L’Irlanda cancella il reato di blasfemia e rielegge Higgins presidente
Si attendono i dati certi, ma secondo gli exit poll, Higgins sarebbe stato rieletto con il 56 per cento dei voti e il 70 per cento degli iralndesi ha scelto per la cancellazione dalla costituzione della disposizione che faceva della blasfemia un crimine
Si attendono i dati certi, ma secondo gli exit poll gli irlandesi hanno approvato a larga maggioranza un referendum che cancella la disposizione costituzionale che faceva della blasfemia un crimine.
Più di tre milioni di irlandesi sono stati chiamati alle urne, anche se l’affluenza non è stata alta: secondo gli exit poll dell’emittente pubblica Rte, gli elettori hanno sostenuto in modo schiacciante la proposta di rimuovere il divieto di blasfemia dalla Costituzione, con il 71 per cento dei voti.
Sempre secondo gli exit poll, è stato anche rieletto il presidente, il socialista Michael D.Higgins, che guiderà il paese per altri sette anni. Per i dati ufficiali bisognerà aspettare il tardo pomeriggio o anche domenica, visto che gli spogli inizieranno in mattinata. Higgins, sempre secondo gli exit poll, dovrebbe aver vinto con quasi il 60 per cento dei voti.
Secondo arriva Peter Casey, penalizzato forse dalle critiche che hanno investito la sua compagna per alcune esternazioni dure nei confronti dei nomadi. Casey, secondo i sondaggi, si è fermato al 21 per cento, superando gli altri quattro candidati (Liadh Ní Riad, 8 per cento; Seán Gallagher, 7 per cento; Joan Freeman, 6 per cento; Gavin Duffy, 2 per cento).
Il referendum
L’articolo della Costituzione che sarà cancellato puniva con 25mila euro di multa qualsiasi insulto alla religione, bestemmia compresa. In questo modo, il paese continua a smarcarsi dalla presenza della Chiesa cattolica.
Come si legge su The Irish Times, il referendum per eliminare il reato alla blasfemia dalla Costituzione è stato, come previsto, superato in modo schiacciante, con l’exit poll che prevede che il 69 per cento degli elettori abbia appoggiato la proposta, mentre il 31 per cento ha votato per mantenere la disposizione sulla blasfemia.
Ad appoggiare la cancellazione del reato sono stati soprattutto i giovani. Gli elettori più giovani hanno sostenuto in modo schiacciante la cancellazione, mentre l’elettorato più anziano si è spaccato a metà. Sempre secondo i dati diffusi dagli exit poll, il 48 per cento degli adulti ha votato per mantenere l’articolo costituzionale così com’è attualmente.