Maxi attacco a Gaza, distrutto palazzo dei media evacuato e i tunnel di Hamas. Bombardata una casa, morti 8 bambini e 2 donne. Gli Usa spediscono un inviato: “Impegnati per una de-escalation”
- La nuova esplosione di violenza ha portato il numero delle vittime sulla striscia di Gaza a 139, tra cui 39 bambini e 22 donne. Oltre 950 sono i feriti. Le vittime israeliane sono 9.
- Nella notte tra giovedì e venerdì l’esercito israeliano è entrato nella Striscia di Gaza. Poco dopo la mezzanotte Israele ha lanciato un massiccio attacco con forze aeree e di terra contro la Striscia di Gaza.
- Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele.
- Sono oltre 1.800 i razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele.
Le ostilità tra Israele e Hamas hanno raggiunto picchi di tensione altissimi: l’esercito israeliano ha lanciato un massiccio attacco con forze aeree e di terra contro la Striscia di Gaza. Quello attuale è il più alto numero di vittime in un singolo bombardamento dall’inizio della campagna militare israeliana. Abu Mazen esorta gli Usa a un “intervento immediato”. La Casa Bianca spedisce un inviato: “Impegnati per una de-escalation”. Lancio di razzi anche dalla Siria. Finora morti 126 palestinesi nella Striscia e 10 in Cisgiordania dove s’estende la rivolta; una vittima anche al confine col Libano; 9 i caduti israeliani. Domani il Consiglio di sicurezza Onu. Macron telefona a Netanyahu: urgente tornare alla pace.
GUERRA HAMAS-ISRAELE: LA DIRETTA
Ore 14,20 – Israele colpisce palazzo media: evacuato – Israele ha colpito il palazzo di Gaza che ospita la stampa internazionale e le televisioni. L’esercito aveva avvertito che il palazzo sarebbe stato bombardato entro un’ora per consentire l’evacuazione. L’attacco è arrivato mezz’ora dopo, quando le persone ne erano uscite.
Ore 13,30 – Razzo cade a Tel Aviv: morto un uomo – Un uomo è morto a Ramat Gan, sobborgo di Tel Aviv, in seguito alla pioggia di razzi caduta sulla città da Gaza. L’uomo, secondo quanto riferisce Haaretz, è stato colpito nel suo appartamento dalle schegge innescate dall’esplosione del razzo palestinese. Sono almeno una trentina secondo fonti israeliane i razzi lanciati da Gaza verso Tel Aviv: la maggior parte di questi sono stati intercettati dallo scudo anti-missile Iron Dome.
Ore 12.30 – Raduni di palestinesi per le commemorazioni della Nakba – A Ramallah e sulla West Bank, dove ha sede la sono cominciati i primi ritrovi di palestinesi nell’anniversario della «Nakba», termine arabo che vuol dire «Catastrofe». Si tratta dello sfollamento e della dispersione di circa 700 mila abitanti dell’area durante la guerra del 1948: l’80 per cento della popolazione araba dell’area fu mandata via dalle case che abitavano, e già 200-300 mila abitanti dell’area (che non era uno Stato autonomo) erano fuggiti o erano stati espulsi prima della dichiarazione d’indipendenza di Israele, il 1 maggio 1948. Ora i discendenti dei 700 mila sfollati abitano soprattutto a Gaza, sulla West Bank, in Giordania, in Libano e Siria. Sono circa 5,7 milioni di persone.
Ore 8.00 – Casa bombardata a Gaza, morti 8 bambini e 2 donne – Un’intera famiglia di 10 persone, otto bambini e due donne, è morta nel crollo di una casa di tre piani nella parte occidentale di Gaza City, bombardata dagli israeliani: lo riferiscono i media israeliani e palestinesi. Altre 15 persone sono rimaste ferite. Un bimbo di cinque mesi è l’unico superstite della famiglia Abu Hatab e secondo alcuni testimoni è stato trovato vivo sotto le macerie grazie alla madre che gli ha fatto da scudo. Si tratta del più alto numero di vittime in un singolo bombardamento israeliano dall’inizio della campagna militare, lunedì scorso. Un testimone ha riferito che l’edificio è stato colpito da almeno tre bombe. L’edificio è adiacente al campo profughi di al-Shati e il numero di vittime potrebbe essere più alto perché si sta ancora scavando tra le macerie. Non ci sono stati commenti da parte dell’esercito israeliano che normalmente spiega che tutti gli obiettivi che vengono colpiti sono stati usati per il lancio di razzi. Lo stesso esercito (Idf) in un tweeet ha spiegato che “in risposta agli oltre 2.000 razzi lanciati da Gaza verso Israele, nella note sono stati colpiti il quartier generale dell’intelligence militare di Hamas, sito di lancio dei razzi, il quartier generale di lancio di razzi superficie-superficie e due squadre di terroristi”. “Hamas sta pagando il prezzo del suo terrore”, si legge ancora nel tweet.
