Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:38
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Iran, quattro condanne a morte per manifestanti in piazza dopo l’omicidio di Mahsa Amini

Immagine di copertina

Più di 300 persone sono state incriminate per le proteste di Teheran innescate dalla morte di Mahsa Amini, di cui quattro accusate di un reato che comporta la pena di morte, ha affermato lunedì in un comunicato la magistratura iraniana. Il crimine in questione è il Muharebeh, letteralmente “guerra contro Dio”, previsto dalla Sharia e dal codice penale iraniano per chi “usa un’arma per terrorizzare la società e le persone, ferire agenti di sicurezza, appiccare il fuoco e distruggere proprietà pubbliche e governative con l’intento di sconvolgere la sicurezza del Paese e affrontare il sacro sistema della Repubblica islamica dell’Iran”, secondo le parole del procuratore di Teheran Ali Salehi.

Dal suo ufficio la segnalazione che “sono state emesse incriminazioni per 315 persone” con l’accusa di “congregazione e collusione con l’intenzione di agire contro la sicurezza del Paese”, “propaganda contro il sistema” e “disturbo dell’ordine pubblico”. È il pugno duro delle forze di sicurezza iraniane contro chiunque provi a manifestare dissenso in seguito all’omicidio Amini, la donna picchiata a morte dalla “polizia morale” perché non aveva indossato correttamente il velo. La violenza di strada ha provocato decine di morti, soprattutto tra i manifestanti ma anche tra le forze di sicurezza, e centinaia sono stati gli arresti. Il capo del dipartimento di Giustizia della provincia di Alborz, a ovest di Teheran, ha inoltre aggiunto che 201 manifestanti sono accusati di aver avuto contatti con i servizi segreti stranieri.

Una repressione che non guarda in faccia a nessuno ed è arrivata a coinvolgere anche i bambini: uccisi, picchiati o messi in centri di rieducazione, al punto da richiedere un intervento delle Nazioni Unite: “Esortiamo vivamente l’Iran a rispettare i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani , in particolare quelli previsti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia . Questo inizia con l’obbligo fondamentale di tutelare il diritto alla vita dei bambini in ogni circostanza”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La capo gabinetto di Trump: “Ha la personalità di un alcolizzato”
Esteri / Museo del Louvre chiuso da tre giorni: i lavoratori prolungano lo sciopero fino a domani
Esteri / “Siate pronti a mandare i vostri figli a combattere contro la Russia”: il discorso del capo delle forze armate britanniche
Ti potrebbe interessare
Esteri / La capo gabinetto di Trump: “Ha la personalità di un alcolizzato”
Esteri / Museo del Louvre chiuso da tre giorni: i lavoratori prolungano lo sciopero fino a domani
Esteri / “Siate pronti a mandare i vostri figli a combattere contro la Russia”: il discorso del capo delle forze armate britanniche
Esteri / Fornì ketamina alla star di “Friends” Matthew Perry: medico condannato a 8 mesi di arresti domiciliari
Esteri / Il Regno Unito rientrerà nel programma europeo Erasmus+ nel 2027
Esteri / Trump ordina il “blocco totale” delle petroliere da e verso il Venezuela: ecco cosa può succedere ora
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari