Israele, elezioni anticipate: si vota ad aprile 2019
Israele, elezioni anticipate ad aprile 2019. La decisione è stata presa dai capi della coalizioni di governo. Ad annunciarlo è stato, su Twitter, il portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Più volte quella che era un’indiscrezione è stata smentita dal premier, ma le trattative tra i capi della coalizione di governo alla fine si sono chiuse con la decisione di andare al voto nei primi mesi del nuovo anno per chiudere così la crisi di governo iniziata a novembre con le dimissioni del ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, uscito dal governo in polemica con la tregua con Hamas.
L’incarico di Lieberman era stato assunto – ad interim – dallo stesso Netanyahu che si è poi trovato a dover ricoprire anche il ruolo di ministro dell’Immigrazione dopo l’uscita dal governo dei ministri della destra nazionalista i Ysrael Beiteinu.
Poi la decisione, per provare a ricomporre lo scontro, di affidare l’incarico di ministro dell’Immigrazione a Yariv Levin, già ministro del Turismo, mantenendo invece le deleghe gli Esteri e alla Salute.
Alla fine, però, le pressioni interne al Likud hanno convinto Netanyahu ad anticipare il voto alla primavera del 2019.
Israele | Le dimissioni di Lieberman
Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, si è dimesso mercoledì 14 novembre 2018 dopo aver definito “una resa al terrorismo” il cessate il fuoco raggiunto, martedì 13 novembre, con il movimento islamico palestinese Hamas nella striscia di Gaza grazie alla mediazione di Egitto e Nazioni Unite.
“Non c’è altro modo per chiamarla”, ha detto Lieberman durante la conferenza stampa tenuta alla Knesset al margine della riunione del suo partito Yisrael Beitenu, chiedendo di indire elezioni anticipate nello stato ebraico. Da quel momento il governo di Netanyahu ha iniziato a perdere pezzi.
Le prossime elezioni parlamentari israeliane erano previste per novembre 2019: la mossa di fare uscire il suo partito ultra-nazionalista, Yisrael Beiteinu, dalla coalizione di maggioranza è stata presa anche per il mancato accordo nel governo sulla legge per la leva obbligatoria.