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Isabel Dos Santos, donna più ricca d’Africa, travolta dalle polemiche: si sarebbe arricchita a spese dell’Angola

Immagine di copertina
Isabel Dos Santos (Credits: EPA/BRUNO FONSECA)

La figlia dell'ex presidente Jose Eduardo dos Santos, secondo un'inchiesta della Bbc, avrebbe sfruttato le ricchezze della gente del suo Paese per accumulare il suo patrimonio di oltre due miliardi di dollari. Ma lei nega tutto

Polemica su Isabel Dos Santos, donna più ricca d’Africa a spese dell’Angola

In Angola è scoppiata una vera e propria polemica nei confronti di Isabel dos Santos, figlia dell’ex presidente Jose Eduardo dos Santos e soprattutto donna più ricca dell’Africa, con un patrimonio stimato di oltre due miliardi di dollari. Secondo le accuse, infatti, la donna avrebbe accumulato tutta la sua ricchezza sfruttando l’arma della corruzione e appropriandosi delle ricchezze del suo popolo.

L’Angola, tra l’altro, è uno dei Paesi più poveri al mondo, sebbene sia ricco di risorse energetiche: la maggior parte della popolazione infatti vive con una disponibilità di soli due dollari al giorno. Isabel dos Santos, invece, da sempre mantiene uno stile di vita ben più elevato: il padre ha governato in Angola dal 1979 al 2017, lei ha una residenza ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, vive a Londra insieme al marito (Sindika Dokolo, un collezionista congolese figlio di milionari), ha preso una laurea al King’s college e vanta decine di proprietà nel suo Paese.

Isabel dos Santos è stata indagata per la prima volta per corruzione nel 2018: il governo ha congelato i suoi beni, prima dell’apertura di un nuovo filone dell’inchiesta anche in Portogallo. Nonostante sia ricca di famiglia, infatti, secondo le accuse Isabel non avrebbe accumulato il suo patrimonio di due miliardi di dollari in maniera legale. Anzi.

Secondo un’inchiesta della Bbc, entrata in possesso di documenti esclusivi, per costruire il suo impero Isabel dos Santos non avrebbe esitato a stringere una serie di accordi di favore nel campo del petrolio, dei diamanti e delle telecomunicazioni. Grazie anche alla mediazione dell’ingombrante padre. Sia lui che Isabel però negano le accuse, parlando di “caccia alle streghe per motivi politici”.

I file pubblicati dalla Bbc, oltre 700mila, sono stati ribattezzati “Luanda Leaks” e appartengono al consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ). Luanda è la capitale dell’ex colonia portoghese, ma è anche la Corte che ha congelato i beni della figlia dell’ex presidente.

Tra le operazioni più sospette evidenziate dal giornale c’è quella gestita da Londra attraverso una consociata britannica della Sonangol (compagnia petrolifera statale dell’Angola), affidata dall’allora presidente nel 2016 alla gestione della figlia. Come anche l’approvazione di pagamenti sospetti per 58 milioni di dollari dalla Sonangol a una società di consulenza di Dubai. Giri sospetti di denaro che potrebbero ulteriormente peggiorare la situazione di Isabel dos Santos.

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