India, morte 55 persone a causa della decisione del governo di ritirare alcuni tagli di banconote
Il governo ha ritirato i tagli da 500 e 1000 rupie per combattere la corruzione, ma ha scatenato il caos con migliaia di persone rimaste senza banconote
La decisione del governo di mettere all’improvviso fuori corso, l’8 novembre scorso, le banconote da 500 e 1.000 rupie ha causato indirettamente la morte di almeno 55 persone. Lo riferisce il portale indiano di The Huffington Post.
I decessi riguardano persone disperate, spesso casalinghe, che si sono suicidate per mancanza di contante che non consente di far fronte ai pagamenti, o anziani e malati morti durante le interminabili code davanti ai bancomat per cercare di ottenere qualche banconota di altro taglio in cambio di quelle fuori corso.
Il premier Narendra Modi ha rivolto ripetuti appelli alla popolazione a essere paziente perché si tratta di una misura volta a combattere la corruzione e il finanziamento del terrorismo.
Le due monete tolte dalla circolazione sono quelle di taglio più grande e rappresentano circa l’84 per cento del contante attualmente in circolazione nel paese. Sono anche quelle maggiormente usate per accumulare e nascondere quantità di denaro che non si vogliono dichiarare al fisco.
Vari partiti di opposizione hanno criticato il modo in cui il governo ha messo in atto il provvedimento, ed oggi il leader del Partito nazionale del popolo (Rjd), Lalu Prasad, ha chiesto a Modi di “spiegare chi deve essere ritenuto responsabile delle oltre 50 persone morte per colpa del provvedimento: il governo o il popolo che fa le file?”.