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Home » Esteri

Israele ha bandito l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa)

Immagine di copertina
Credit: Unrwa

La Knesset ha vietato all'Unrwa
di svolgere attività in Israele
e proibito
alle autorità israeliane
di avere contatti con l’agenzia Onu

Israele ha bandito l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) dallo Stato ebraico e dai Territori occupati, mettendo a rischio l’unica fonte di sostegno per quasi 6 milioni di persone, senza fornire alcuna alternativa per la distribuzione degli aiuti.

L’Unrwa gestisce
ben 58 campi profughi
in Cisgiordania (19), Libano (12),
Giordania (10), Siria (9)
e nella Striscia di Gaza (8), fornendo assistenza
a circa 5,9 milioni di rifugiati
palestinesi, coordinando
anche 706 scuole
per oltre 543mila studenti
e 140 strutture sanitarie
per più di 7 milioni di pazienti ogni anno.

Dopo i brutali attentati
del 7 ottobre 2023, le autorità israeliane
hanno accusato almeno 12
membri dell’agenzia Onu
di essere collusi con Hamas, anche se un’inchiesta indipendente disposta in seguito dalle Nazioni Unite non ha trovato prove di un coinvolgimento del personale dell’Unrwa negli attacchi terroristici in Israele.

Ieri, lunedì 28 ottobre 2024, la Knesset
ha approvato due
proposte di legge:
una che vieta all’Unrwa
di svolgere attività in Israele
e un’altra che proibisce
alle autorità dello Stato ebraico
di avere contatti con l’agenzia Onu,
revocando così il trattato del 1967
che le consentiva di fornire
assistenza ai rifugiati palestinesi
nei Territori occupati.

L’approvazione, in seconda e terza lettura, è avvenuta malgrado la strenua opposizione dei deputati arabo-israeliani del parlamento dello Stato ebraico e le pressioni internazionali su Tel Aviv. Prima del voto, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva esortato Israele a non approvare queste norme, affermando che l’agenzia Onu svolge “un ruolo insostituibile in questo momento a Gaza”.

La prima norma però è stata comunque approvata con 92 voti a favore e 10 contrari e la seconda con 87 sì e 9 no. Durante la discussione in aula, il deputato del Likud Yuli Edelstein ha assicurato che le nuove leggi non avrebbero “in alcun modo ostacolato gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza”. Il governo israeliano però non ha fornito
alcuna alternativa
per l’assistenza ai profughi palestinesi.

“Chiunque si comporti come un terrorista non ha diritti in Israele”, ha affermato, dopo l’approvazione, il deputato del Likud Boaz Bismuth, promotore della prima proposta. “L’Unrwa equivale a Hamas, punto”. Le prime critiche invece sono arrivate dal Commissario generale dell’agenzia Onu, Philippe Lazzarini, secondo cui la nuova norma israeliana viola il diritto internazionale ed è solo “l’ultimo passo di una campagna in corso per screditare l’Unrwa e delegittimare il suo ruolo nel fornire assistenza e servizi per lo sviluppo umano ai rifugiati palestinesi”.

Oggi è intervenuta invece la direttrice dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Amy Pope, secondo cui l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi è insostituibile nei Territori occupati. “L’Unrwa è assolutamente essenziale per la popolazione di Gaza e non voglio che nessuno abbia l’impressione sbagliata che l’Oim possa svolgere quel ruolo, perché non possiamo”, ha precisato Pope.

Intanto però Tel Aviv ha fatto sapere che si avvarrà di altre organizzazioni internazionali e agenzie delle Nazioni Unite per assicurare la distribuzione degli aiuti a Gaza. “Israele è impegnato nel rispetto del diritto internazionale e nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza e continuerà ad agire con le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali come il Programma alimentare mondiale (Wfp), l’Unicef, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e una serie di altre organizzazioni, nel rispetto dei suoi obblighi internazionali”, si legge in una nota diramata dal ministero degli Esteri israeliano, che ha ribadito le accuse contro l’Unrwa.

“Dipendenti dell’Unrwa sono stati coinvolti nell’orribile massacro del 7 ottobre”, si legge nel comunicato. “Inoltre, Israele ha consegnato all’Onu i dettagli di altri 100 agenti operativi di Hamas impiegati dall’Unrwa, ma l’Unrwa non ha preso alcun provvedimento. Non si tratta solo di qualche mela marcia, come sta cercando di sostenere il segretario generale delle Nazioni Unite (Antonio) Guterres. L’Unrwa a Gaza è un albero marcio interamente infettato da terroristi”.

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