Parlare degli stupri in India allontana i turisti, sostiene la ministra per la tutela delle donne
Il problema della violenza sessuale è sopravvalutato e amplificato dai media, ha detto la ministra Gandhi, secondo la quale il tasso di stupro è tra i più bassi al mondo
Il problema della violenza sessuale in India è sopravvalutato. A dirlo è la ministra per la tutela delle donne e dei minori indiana, Maneka Gandhi. Secondo lei, le storie di stupri, amplificate dai media, portano via i turisti.
Il tasso di stupri in India è tra i più bassi al mondo, sostiene la ministra.
Rispondendo a una domanda sul perché il governo non agisce contro il fenomeno degli stupri, la ministra ha detto: “Sono andata in Svezia due anni fa e i casi di stupri erano all’ordine del giorno”.
“Mi hanno detto che nessuno vuole più viaggiare in India. Ho controllato i dati e siamo classificati tra i quattro paesi con il più basso tasso di stupri. La Svezia è al primo”.
Maneka Gandhi sostiene che l’eccessiva enfasi dei media indiani sui presunti stupri abbia provocato un calo nel turismo, perché l’India viene dipinta all’estero come un paese pericoloso per le donne”.
“Nei paesi stranieri lo stupro non fa notizia, i loro giornali non riportano i casi come facciamo noi. Qui c’è tolleranza zero nei confronti degli stupratori”.
Secondo un sondaggio di Reuters del 2012, l’India è il posto peggiore del mondo per le donne, più negativo persino rispetto a paesi come l’Arabia Saudita.
E spesso in India i casi di stupro non vengono neanche denunciati.
Le donne sono spesso accusate di avere atteggiamenti provocanti, abbigliamenti succinti, di bere alcolici e stare fuori dopo il tramonto. Le vittime di stupro sono messe di fronte alla gogna sociale: molte vengono considerate “sporche” e hanno difficoltà a sposarsi. Altre tra quelle che denunciano casi di stupro alla polizia sono indotte a stare zitte. Lo stupro coniugale non è neanche preso in considerazione come un crimine.
In passato anche altri ministri dell’esecutivo del premier Narendra Modi hanno fatto commenti simili, declassando gli stupri di gruppo a “piccoli incidenti che costano miliardi di dollari in termini di turismo”.