Ore 7.00 – Pioggia di fuoco sui tunnel di Hamas – Al quinto giorno di guerra con Gaza, Israele – nei più intensi bombardamenti finora condotti – ha puntato alla rete sotterranea dei miliziani costruita dopo lo scontro del 2014. Mentre continua il lancio di razzi dalla Striscia, circa duemila dall’inizio delle ostilità, la comunità internazionale assiste impotente all’escalation del conflitto: oggi è stato l’Egitto a chiedere un cessate il fuoco anche parziale per evacuare i feriti dalla Striscia, ma finora senza successo.
I fatti delle ultime ore
L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la sede operativa di Samer Abu Daka, capo della campagna con i droni di Hamas. Già bombardato nel conflitto del 2014, l’appartamento serviva a scopi militari, afferma l’esercito. Colpito anche un centro di comando dell’intelligence di Hamas. L’esercito ha spiegato che la struttura serviva come comando principale per la rete di sorveglianza di Hamas, ma il portavoce delle forze armate non ha precisato quanti membri dell’organizzazione islamista siano stati uccisi.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas pagherà un prezzo alto per i lanci di missili contro la popolazione israeliana e che “l’operazione continuerà per tutto il tempo necessario”. “Agiremo con tutte le nostre forze contro i nemici all’esterno e contro i fuorilegge all’interno per riportare la calma nello Stato di Israele”, ha detto il premier. Che ha parlato anche dell’altro fronte, quello delle rivolte nelle città israeliane: “Appoggiamo al cento per cento la polizia ed il resto delle forze di sicurezza per riportare la legge e l’ordine nelle città di Israele. Non tollereremo l’anarchia”.
Hamas ha impiegato “solo una piccola parte delle sue capacità” militari contro Israele, e se lo Stato ebraico “intensificherà i suoi attacchi, faremo altrettanto e abbiamo in serbo molte altre sorprese”: lo ha dichiarato il portavoce dell’ala militare di hamas, Abu Ubaida. Ubaida, le cui dichiarazioni sono state citate dal quotidiano israeliano Haaretz, ha elogiato la “fermezza” della società palestinese che in “ogni sua parte e in tutte le zone” è impegnata nella campagna attuale, alludendo ai disordini e agli scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele. Più persone – ebrei, arabi e polizia – sono rimaste ferite negli scontri in cui infuriano le rivolte. Nella città mista arabo-ebraica è in vigore lo stato di emergenza dopo le violenze dei giorni scorsi. Violenze anche a Haifa dove tre giovani arabe, figlie del portavoce degli ordinari cattolici in terra santa, Wadie Abunassar, sono state attaccate ieri da estremisti ebrei. Finora ci sono stati 374 arresti per gli scontri e i disordini, fomentati da militanti di estrema destra e militanti palestinesi.
Il bilancio delle vittime
Sarebbero oltre 100 le vittime palestinesi negli attacchi bomba da parte di Israele. Un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo quanto ricostruito dall’agenzia palestinese Wafa. Una donna e i suoi tre figli sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano, i corpi sono stati recuperati nella parte settentrionale di Gaza. Queste morti portano a 115 il bilancio ufficiale delle vittime, compresi almeno 31 bambini. Le vittime israeliane sono 7.
Oltre 1.800 razzi lanciati dall’inizio del conflitto
Sono oltre 1.800 i razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele. Secondo il portavoce militare, circa il 90 per cento di quelli diretti verso aree abitate sono stati intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. Mercoledì mattina le stesse forze armate avevano spiegato che da lunedì alle 18 – inizio delle ostilità con il lancio di sei missili su Gerusalemme – mille razzi erano stati lanciati da Gaza.
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