India, decisione storica: i pellegrini di religione sikh potranno entrare in Pakistan senza visto
India e Pakistan hanno firmato questa mattina un accordo, già definito storico dai commentatori per l’apertura del cosiddetto corridoio di Kartarpur, una striscia di sei chilometri di “terra di nessuno”, in territorio pachistano, che consentirà ai pellegrini indiani di religione sikh di entrare in Pakistan dal Punjab e raggiungere direttamente a Kartarpur, il tempio dedicato al fondatore della loro religione, Guru Nanak, senza bisogno di visto e senza dover attraversare la frontiera.
L’accordo prevede che ogni giorno 5000 pellegrini indiani potranno utilizzare il corridoio, pagando cascuno un “biglietto” di 20 dollari.
La cerimonia di firma dell’accordo si è svolta al Kartarpur Zero Point, lungo il confine tra India e Pakistan. Il corridoio sarà inaugurato il prossimo 9 novembre, in tempo per festeggiare il 550 esimo compleanno di Guru Nanak: la presenza del premier Modi è stata annunciata, ma non ancora confermata.
Il terminal sul lato indiano, con parcheggi, shopping center, aree di ristoro, alberghi, zone di preghiera, ha la forma del “khanda”, simbolo indiano dell’unità e dell’umanità, e si estende su un’area di otto ettari: lo ha costruito, a tempi di record, la Land Port Authority indiana.
L’accordo arriva dopo un periodi di tensioni tra India e Pakistan. Lo scorso agosto, infatti, il premier nazionalista indiano, Narendra Modi, ha deciso di revocare l’autonomia del Kashmir, regione a maggioranza musulmana al confine con il Pakistan.
La mossa ha riacceso le tensioni tra Delhi e Islamabad, in un’area che Bill Clinton aveva definito “il luogo più pericoloso del mondo”.
Da più di 70 anni il territorio del Kashmir è conteso tra India e Pakistan. Lo statuto speciale della regione infatti permetteva al Kashmir di prendere decisioni autonome su questioni rilevanti attraverso il Parlamento locale.