Le aziende islandesi dovranno rispettare l’uguaglianza di retribuzione tra uomini e donne
Il governo punta a ridurre il divario di genere entro il 2022 per migliorare ulteriormente il primato dell'Islanda sui diritti femminili
L’Islanda sarà il primo paese a obbligare i datori di lavoro a dimostrare un uguale trattamento economico per i loro dipendenti, senza discriminazioni di genere, etnia, sessualità e nazionalità. Lo stato dell’Europa del nord ha comunicato la novità nel giorno della festa della donna, l’8 marzo 2017.
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La legge arriverà in parlamento nel corso del mese e imporrà alle aziende con più di 25 lavoratori di fornire dei certificati che provino il giusto equilibrio delle paghe. Il provvedimento riguarderà sia il settore pubblico che quello privato.
Il governo islandese punta a ridurre il divario di genere entro il 2022.
“Dobbiamo assicurare che uomini e donne abbiano lo stesso trattamento economico sul lavoro. È nostra responsabilità prendere qualsiasi provvedimento per ottenere questo risultato”, ha commentato il ministro per gli Affari Sociali e l’Uguaglianza Thorsteinn Viglundsson.
L’Islanda è al vertice della classifica sull’uguaglianza di genere del World Economic Forum, ma le donne islandesi continuano a guadagnare tra il 14 e il 18 per cento in meno rispetto ai loro colleghi uomini. Nell’ottobre 2016 il movimento sui diritti delle donne avevano organizzato una protesta alle 14:38 del pomeriggio, l’orario a partire dal quale si stima che le impiegate comincino a lavorare gratis.
“Devi rischiare nel fare nuovi passi se vuoi essere coraggioso nella lotta per i diritti”, ha commentato il ministro Viglundsson, rispondendo alle critiche di eccessiva burocrazia sollevate nei confronti della legge.
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