Nuovi raid su Gaza, tre razzi lanciati dalla Siria. Biden: “Palestinesi e israeliani meritano di vivere in sicurezza”. Finora 126 morti
- La nuova esplosione di violenza ha portato il numero delle vittime sulla striscia di Gaza a 126, di cui almeno 31 sono bambini. Oltre 950 sono i feriti. Le vittime israeliane sono 9.
- Nella notte tra giovedì e venerdì l’esercito israeliano è entrato nella Striscia di Gaza. Poco dopo la mezzanotte Israele ha lanciato un massiccio attacco con forze aeree e di terra contro la Striscia di Gaza.
- Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele.
- Sono oltre 1.800 i razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele.
Le ostilità tra Israele e Hamas hanno raggiunto nella notte picchi di tensione altissimi: poco dopo la mezzanotte l’esercito israeliano ha lanciato un massiccio attacco con forze aeree e di terra contro la Striscia di Gaza. Si tratta dei bombardamenti più duri dall’Operazione Margine Protettivo del 2014. Per due ore, aerei, artiglieria e carri armati israeliani hanno attaccato circa 150 obiettivi nelle aree settentrionali e orientali della Striscia. “Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L’ultima parola non è stata detta, e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario”, ha scritto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio pubblicato su Twitter. L’annuncio dell’esercito dell’avvio delle operazioni di terra, accompagnate da nuovi raid, è stato poi smentito. Truppe e carri armati con la stella di David sono pronti a entrare nella Striscia in qualsiasi momento.
GUERRA HAMAS-ISRAELE: LA DIRETTA
Ore 22 – Biden: “Lavoriamo per una pace sostenibile” – “La mia amministrazione continuerà a coinvolgere palestinesi, israeliani e altri partner regionali per lavorare verso una calma sostenibile”, a dirlo è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “I palestinesi, anche a Gaza, e gli israeliani – ha aggiunto – meritano ugualmente di vivere in dignità, sicurezza e protezione”.
Ore 21.30 – Il bilancio delle vittime sale a 126 – È salito a 126 il numero delle persone che sono state uccise e a 950 quelle rimaste ferite da lunedì nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Questo il bilancio fornito dal ministero della Sanità dell’enclave palestinese, governata da Hamas, come riporta l’emittente Sky News Arabia. Tra le vittime anche 31 bambini e 20 donne, precisano le autorità di Hamas.
Ore 21 – Tre razzi lanciati dalla Siria verso il Golan – Tre razzi sono stati lanciati in serata dal territorio siriano verso le alture del Golan. Uno, difettoso, è caduto in territorio siriano, e gli altri due nel sud del Golan, nelle vicinanze del villaggio agricolo israeliano di Ramat Magshimim. Sono esplosi in zone aperte e non hanno provocato danni. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan.
Ore 20.00 – Casa Bianca: “Impegnati per de-escalation e pace duratura” – L’obiettivo degli Stati Uniti è la de-escalation del conflitto e una pace duratura nella Striscia di Gaza. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, sottolineando l’impegno di Washington, anche con un inviato nella regione, per porre fine alla guerra tra Israele e i palestinesi. Definendo ingiustificata la pioggia di razzi, Psaki ha ribadito che “Israele ha diritto a difendersi”.
Ore 15.20 – “Israele attacca le case di alti comandanti di Hamas” – Secondo media arabi, gli aerei israeliani stanno prendendo di mira le case della Striscia di Gaza degli alti comandanti di Hamas, compreso il vice comandante del braccio armato del gruppo. “Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato le case del vice comandante delle Brigate Al Qassam, Marwan Issa, e del comandante, Ayman Nofal, nel campo profughi di Al Bureij a Gaza City”, ha riferito la tv Al Araby. Non è chiaro se Issa o Nofal siano stati uccisi.
Ore 14.50 – Erdogan contro Israele: “Siamo furiosi” – Tra le reazioni sul piano internazionale al precipitare degli eventi nella Striscia di Gaza, particolarmente veemente è quella del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: “Siamo sia rattristati che furiosi di fronte alle crudeltà dello stato terrorista di Israele” ha detto in una dichiarazione ufficiale. “Chi resta in silenzio o appoggia Israele sappia che un giorno verrà il suo turno” ha proseguito.
Ore 13.30 – Letta: “Ue intervenga, Israele oltre legittima difesa” – “Chiediamo con forza che l’Ue intervenga per chiedere il cessate il fuoco e fermare la over-reazione di Israele, che va oltre la legittima difesa e che ha bisogno di una voce forte da parte dell’Ue”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nella replica alla Direzione Nazionale del partito.
