Il patriarca ortodosso russo dice che i matrimoni gay sono contrari alla natura umana
In una lunga intervista a RT, il religioso ha espresso preoccupazione per la decadenza morale dell'Europa e speranza per i rapporti con gli Stati Uniti di Donalf Trump
Durante una lunga intervista esclusiva raccolta da Russia Today, il patriarca della Chiesa ortodossa russa ha affrontato diversi temi, tra cui la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il multiculturalismo in Europa e i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Il patriarca Kirill ha lanciato di fatto un’accusa all’Europa che ha rinnegato i valori cristiani, tra secolarizzazione aggressiva e apertura alle unioni ‘contro natura’ tra gay, e si trova adesso a pagare un prezzo molto alto. Probabilmente le parole più controverse sono proprio quelle in merito a quest’ultimo tema.
I matrimoni gay mettono a rischio l’esistenza della razza umana
“Ciò che sta accadendo nei paesi occidentali è che per la prima volta nella storia dell’umanità le leggi sono contrarie alla natura morale degli esseri umani”, ha dichiarato Kirill, citando l’universalità di concetti come il bene e il male, il peccato e la giustizia.
“La natura morale umana, creata da Dio, serve da fondamento delle nostre leggi. Le leggi definiscono i valori morali in termini legali, distinguendo il bene dal male. Ora per la prima volta le leggi consentono qualcosa che non corrisponde alla nostra natura morale. La legge la contraddice. Ovviamente non è lo stesso, ma potremmo paragonarlo all’apartheid in Africa o alle leggi naziste, quando la legge è andata contro i valori morali innati le persone si sono ribellate: sapevano che non era giusto, che era un qualcosa di artificioso e che era parte di una qualche ideologia che non combaciava con la loro natura morale”.
“Non condanniamo le persone che hanno preferenze sessuali diverse. Sono affari loro che ricadono sulle loro coscienze, ma non dovrebbero essere discriminati o puniti”, ha aggiunto il patriarca. “Tuttavia, in nessun caso i matrimoni gay dovrebbero essere accettati come norma sociale non diversa da quella che deriva dalla nostra natura morale, ossia il matrimonio tra un uomo e una donna per creare una famiglia e avere bambini”.
Il religioso russo si è detto davvero preoccupato dalla pericolosa tendenza alla normalizzazione dell’omosessualità: “Crediamo che questo nuovo trend metta in grave pericolo l’esistenza della razza umana. La Chiesa ha il dovere di affrontare tutto ciò e levare la voce a dire che è sbagliato, ma le autorità di alcuni paesi hanno tentato di zittire il clero. Nei paesi che dichiarano di proteggere il diritto di parola non si può essere puniti per aver espresso la propria opinione. Spero che l’ordine naturale delle cose prevalga, non voglio nemmeno pensare che cosa accadrebbe altrimenti”.
Ma il vero problema è la negazione del ruolo della religione: “Esiste un chiaro paradigma ideologico volto a smantellare i valori morali e religiosi”, ha proseguito Kirill. “Dio viene sbattuto fuori dalla vita delle persone”.
I cristiani in Medio Oriente
“Di tutte le minoranze della regione, i cristiani sono quelli che hanno sofferto di più”, ha dichiarato Kirill, citando alcune statistiche sulla scomparsa o la fuga delle popolazioni cristiane di Iraq e Siria.
Il patriarca ha invitato i paesi coinvolti nella lotta contro il sedicente Stato islamico nei due paesi a unire le forze. “Dopo tutto cos’è l’Isis? Abbiamo sconfitto i nazisti insieme, e avevano messo in scacco mezza Europa. Perciò mi sembra sia abbastanza semplice liberarci dell’Isis, risolvere la crisi dei rifugiati e tutti gli altri disastri e tragedie che affondano le radici in questo conflitto. Eppure non è quello che sta accadendo”, ha detto Kirill insinuando che alcuni dei paesi della coalizione anti-Isis possano avere agende nascoste rispetto al nobile intento di proteggere i cristiani e gli altri civili.
Donald Trump infonde speranza
“Da quello che ha detto durante la campagna elettorale, Trump ha intenzione di stabilire un dialogo con la Russia”, ha dichiarato il patriarca parlando del presidente eletto degli Stati Uniti. “Non c’era speranza in quello che dicevano gli altri candidati, ma le parole di Trump ci danno speranza”.
L’Europa e le radici cristiane
Secondo Kirill, Il continente europeo affonda le sue radici nel cristianesimo. Certo, anche nell’antica Grecia e nell’antica Roma, ma per il patriarca la loro influenza non è paragonabile a quella dei valori morali cristiani. “Perciò se l’Europa sta amputando le sue stesse radici, bisogna capire se lo fa per ragioni di correttezza politica o per altri motivi. Siamo all’erta quando sotto il manto della correttezza politica e dei diritti e delle libertà universali cogliamo segni di discriminazione contro le persone che vogliono mostrare apertamente le loro convinzioni cristiane”.
Il fallimento del multiculturalismo occidentale
“Il multiculturalismo non ha futuro”, ha detto Kirill, “se esso implica scardinare la connessione delle persone alla loro religione e alle loro tradizioni”.
“Le politiche non devono puntare a cancellare le linee tra le culture e le religioni per farne un cocktail, ma ad assicurare sostegno, diritti e libertà a tutti”.
“Applicare il modello multietnico russo in Occidente avrebbe potuto portare alla coesistenza pacifica, ma temo che ora sia troppo tardi”, ha aggiunto il patriarca.
“Sarebbe dovuto essere fatto prima che l’Europa si trovasse ad affrontare questo enorme afflusso di migranti che portano con sé punti di vista culturali e religiosi diversi e in antitesi alla cultura dei paesi nei quali si sono ritrovati. Molte persone respingono i valori occidentali e una delle ragioni è la radicale, direi quasi aggressiva secolarizzazione. Le persone religiose sono a disagio a vivere in una società secolare. Quando l’aggressività scompare, le persone cominciano a sentirsi affini alla società e al paese in cui vivono”.
(Qui sotto l’intervista integrale in inglese. Credit: YouTube)