Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Iraq sta preparando un’offensiva contro il Kurdistan iracheno

Immagine di copertina
Credit: Reuters

L'autorità regionale del Kurdistan iracheno sostiene che Baghdad stia “preparando un forte attacco” contro i curdi nella zona di Kirkuk

Le forze governative irachene e le milizie paramilitari iraniane stanno “preparando un forte attacco” contro i militari curdi nella zona di Kirkuk, secondo quanto riferito dall’autorità regionale del Kurdistan iracheno, dove lo scorso 25 settembre si è tenuto un referendum per l’indipendenza che ha visto il 93 per cento dei votanti esprimersi favorevolmente.

“Stiamo ricevendo segnali pericolosi che le forze irachene, inclusa la Mobilitazione Popolare e la polizia federale, stanno preparando un forte attacco contro il Kurdistan”, ha scritto l’autorità regionale in un tweet confermato da un ufficiale curdo all’agenzia Reuters.

L’offensiva in corso di preparazione riguarderebbe l’area di Kirkuk e Mosul.

“Ci saranno probabilmente scontri a Kirkuk con le milizie Al-Sha’abi, che ufficialmente sono diventate parte dell’esercito iracheno ma rispondono all’Iran”, aveva detto a TPI in una precedente intervista il dottor Aziz Hassan, specialista in Studi strategici, e che vive a Erbil, nel Kurdistan iracheno. “Questi scontri avverranno probabilmente dopo la battaglia di Hawija contro l’Isis, ma a quel punto ci aspettiamo che gli Stati Uniti non restino in silenzio”, aveva aggiunto.

Il referendum era stato annunciato il 7 giugno scorso da Massoud Barzani, consigliere del presidente della regione autonoma e leader del Partito Democratico del Kurdistan (PDK). Il voto è arrivato poco prima rispetto al rinnovo del parlamento e all’elezione del presidente del Kurdistan iracheno.

Fin dall’inizio, Baghdad – così come gli stati confinanti con l’Iraq – non ha mostrato l’intenzione di riconoscere questa consultazione: il 18 settembre il primo ministro iracheno Haider al-Abadi aveva formalmente chiesto che il referendum venisse sospeso.

Oltre a questo, Turchia, Iran, Stati Uniti, Regno Unito e Nazioni Unite hanno più volte espresso obiezioni sull’opportunità di tenere questo referendum e sulla sua legalità: secondo questi stati e secondo l’Onu, infatti, tenere adesso un simile voto può creare disordini in un paese impegnato direttamente nella lotta all’Isis.

Nonostante queste proteste, il referendum sostenuto da Massoud Barzani ha ottenuto l’approvazione, anche se resta un voto legalmente non vincolante. I curdi infatti sostengono che il voto sia semplicemente un primo passo verso quello che dovrebbe essere un “divorzio amichevole” dall’Iraq.

Non è dello stesso parere il primo ministro di Baghdad, Haider al-Abadi, che durante un discorso televisivo alla nazione ha definito il voto curdo “una decisione unilaterale che va contro la Costituzione e la pace sociale”.

– LEGGI ANCHE: “Noi curdi iracheni siamo sicuri che Europa e Stati Uniti non ci abbandoneranno”

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi