Instagram danneggia la salute mentale delle adolescenti. Facebook lo sa, ma non fa niente
Instagram ha effetti devastanti sulla salute mentale degli adolescenti, peggiori di quelli provocati da Snapchat o TikTok. Facebook lo sa da tre anni, ma non fa niente per rimediare, anzi. A rivelarlo è un’inchiesta del Wall Street Journal che è entrato in possesso di un documento segreto, uno studio commissionato da Manlio Park sugli effetti che i social network hanno sulla psiche delle adolescenti. Stando ai dati della ricerca una ragazza su tre in possesso di un account Instagram sviluppa disturbi di percezione del proprio corpo. E tutti i gruppi analizzati hanno accusato spontaneamente il social di provocare loro angoscia e un aumento delle tendenze depressive.
Eppure la compagnia guidata da Mark Zuckerberg, che ha acquistato Instagram nel 2010, non è intervenuta per rimediare a un fenomeno così allarmante, minimizzando in pubblico l’impatto che la condivisione delle foto ha sulla psiche di milioni di giovani utenti. Presentando al Congresso l’idea di sviluppare una versione del social per i minori di 13 anni, a marzo del 2021 il fondatore di Facebook ha addirittura affermato che “l’utilizzo di app social per connettersi con altre persone può avere benefici positivi per la salute mentale”.
Invece, a quanto pare, è l’esatto contrario. I documenti – come scrive il reporter tecnologico che ha curato la lunga inchiesta del Wall Street Journal, Jeff Horwitz – mostrano anche che Facebook ha compiuto sforzi minimi per affrontare questi problemi. Il quotidiano del gruppo Murdoch accusa il colosso di Manlo Park di aver ignorato e secretato i risultati di cui era in possesso, ma alcuni commentatori osservano come la denuncia – che ha rivelato anche l’esistenza di una “White List” di personaggi pubblici a cui erano concesse azioni di condivisione vietati agli utenti normali – sia l’ultima puntata di una guerra che il gruppo di Rupert Murdoch sta conducendo contro il gruppo di Zuckerberg.