”, ha detto all’agenzia di stampa Associated Press Gili Roman, la cui cognata Carmel è ancora trattenuta contro la sua volontà nella Striscia. “Questa potrebbe essere l’ultima possibilità di salvare delle vite umane. Pertanto, ci aspettiamo che tutti aderiscano all’appello lanciato da Biden ad accettare immediatamente l’accordo messo sul tavolo”, ha aggiunto. “Non c’è altra strada. La nostra leadership non deve deluderci. Ma soprattutto, tutti gli occhi dovrebbero essere puntati su Hamas”. “Sappiamo che il governo di Israele ha fatto moltissimo per ritardare il raggiungimento di un accordo e questo è costato la vita a molte persone sopravvissute in prigionia per settimane e settimane e mesi e mesi”, ha detto invece ad AP Sharone Lifshitz, il cui padre Oded è ancora in mano a Hamas. “I nostri cuori sono spezzati dalla quantità di persone che vedremo ritornare morte”.

Ore 16,30 – Belgio: il governo condanna i tentativi di Israele di classificare l’Unrwa come organizzazione “terroristica” – Il governo del Belgio “condanna i tentativi del Parlamento israeliano di classificare l’Unrwa (l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ndr) come un’organizzazione terroristica e di togliere l’immunità al suo personale”. La condanna è arrivata oggi sui social da parte della ministra degli Esteri belga Hadja Lahbib, secondo cui “le attività dell’Unrwa sono essenziali per i palestinesi vista la drammatica situazione umanitaria a Gaza”.

Ore 15,45 – Egitto, media: “Il Cairo impegnato a riprendere i negoziati per la tregua” – L’Egitto è impegnato a “riprendere i negoziati” per raggiungere un accordo di cessate l fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani “alla luce della recente proposta” elaborata da Tel Aviv e presentata ieri dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Lo riferisce l’emittente tv egiziana al-Qahera, citando una “fonte di alto livello” del Cairo, secondo cui i vertici del Paese arabo stanno intraprendendo “intensi sforzi” per rilanciare la mediazione.

Ore 15,00 – Gaza, Idf: “Uccise decine miliziani di Hamas negli ultimi tre giorni” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno colpito diversi obiettivi legati ai gruppi terroristici Al-Noor e Hamas in vari raid condotti negli ultimi tre giorni nella Striscia di Gaza, in cui sono rimasti uccisi “decine di uomini armati”. Lo riferiscono in due distinti comunicati i militari dello Stato ebraico, secondo cui il 30 maggio un attacco aereo ha preso di mira un edificio appartenente all’organizzazione Al-Noor, che finanzia Hamas, nell’area tra i quartieri di Daraj e Tuffah a Gaza City. Un altro raid ha poi ucciso Salame Baraka, membro del battaglione East Khan Younis di Hamas nonché capo del dipartimento finanze della polizia controllata dal gruppo terroristico palestinese. Altri attacchi condotti negli ultimi due giorni invece hanno ucciso “decine di uomini armati e demolito un deposito di armi” nel quartiere Sabra di Gaza City.

Ore 14,00 – Egitto, media: “Domani al Cairo una riunione con Israele e Usa per discutere la riapertura del valico di Rafah” – L’Egitto ospiterà domani al Cairo un incontro con alcuni funzionari di Israele e Stati Uniti per discutere della riapertura del valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente tv egiziana al-Qahera, citando una “fonte di alto livello” del Cairo. L’Egitto, secondo l’emittente, ha insistito affinché Tel Aviv ritiri le sue forze dal valico, occupato nel corso dell’offensiva lanciata il 6 maggio dallo Stato ebraico a Rafah.

Ore 13,00 – Israele, Idf: “Abbattuto un drone armato sul sud del Libano” – Un drone delle forze armate di Israele (Idf), è stato abbattuto oggi nel sud del Libano. La notizia, pubblicata da diversi media libanesi, è stata confermata in una nota dall’Idf, secondo cui l’incidente è attualmente oggetto di un’indagine. Il velivolo, modello Hermes 900, potrebbe essere stato colpito da un missile terra-aria lanciato dal gruppo armato sciita Hezbollah durante una missione nella zona. Si tratta del quarto drone dell’Idf abbattuto nel sud del Libano dall’inizio della guerra a Gaza. In totale, negli ultimi mesi sono stati colpiti due droni Hermes 450 e altrettanti Hermes 900.

Ore 12,30 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 36.379 vittime: altri 95 morti nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 36.379 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 82.407 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 95 persone e altre 350 sarebbero state ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono 294 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,00 – Libano, Hezbollah rivendica l’attacco contro Israele a Kiryat Shmona: “Lanciati missili Burkan contro una base Idf” – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato l’attacco contro Israele che questa mattina ha provocato diversi danni nella città settentrionale di Kiryat Shmona. Secondo un comunicato del gruppo armato, citato dai media libanesi, Hezbollah ha lanciato missili balistici a corto raggio modello “Burkan” contro una base delle forze armate israeliane (Idf) della città. Secondo il comune di Kiryat Shmona, almeno due razzi hanno colpito la città causando gravi danni alle infrastrutture e a diverse proprietà private e veicoli della zona ma senza provocare feriti. Almeno sei razzi, secondo le Idf, hanno colpito il nord di Israele fin dalle prime ore del mattino. Secondo Hezbollah, il raid costituisce una rappresaglia per i bombardamenti aerei condotti nella notte dalle Idf nel sud del Libano. Israele ha risposto all’attacco su Kiryat Shmona colpendo le basi di lancio dei missili.

