Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:52
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Scontri tra l’esercito iracheno e i manifestanti nella regione petrolifera del sud: 9 morti

Immagine di copertina
Credit: Getty Images

La regione di Bassora è un hub fondamentale per le esportazioni di petrolio, che corrispondono a più del 95 per cento delle entrate del governo di Baghdad. Le proteste vanno avanti da più di una settimana

Da oltre una settimana il sud-est dell’Iraq è sconvolto dalle proteste: i manifestanti chiedono lavoro per i giovani e accesso a elettricità, acqua e altri servizi di base in tutto il territorio.

Ad oggi, ci sono stati 9 morti e decine di feriti a seguito degli scontri tra i manifestanti e l’esercito.

Le proteste sono iniziate nella città di Bassora, che si trova nell’omonima provincia, e in breve tempo si sono estese anche alle province di Maysan, Najaf, Baghdad, Karbala, Babil, Wassit, Diwaniyah e Dhi Qar.

A dare la notizia è stata l’emittente curda Shafaq news.

I primi manifestanti sono morti negli scontri con l’esercito iracheno nella città di Samawa mentre cercavano di assaltare un tribunale locale.  In risposta all’assalto, la polizia ha aperto il fuoco sulla folla.

Secondo quanto riferito dall’emittente localei manifestanti hanno anche fatto irruzione nell’aeroporto locale, provocando disagi nei voli, e hanno assaltato il consiglio provinciale.

Negli scontri del 15 luglio sono rimasti uccisi anche altri 3 manifestanti nella città di Al Amara, capoluogo del governatorato di Maysan.

Secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento provinciale della sanità, Ahmed al Kanani, “le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui manifestanti”.

Il primo ministro iracheno, Haider Al Abadi, ha dovuto lasciare in anticipo il vertice Nato di Bruxelles per far fronte alle proteste.

Il premier, che guida un governo provvisorio in attesa della formazione di un nuovo governo, ha dispiegato l’esercito nella città di Bassora.

Alcuni reparti dell’esercito sono stati schierati a protezione del giacimento petrolifero di Majnoon, che si trova a circa 40 chilometri a nord di Bassora, e al confine con il Kuwait.

Bassora, nel sud dell’Iraq, è un hub fondamentale per le esportazioni di petrolio, che corrispondono a più del 95 per cento delle entrate del governo di Baghdad.

Il premier ha detto ai militari di “non sparare sui manifestanti pacifici” e si è impegnato a investire 3 miliardi di dollari per implementare i servizi nella regione di Bassora.

Alcuni giorni fa, il più importante religioso sciita iracheno, l’ayatollah Ali Al Sistani, aveva espresso la sua “solidarietà ai manifestanti, che fanno i conti con una totale mancanza di servizi in una estate torrida”.

Intanto, la compagnia petrolifera irachena Basra Oil ha annunciato l’assunzione di 10mila persone nel sud del paese con l’obiettivo di fermare le proteste in corso nella provincia di Bassora.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?