Perché Sam Allardyce ha dovuto lasciare la guida della nazionale di calcio inglese
Filmato in un'inchiesta del quotidiano "The Telegraph" mentre forniva informazioni su come aggirare regole federali, l'allenatore è stato costretto alle dimissioni
Il 27 settembre 2016 Sam Allardyce, allenatore della nazionale inglese ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico dopo appena 67 giorni dalla nomina. Questa decisione è arrivata in seguito alla pubblicazione di un’inchiesta da parte del quotidiano britannico The Telegraph sulla corruzione nel calcio inglese che ha mostrato come l’allenatore abbia preso parte in prima persona a episodi controversi.
Nell’ambito dell’inchiesta, alcuni giornalisti del Telegraph si sono finti uomini d’affari di Singapore e hanno avvicinato Sam Allardyce, appena nominato commissario tecnico dell’Inghilterra, chiedendogli consigli per aggirare le regole per i trasferimenti dei giocatori imposte dalla Football Association (FA) – la federazione calcistica inglese – e riuscire così guadagnare attraverso il calciomercato.
A seguire, Allardyce avrebbe proposto agli uomini – che non conosceva, dal momento che erano sotto falsa identità – di diventare consulente del loro gruppo per 400mila sterline (pari a 460mila euro).
La regola dell’FA che i sedicenti uomini d’affari volevano aggirare è quella sulle terze proprietà dei calciatori (third party ownership), in vigore dal 2008 e che proibisce ai club inglesi di svolgere trattative per l’acquisto di giocatori il cui cartellino è in parte di proprietà di un soggetto al di fuori dei due club impegnati nella trattative. In genere, la “terza proprietà” in questione è quella di un fondo d’investimento.
Nell’arco dell’inchiesta, durata circa dieci mesi, Allardyce ha incontrato due volte i finti uomini d’affari, dicendo loro che la cosa migliore sarebbe stata acquistare direttamente il cartellino dei giocatori e segnalandogli come ci fossero diversi agenti di calciatori disposti a farlo aggirando la regola dell’FA, definita dall’allenatore come una regola ridicola.
A riguardo, Allardyce ha fatto l’esempio di come quando era allenatore del West Ham, la sua società acquistò il cartellino del calciatore Enner Valencia, in parte di proprietà di terze parti, senza alcun problema.
Una volta uscita l’inchiesta, l’FA ha richiesto al Telegraph le trascrizioni di tutte le conversazioni svolte dai suoi giornalisti con Allardyce in modo da poter sapere se ci fossero state violazioni del regolamento e provvedere in caso ad azioni disciplinari contro di lui ed eventualmente licenziarlo, fatto che non è stato necessario per via delle sopraggiunte dimissioni di Allardyce.
Ciò che però dovrà essere chiarito è se l’allenatore si sia limitato a descrivere una situazione in cui le regole sono facili da aggirare o, cosa più grave, abbia fornito concrete informazioni su come poter aggirare le regole dell’FA.
Adesso l’Inghilterra, che aveva nominato allenatore Allardyce dopo l’addio di Roy Hodgson in seguito all’eliminazione della nazionale dagli Europei per mano dell’Islanda, si trova nuovamente senza allenatore e sarà guidata provvisoriamente da Gareth Southgate, attuale numero due.
Sam Allardyce, 62 anni, è stato prima calciatore, vestendo le maglie del Bolton, del Sunderland, del Coventry e del West Bromwich tra le altre, mentre da allenatore ha seduto sulle panchine di Blackburn, West Ham e Sunderland prima di approdare in nazionale.