Ore 11,30 – Israele, l’ufficio di Netanyahu: “La proposta di tregua prevede la distruzione di Hamas” – Le “condizioni” stabilite da Israele per raggiungere un “cessate il fuoco permanente” nella Striscia di Gaza non sono cambiate e prevedono comunque la “distruzione” di Hamas. La precisazione di Tel Aviv è contenuta in una nota diramata oggi dall’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha specificato come la nuova proposta di tregua presentata ieri dal presidente statunitense Joe Biden non si discosti dagli obiettivi prefissati dallo Stato ebraico all’inizio del conflitto. “Le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”, si legge nella nota. “Secondo la proposta, Israele continuerà a insistere affinché queste condizioni siano soddisfatte prima che venga messo in atto un cessate il fuoco permanente. L’idea che Israele accetti un cessate il fuoco permanente prima che queste condizioni siano soddisfatte è destinata al fallimento”.

Ore 11,00 – Israele, un razzo lanciato dal Libano colpisce un palazzo a Kiryat Shmona: nessun ferito – Un razzo lanciato dal Libano ha colpito un edificio a Kiryat Shmona, nel nord di Israele, causando alcuni danni ma nessun ferito. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan, secondo cui  prima dell’esplosione erano risuonate le sirene di allarme in tutta la città. Kiryat Shmona è stata in gran parte evacuata a partire dall’8 ottobre, data di inizio degli scontri con il gruppo armato sciita libanese Hezbollah.

Ore 10,30 – Usa, Blinken chiama il ministro degli Esteri saudita per discutere del cessate il fuoco a Gaza – Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, ha tenuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken durante il quale i due hanno discusso dell’ultima proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza elaborata da Israele e presentata ieri dal presidente Joe Biden. Lo riporta l’agenzia di stampa statale saudita Spa.

Ore 10,00 – Indonesia, il presidente Prabowo Subianto: “Pronti a inviare truppe di pace a Gaza” – L’Indonesia, se necessario, è pronta a inviare truppe di pace nella Striscia di Gaza per far rispettare un eventuale cessate il fuoco. L’annuncio è arrivato oggi in occasione dello Shangri-La Dialogue di Singapore, la principale conferenza asiatica in materia di difesa e sicurezza, da parte del presidente eletto Prabowo Subianto, che ha definito “un passo nella giusta direzione” la proposta di cessate il fuoco elaborata da Israele e presentata ieri dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L’Indonesia, ha aggiunto, è anche disposta ad accogliere e curare 1.000 palestinesi feriti.

Ore 9,00 – Gaza, media: “Uccisa una giornalista palestinese in un raid di Israele” – La giornalista palestinese Ola Al-Dahdouh è rimasta uccisa oggi in un raid aereo israeliano a Gaza City. Lo riferisce l’emittente televisiva palestinese Al-Aqsa, secondo cui la donna è morta a seguito di un bombardamento condotto dalle forze armate israeliane (Idf) sulla sua casa in via Al-Jalaa, a Gaza City.

Ore 8,30 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah nel sud” – L’Aeronautica militare israeliana ha bombardato nella notte diversi obiettivi del gruppo armato sciita Hezbollah nel sud del Libano. Lo riferiscono oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui i raid hanno distrutto “risorse significative” e “infrastrutture terroristiche” del movimento armato. I bombardamenti aerei israeliani hanno preso di mira diversi siti nella città di Ain Qana, nella zona di Majdal Zoun e nei villaggi di Aadloun, Hamila, Tayr Harfa, Jibbain, Hayam e Rachaya Al Foukhar, in Libano meridionale. Tra gli obiettivi colpiti figurano postazioni di osservazione militare e siti lanciamissili. In mattinata, i militari dell’Idf hanno rilevato il lancio di due razzi dal Libano meridionale, entrambi precipitati in una “area all’aperto” nella regione di Yiftah, nel nord di Israele.

Ore 8,00 – Yemen, Usa: “Intercettati droni e missili lanciati dagli Houthi nel Mar Rosso e sul Golfo di Aden” – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi hanno lanciato due missili balistici antinave e un drone sul Golfo di Aden e quattro droni sul Mar Rosso dalle aree che controllano in Yemen. Lo ha annunciato nella notte il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom), secondo cui tre dei droni lanciati sul Mar Rosso sono stati distrutti dai militari statunitensi e uno è precipitato in mare. Anche il drone lanciato sul Golfo di Aden, secondo il Centcom, è stato intercettato. Non si segnalano danni né feriti, hanno fatto sapere i militari statunitensi.

Ore 7,00 – Canada: il premier Trudeau appoggia la proposta di cessate il fuoco presentata da Biden – Il primo ministro del Canada Justin Trudeau ha definito la proposta di cessate il fuoco elaborata da Israele e presentata ieri dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden un’opportunità di pace che “tutte le parti devono cogliere”. In un post pubblicato oggi sui suoi canali social, Trudeau ha affermato che l’accordo potrebbe “porre fine alla sofferenza” e costituisce un’opportunità da non perdere per “tornare su un percorso di pace”. “Il Canada ha chiesto un cessate il fuoco immediato, un aumento urgente dell’assistenza umanitaria senza ostacoli e il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha scritto il premier.

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