Ore 13.00 – Gantz: “L’operazione va avanti” – Secondo quanto riporta il Jerusalem Post il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha incontrato il capo di Stato Maggiore, il generale Aviv Kochavi, e il direttore generale del ministero della Difesa, Amir Eshel, insieme ad altri esponenti dell’apparato della difesa israeliano. Il quotidiano parla di una riunione dopo gli attacchi della notte scorsa e «”in vista del proseguimento dell’operazione ‘Guardiani delle mura’”.
Ore 12.30 – Israele rifiuta il cessate il fuoco – Israele ha rifiutato una richiesta di mediazione per arrivare a un “cessate il fuoco” avanzata da una delegazione ufficiale egiziana. Lo riporta la tv araba Al Jazeera. Secondo la fonte la decisione israeliana sarebbe motivata dalla volontà di indebolire la capacità offensiva di Hamas nella Striscia di Gaza. Solo dopo aver raggiunto questo obiettivo il dialogo potrà riprendere. Un invito a trovare una mediazione pacifica è arrivato anche dal presidente francese Emmanuel Macron, che sin dalla notizia dell’attacco via terra alle porte di Gaza ha condiviso un tweet per invocare lo stop alle ostilità.
Ore 12.15 – Proteste contro Israele in Giordania e Cisgiordania – Proteste contro Israele e l’offensiva nella Striscia di Gaza in risposta al lancio di razzi dall’enclave palestinese controllata da Hamas vengono segnalate in Giordania e Cisgiordania. Secondo il Guardian, nel Ghor, nella valle del Giordano, si sono radunate migliaia di persone armate di bandiere palestinesi, che intonano slogan come “Libertà per Gaza e libertà per al-Aqsa”. Il giornale parla anche di piccoli raduni in strada a Nablus, Hebron, Ramallah, Jenin e Betlemme. Qui le proteste potrebbero montare nelle prossime ore, dopo le preghiere del venerdì, nel secondo giorno di Eid al-Fitr, che segna la fine del Ramadan, mese sacro all’Islam.
Ore 11.10 – Scontri fra israeliani e palestinesi: 750 gli arresti – Sono circa 750 le persone arrestate da quando sono esplose le violenze interne in Israele fra arabi e israeliani nelle città in cui convivono. Lo ha riferito il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld. Intanto in Israele è stata la quarta notte consecutiva di scontri interni alle comunità, nella città di Lod che è epicentro e anche a Tel Aviv. Rosenfeld ha riferito che la polizia si è scontrata nella notte sia a Lod che a Tel Aviv, con persone che hanno lanciato sassi e bombe incendiarie contro gli agenti.
Ore 10.30 – Intensi raid su Gaza, famiglie palestinesi in fuga – I palestinesi che vivono lungo i confini nord ed est di Gaza stanno scappando da intensi bombardamenti israeliani. Portando con sé in spalla rifornimenti, si sono spostati in rifugi temporanei a Gaza City, mentre i colpi dell’artiglieria israeliana si abbattono su Gaza nel tentativo di distruggere una vasta rete di tunnel dei militanti. L’assalto ha portato le linee del fronte più vicine a zone densamente abitate da civili e spiana la strada per una potenziale invasione di terra. Le famiglie in fuga arrivano a bordo di pickup, asini e a piedi in una scuola gestita dalle Nazioni unite, portando con sé cuscini, padelle, coperte e pane
Ore 09.10 – I morti israeliani sono 9 – Sono nove i morti in Israele dall’inizio, lunedì, delle ostilità con Hamas. Nelle ultime ore, riporta il Times of Israel, i medici dello Sheba Medical Center di Ramat Gan, a est di Tel Aviv, hanno confermato il decesso di una 50enne che era rimasta gravemente ferita nella corsa per raggiungere, martedì scorso, un rifugio durante un allarme per la pioggia di razzi dalla Striscia di Gaza. Nelle ultime ore è morta anche una 87enne caduta mentre suonavano le sirene di allarme per gli attacchi con razzi dall’enclave palestinese.
Ore 07.30 – Bilancio dei morti a Gaza: 115 morti a Gaza – È salito a 115 morti, tra cui 31 minorenni e 11 donne, il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo il bilancio del ministero della Salute, citato dal quotidiano israeliano Haaretz. I feriti sono oltre 600. Più di 160 caccia hanno bombardato nella notte 150 obiettivi di Hamas nel Nord di Gaza, ha riferito l’esercito israeliano, aggiungendo che i bombardamenti notturni hanno preso di mira le infrastrutture sotterranee del movimento di resistenza islamica.
