L’Islanda al voto: il Partito pirata tra i favoriti
I cittadini islandesi sono chiamati a rinnovare il parlamento alle elezioni anticipate, indette dopo le dimissioni del premier Gunnlaugsson coinvolto nei Panama Papers
In Islanda si tengono oggi le elezioni parlamentari anticipate, indette dopo le dimissioni del primo ministro Sigmundur Gunnlaugsson nel mese di aprile, in seguito allo scandalo dei Panama Papers.
I sondaggi indicano che il Partito pirata potrebbe contribuire a rovesciare il governo di centro-destra e formare una coalizione di maggioranza con altri partiti di opposizione.
Il Partito Pirata ha ottenuto infatti il sostegno di molti sulla scia della crisi finanziaria del 2008 in Islanda e le rivelazioni dei Panama Papers di qualche mese fa.
Il partito chiede più trasparenza politica, più libertà dalle restrizioni del copyright su internet, maggiore protezione dei dati dei cittadini e introduzione di nuove forme di democrazia diretta.
Il leader de facto del Partito Pirata islandese è la fondatrice Birgitta Jonsdottir, ma i “pirati” non riconoscono un leader formale.
Il partito chiede inoltre l’assistenza sanitaria gratuita per tutti gli islandesi e la “partecipazione pubblica attiva e la supervisione di chi è al potere”.
Gli avversari però dicono che la mancanza di esperienza politica del Partito pirata potrebbe spaventare gli investitori e destabilizzare un’economia in ripresa come quella islandese.
Secondo gli analisti, i pirati potrebbero formare una maggioranza di governo con i partiti di opposizione di sinistra come “Alleanza socialdemocratica”, “Sinistra – Movimento Verde” e il partito “Futuro luminoso”.
I sondaggi infatti indicano che molti degli aventi diritto daranno la loro preferenza proprio ai “pirati”, i quali potrebbero vincere tra i 18 e i 20 dei 63 seggi del parlamento dell’isola nordatlantica.
Il Partito pirata, fondato quattro anni fa da un gruppo di attivisti e hacker, era entrato in parlamento nel 2013 con tre deputati. Adesso, la sua popolarità è cresciuta fino ad attestarsi come la formazione più ampia d’Islanda, con un vantaggio di quattro punti percentuali sul partito conservatore dell’ex premier.
Nota di colore (oltre al nome), i “pirati” hanno chiesto agli sviluppatori della popolare app Pokémon Go di trasformare i seggi elettorali in Pokéstop per convincere gli elettori più giovani a recarsi alle urne.