Iran, arrestate 17 “spie della Cia”: ci sono le prime condanne a morte
Nuovi momenti di tensione tra Stati Uniti e il governo di Teheran
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Iran, arrestate 17 spie della Cia. E ci sono già le prime condannate a morte. Lo rende noto Farsnews citando il direttore generale del dipartimento di controspionaggio del ministero dell’Intelligence.
Si alimenta così lo scontro tra gli Stati Uniti e l’Iran, dopo il riaccendersi delle tensioni nel Golfo Persico.
Tensioni che negli ultimi giorni hanno coinvolto anche il Regno Unito in quella che dai media britannici è stata soprannominata “la guerra delle petroliere” per via del sequestro della Stena da parte dei Pasdaran.
L’accusa alle diciassette persone arrestate in Iran è quella di avere spiato centri sensibili nel Paese.
Farsnews, testata giornalistica che è vicina ai Pasdaran, enfatizza la notizia degli arresti e delle condanne e definisce l’arresto come il secondo colpo dell’intelligence iraniana alla Cia.
“Le spie Cia arrestate in Iran lavoravano come appaltatori o consulenti in centri sensibili nonché in settori privati associati a questi centri”, ha detto un funzionario della sicurezza come ha riportato l’agenzia di stampa ufficiale Irna.
Lo stesso funzionario ha spiegato che “questi centri sono di vitale importanza in diversi campi, tra cui l’economia, il nucleare, quello militare e informatico”. I 17 presunti 007 identificati “agivano in una rete senza che nessuno di loro si relazionasse con gli altri”.
Alta tensione tra Usa e Iran
I motivi di scontro tra Stati Uniti e Iran, nelle ultime settimane, sono stati numerosi, in una escalation di tensione. Dal nucleare ai dazi alle politiche di controllo del Golfo Persico, il presidente Trump e l’ayatollah Khamenei si sono scontrati a distanza.
L’Iran, il 19 luglio scorso, ha annunciato il sequestro di una petroliera britannica nello stretto di Hormuz. La nave è la Stena Impero e i Guardiani della Rivoluzione stanno portando la petroliera in un’isola del Golfo Persico di sovranità iraniana.
Gli Stati Uniti hanno quindi annunciato l’intenzione di creare una coalizione militare internazionale tra diversi Paesi per proteggere le petroliere che viaggiano nelle acque dello stretto di Hormuz, e l’area intorno all’Iran e allo Yemen.
La zona più importante da proteggere è proprio quella dello Stretto da cui passano le principali rotte commerciali del petrolio.