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Home » Esteri

“Me lo hanno chiesto i suoi compagni e familiari”: Infantino risponde alle accuse per il selfie ai funerali di Pelé

Immagine di copertina

Il presidente della Fifa Gianni Infantino risponde alle polemiche sorte dopo il selfie scattato accanto al corpo di Pelé durante l’omaggio per la sua morte in Brasile.

“Sono appena atterrato dal mio viaggio in Brasile dove ho avuto il privilegio di partecipare al bellissimo omaggio a Pelé a Vila Belmiro, a Santos. Sono costernato dopo essere stato informato che apparentemente sono stato criticato da alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia di ieri”, scrive il numero uno dell’organo che amministra il calcio mondiale.

“Vorrei chiarire – specifica – che sono stato onorato e gratificato dal fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro”.

A quel punto, si giustifica, “ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie, i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare una foto tutti insieme ma non sapevano come fare. Allora, per essere d’aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e gli ho scattato la foto di tutti noi”.

Questa la spiegazione di Infantino per quanto accaduto. “Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo. Spero che chi ha scritto o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e corregga quanto ha detto”.

Infantino era arrivato insieme a ministri e governatori, un ingresso da autorità pubblica: subito un abbraccio col figlio di Pelé, Edinho, che aveva anche portato la bara in campo. E poi con la moglie della leggenda scomparsa.

Infine, aveva lanciato una proposta: “Vorrei che in ogni Paese ci fosse uno stadio intitolato a Pelé, così che anche tra quaranta o cinquanta anni un bambino sappia chi è stato”.

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