Indonesia, scontri dopo una partita di calcio: almeno 180 morti
Tragedia in Indonesia, dove almeno 180 persone hanno perso la vita e altrettante sono rimaste ferite nei disordini verificatisi dopo una partita di calcio a Malang, nella provincia indonesiana di Giava est. Secondo quanto riferito dalla polizia, la maggior parte delle vittime sono morte calpestate nella calca prodottasi nello stadio Kanjuruhan al termine del match perso per 3-2 dalla squadra di casa, l’Arema, contro il Persebaya Surabaya.
Una rivalità quella tra i due club che è accesissima. Così a fine gara i tifosi dell’Arema, arrabbiati per la sconfitta subita in casa, la prima ad opera degli acerrimi rivali in più di 20 anni, hanno invaso il campo, aggredendo alcuni giocatori. Le forze dell’ordine hanno usato i lacrimogeni, anche verso le gradinate. A quel punto la folla è stata presa dal panico e si accalcata nel tentativo di fuggire. Decine e decine di persone sono morte soffocate o calpestate. Secondo una fonte ospedaliera, tra le vittime ci sarebbe anche un bambino di cinque anni.
Molte auto, compreso un camion della polizia, sono state incendiate all’esterno dell’impianto sportivo. Dopo questa strage, il campionato indonesiano è stato sospeso. Inoltre per tutta la stagione l’Arema non ospiterà altre partite. Il governo indonesiano si è scusato per l’incidente e ha promesso di indagare sulla vicenda. Il presidente Joko Widodo ha ordinato “una revisione accurata delle procedure di sicurezza” per le partite di calcio. E ha stabilito che fin quando tutte le inchieste del caso non saranno concluse le partite della massima serie non potranno riprendere. Secondo il ministro dell’Interno, Mahfud MD, lo stadio era gremito oltre il dovuto: erano stati venduti 42.000 biglietti a fronte di 38.000 posti.