Iran: il governo identifica l’area dove spostare la capitale
Teheran, ha spiegato la portavoce del governo, è diventata insostenibile
L’Iran trasferirà la sua capitale da Teheran alla regione costiera meridionale di Makran. L’annuncio è arrivato ieri dalla portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, durante una conferenza stampa organizzata a margine di una riunione esecutiva sull’argomento.
“La nuova capitale sarà sicuramente nel sud, precisamente nella regione di Makran”, ha annunciato Mohajerani, come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Irna. “La questione è attualmente in fase di elaborazione”. La decisione, ha spiegato la portavoce del governo iraniano, è legata a “un ambizioso piano volto a superare la persistente sovrappopolazione, la carenza di energia elettrica e la scarsità idrica” che affliggono Teheran. I tempi però non sono ancora certi ma non saranno sicuramente brevi.
Sebbene il trasferimento della capitale non sia una questione urgente, ha sottolineato Mohajerani, è fondamentale ottenere una valutazione approfondita da parte degli esperti a causa della crescita della popolazione di Teheran e delle sfide ambientali poste alla città. Pertanto, ha annunciato, “sono stati istituiti due consigli per affrontare gli attuali problemi della capitale e per valutare l’economia marittima, compreso il potenziale trasferimento sulla costa del Makran”. “Stiamo cercando assistenza da parte di accademici ed esperti di alto livello, tra cui ingegneri, sociologi ed economisti”, ha spiegato ieri la portavoce del governo iraniano.
La regione, situata nella provincia iraniana del Sistan e Baluchistan, nel sud-est dell’Iran, si affaccia sul Golfo dell’Oman, vanta oltre mille chilometri di costa e ospita, dal 2003, la zona industriale di libero scambio di Chabahar, che mira a diventare un corridoio commerciale internazionale di collegamento tra l’Asia centrale l’Oceano Indiano. “Insieme allo sviluppo orientato al mare, lo sviluppo di Makran è una priorità per l’attuale governo”, aveva annunciato all’inizio di questa settimana il vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref.
Il dibattito sullo spostamento della capitale iraniana da Teheran non è di certo nuovo e va avanti sin dalla rivoluzione del 1979. Il progetto però è sempre stato ostacolato, prima dal conflitto decennale con l’Iraq e poi da numerosi vincoli finanziari e internazionali. L’idea era tornata in auge nei primi anni Duemila durante la presidenza di Mahmoud Ahmadinejad, principalmente a causa delle preoccupazioni circa la vulnerabilità di Teheran ai terremoti ma alla fine non se ne fece nulla. A metà degli anni 2010 fu il presidente Hassan Rouhani a riaccendere il dibattito, sottolineando la crescita insostenibile di Teheran, sottoposta a numerosi problemi ambientali ma di nuovo fu tutto accantonato per problemi di bilancio.
L’attuale presidente Masoud Pezeshkian invece ha ripreso il progetto, sostenendo la necessità di un cambiamento e definendo insostenibile lo squilibrio tra le risorse finanziarie disponibilie e le spese per Teheran. “Trasportare materie prime dal sud al centro, lavorarle e riportarle a sud per l’esportazione impoverisce la nostra capacità competitiva”, aveva spiegato la scorsa settimana Pezeshkian, sostenendo la necessità di un avvicinamento del centro politico iraniano al Golfo Persico.