Due bombe sono esplose a Baghdad in Iraq, almeno 125 le vittime
Il duplice attentato è stato rivendicato dall'Isis con un messaggio diffuso online. Sono state prese di mira un'area commerciale e una zona a maggioranza sciita
Nella notte tra sabato e domenica 3 luglio, due autobombe hanno ucciso almeno 125 persone e provocato il ferimento di altre 200 persone a Baghdad, capitale dell’Iraq. Tra le vittime, secondo fonti locali, 25 sono bambini. Il duplice attentato è stato rivendicato dall’Isis in un messaggio diffuso online. Lo hanno reso noto i funzionari locali.
La prima autobomba è esplosa nei pressi di un ristorante nel quartiere centrale di Karrada, che in quel momento era affollato di gente che passeggiava o cenava, dopo la rottura del digiuno diurno nel mese sacro del Ramadan. Un secondo ordigno è stato fatto esplodere in seguito lungo una strada vicino al mercato del quartiere popolare sciita di al-Shaab, a nord della capitale.
La prima esplosione che ha preso di mira un’area commerciale piuttosto frequentata ha provocato oltre 80 vittime, mentre la seconda autobomba esplosa nella zona a maggioranza sciita ha ucciso almeno altre cinque persone .
Secondo le testimonianze raccolte, l’esplosione nell’area commerciale è stata potentissima e ha di fatto causato un grande incendio visibile a chilometri di distanza.
Intanto, nel quartiere di Karrada è esplosa la rabbia popolare: alcune persone hanno lanciato pietre contro il convoglio che accompagnava il primo ministro Haider al-Abadi sul luogo dell’attacco.
Qui sotto un video sulla scena dell’esplosione diffuso su Twitter da Ammar Karim, un giornalista dell’agenzia francese Afp:
First video from the scene of the car bomb blast in shopping center of Karrada center of #Baghdad pic.twitter.com/3pNtdCeKNm
— Ammar karim (@ammar_afp) 2 luglio 2016
L’Isis in Iraq controlla ancora ampie fasce di territorio soprattutto a nord e a ovest del paese. Dopo la riconquista di Falluja da parte delle forze irachene con il supporto della coalizione a guida statunitense, rimane sotto il controllo del sedicente Stato islamico Mosul, la seconda città dell’Iraq.