L’Iran: “Entro 10 giorni supereremo il limite consentito di riserve di uranio”
Iran supera limite riserve uranio | L’annuncio | Le reazioni
Iran supera limite riserve uranio – L’Iran entro dieci giorni supererà il limite delle riserve di uranio a basso arricchimento consentiti dall’accordo sul nucleare del 2015. Lo ha annunciato oggi il portavoce della Agenzia iraniana per l’Energia atomica, Behrouz Kamalvandi, durante una visita al reattore ad acqua pesante di Arak.
Poche ore dopo, il presidente iraniano Hassan Rohanin ha lanciato un avvertimento all’Unione europea: “L’Ue ha un tempo limitato per adempiere ai suoi obblighi nel quadro dell’accordo sul nucleare”, ha detto il presidente. “Ed è meglio che si assuma le sue responsabilità nel poco tempo rimanente, altrimenti l’intesa crollerà”.
Parole che arrivano a pochi giorni dal misterioso attacco a due petroliere nel Golfo dell’Oman che secondo gli Stati Uniti è stato perpetrato proprio da Teheran.
Dopo l’annuncio di Kamalvandi, il Regno Unito si è detto pronto “a tutte le opzioni”, mentre secondo la Russia l’Iran rispetta l’accordo sul nucleare.
Parole di condanna sono giunte anche da Israele, che ha chiesto alla comunità internazionale di imporre nuove sanzioni contro Teheran.
Iran supera limite riserve uranio | L’annuncio
Secondo il portavoce dell’Agenzia iraniana, l’accrescimento delle riserve di uranio corrisponderà ai “bisogni della nazione”. Teheran “ha bisogno di uranio arricchito al 5 per cento per la sua centrale nucleare di Bushehr e fino al 20 per cento per un reattore a scopi di ricerca scientifica”, sostiene Kamalvandi.
Un aumento delle riserve di uranio e acqua pesante era stato certificato anche dall’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di fine maggio, che però confermava la loro permanenza entro le soglie fissate dal Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa), cioè 202,8 chilogrammi di uranio e 130 tonnellate di acqua pesante.
Secondo quanto previsto dall’accordo del 2015, l’Iran può produrre solo uranio a basso arricchimento, cioè entro il limite del 3,67 per cento, e le sue riserve non devono superare la soglia di 202,8 chilogrammi.
Lo scorso 8 maggio il presidente iraniano Hassan Rohani ha annunciato un parziale ritiro dell’accordo sul nucleare, dopo che nel 2018 a sfilarsi dall’intesa era stato il presidente statunitense Donald Trump.
Il 21 maggio il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha spiegato che i negoziati con gli Stati Uniti non riprenderanno finché Trump non mostrerà “rispetto” onorando gli impegni presi nell’ambito dell’accordo sul nucleare.
Teheran ha deciso di non rispettare più le limitazioni sulle riserve di acqua pesante e uranio arricchito precedentemente accettate e in precedenza aveva già riferito di aver quadruplicato la sua produzione di uranio a basso arricchimento (non oltre il 3,67 per cento) utilizzato come combustibile per i reattori nucleari.
L’Iran si ritira in parte dall’accordo sul nucleare
Iran, sale la tensione con gli Stati Uniti: “Non negoziamo sotto costrizione”
Iran supera limite riserve uranio | Le reazioni internazionali
Due ore dopo l’annuncio di Kamalvandi, un portavoce del Governo del Regno Unito ha dichiarato che Londra è pronta a “tutte le opzioni”. “Siamo stati chiari nell’esprimere le nostre preoccupazioni… Se l’Iran dovesse cessare di rispettare i suoi impegni, dovremmo valutare tutte le opzioni disponibili”.
Il Governo britannico, per bocca del sottosegretario agli Esteri Baldwin, ha anche ribadito la propria convinzione che ci sia Teheran dietro i misteriosi attacchi alle due petroliere della scorsa settimana nel Golfo dell’Oman.
La Russia difende invece l’alleato iraniano. Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo Putin, ha sottolineato che “a più recente ispezione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica e il relativo rapporto hanno riconosciuto che l’Iran rispetta pienamente i suoi obblighi”. “Noi agiamo sulla base di questo”, ha aggiunto il portavoce.
Parole di condanna contro l’Iran sono giunti anche da Israele, che ha chiesto alla comunità internazionale di “imporre immediatamente le sanzioni che erano state concordate in precedenza” se Teheran “dovesse concretizzare le sue attuali minacce e violare l’accordo sul nucleare”.
“In ogni caso Israele non permetterà a Teheran di ottenere armi nucleari”, ha affermato il premier Benyamin Netanyahu.
Londra: “Pronti a tutte le opzioni”
La Russia difende Teheran: “Accordo nucleare rispettato”
Iran supera limite riserve uranio | La tensione nella regione
L’annuncio di Teheran è arrivato in un momento di forte tensione in Medio Oriente, acuito dall’episodio dello scorso 13 giugno, quando due petroliere – la Front Altair, battente bandiera delle Isole Marshall, noleggiata dalla compagnia petrolifera statale di Taiwan e appartenente alla norvegese Frontline, e la Kokuka, battente bandiera di Panama – sono state misteriosamente attaccate mentre si trovavano nello stretto di Hormutz, che separa le acque del Golfo persico dal Golfo dell’Oman e dal mare aperto.
Entrambe le navi erano dirette in Giappone e in quelle stesse ore il premier nipponico Shinzo Abe si trovava in visita a Teheran per cercare di mediare tra Iran e Stati Uniti.
Il presidente Usa Donald Trump hanno accusato l’Iran di essere responsabile degli attacchi. Il Pentagono ha pubblicato un video in cui si vede un’imbarcazione che apparterrebbe ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, avvicinarsi al fianco della petroliera Kokuka per rimuovere una mina magnetica inesplosa.
Teheran, tuttavia, respinge tutte le accuse. Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha condannato l’attacco, definendolo un tentativo di sabotare i nascenti rapporti tra Giappone e Iran.
Trump: “L’Iran è responsabile dell’attacco alle petroliere nel golfo di Oman”
Perché lo stretto di Hormuz è così importante e chi vuole scatenare una guerra