Ore 07.00 – Sirene di razzi suonano nelle comunità israeliane vicino a Gaza – Sirene di allarme missilistico hanno suonato – secondo quanto riportato da The Times of Israel – nelle comunità israeliane vicino al confine con Gaza. Gli allarmi del primo mattino avvertito la popolazione del nuovo allarme dopo una notte con lanci di razzi da Gaza che hanno ferito tre persone con un colpo ad Ashkelo.
Ore 01.20 – Ministero della Salute di Gaza: “Sono 109 i morti negli attacchi” – Secondo i dati forniti dal ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, sono stati 109 le persone morte da lunedì negli attacchi dell’Idf (Forze di difesa israeliane), di cui 27 erano bambini e giovani mentre 11 erano le donne. Sono poi 621 i feriti degli scontri.
Ore 00.30 – Hamas: “150 raid aeri su Gaza in pochi minuti” – Secondo quanto affermato da Hamas in pochi minuti le forze israeliane hanno condotto oltre 150 raid aerei su Gaza. Intanto è stato aggiornato dalle autorità sanitarie il bilancio delle vittime dell’offensiva a Gaza: 109 morti, 28 dei quali bambini.
I fatti delle ultime ore
L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la sede operativa di Samer Abu Daka, capo della campagna con i droni di Hamas. Già bombardato nel conflitto del 2014, l’appartamento serviva a scopi militari, afferma l’esercito. Colpito anche un centro di comando dell’intelligence di Hamas. L’esercito ha spiegato che la struttura serviva come comando principale per la rete di sorveglianza di Hamas, ma il portavoce delle forze armate non ha precisato quanti membri dell’organizzazione islamista siano stati uccisi.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas pagherà un prezzo alto per i lanci di missili contro la popolazione israeliana e che “l’operazione continuerà per tutto il tempo necessario”. “Agiremo con tutte le nostre forze contro i nemici all’esterno e contro i fuorilegge all’interno per riportare la calma nello Stato di Israele”, ha detto il premier. Che ha parlato anche dell’altro fronte, quello delle rivolte nelle città israeliane: “Appoggiamo al cento per cento la polizia ed il resto delle forze di sicurezza per riportare la legge e l’ordine nelle città di Israele. Non tollereremo l’anarchia”.
Hamas ha impiegato “solo una piccola parte delle sue capacità” militari contro Israele, e se lo Stato ebraico “intensificherà i suoi attacchi, faremo altrettanto e abbiamo in serbo molte altre sorprese”: lo ha dichiarato il portavoce dell’ala militare di hamas, Abu Ubaida. Ubaida, le cui dichiarazioni sono state citate dal quotidiano israeliano Haaretz, ha elogiato la “fermezza” della società palestinese che in “ogni sua parte e in tutte le zone” è impegnata nella campagna attuale, alludendo ai disordini e agli scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele. Più persone – ebrei, arabi e polizia – sono rimaste ferite negli scontri in cui infuriano le rivolte. Nella città mista arabo-ebraica è in vigore lo stato di emergenza dopo le violenze dei giorni scorsi. Violenze anche a Haifa dove tre giovani arabe, figlie del portavoce degli ordinari cattolici in terra santa, Wadie Abunassar, sono state attaccate ieri da estremisti ebrei. Finora ci sono stati 374 arresti per gli scontri e i disordini, fomentati da militanti di estrema destra e militanti palestinesi.
Il bilancio delle vittime
Sarebbero oltre 100 le vittime palestinesi negli attacchi bomba da parte di Israele. Un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo quanto ricostruito dall’agenzia palestinese Wafa. Una donna e i suoi tre figli sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano, i corpi sono stati recuperati nella parte settentrionale di Gaza. Queste morti portano a 115 il bilancio ufficiale delle vittime, compresi almeno 31 bambini. Le vittime israeliane sono 7.
Oltre 1.800 razzi lanciati dall’inizio del conflitto
Sono oltre 1.800 i razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele. Secondo il portavoce militare, circa il 90 per cento di quelli diretti verso aree abitate sono stati intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. Mercoledì mattina le stesse forze armate avevano spiegato che da lunedì alle 18 – inizio delle ostilità con il lancio di sei missili su Gerusalemme – mille razzi erano stati lanciati da Gaza.
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