L’Isis ha sostituito il leader di Boko Haram
Apparentemente scontento dell'operato del leader storico, il califfato tenta di imporre un nuovo leader per ridare vigore alla milizia nigeriana
L’Isis ha nominato un nuovo leader per il gruppo estremista nigeriano Boko Haram che l’anno scorso ha scelto di affiliarsi all’autoproclamato califfato.
Il sedicente Stato islamico, apparentemente scontento dell’operato del leader storico del gruppo Abubakar Shekau, ha scelto come “governatore dell’Africa occidentale” Abu Musab al-Barnawi.
A darne l’annuncio una rivista vicina all’Isis, al-Naba, che ha intervistato Barnawi, già portavoce della milizia estremista africana e uno dei suoi comandanti.
Il nuovo leader scelto dall’Isis sostiene che Boko Haram è ancora una forza temibile e che sta reclutando uomini per rimpinguare le proprie fila.
Nonostante sia stata espulsa da gran parte del territorio che era caduto sotto il suo controllo, la milizia continua a colpire con attacchi suicidi nel nordest della Nigeria ma anche in Camerun, Niger e Chad, concentrandosi su aree affollate come mercati e moschee.
Intanto, però, Shekau – che è stato creduto morto in varie occasioni per poi diffondere messaggi video a smentire le voci – ha diffuso un messaggio audio in cui nega di essere stato rimpiazzato da Barnawi e afferma di essere ancora saldamente in controllo della milizia.
Secondo alcuni analisti, Boko Haram sarebbe profondamente diviso al suo interno a causa della presunta incapacità di Shekau di conformarsi alle istruzioni dell’Isis, il quale ne sarebbe scontento anche per via dei suoi attacchi contro i correligionari musulmani e dei presunti omicidi di membri di spicco del gruppo.
Contrariato dall’annuncio di Barnawi, Shekau lo ha definito un infedele reo di diffondere falsità, un uomo che non conosce i libri e gli insegnamenti dell’islam.
Bisogna comunque rilevare che l’identità dell’autore del messaggio audio non può essere in alcun modo confermata.
Se dovesse innescarsi una lotta tra le fazione all’interno di Boko Haram, il compito del presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che ha promesso di smantellare l’organizzazione, sarebbe più semplice.
Tuttavia, il gruppo potrebbe al contrario uscire rafforzato da un cambio di leadership.