In India le buche stradali fanno più morti del terrorismo
Sono 3.597 le persone rimaste uccise e 25mila quelle ferite a causa delle buche nel 2017
Il parlamento indiano sta tentando di risolvere il problema delle buche stradali, dopo che è stato reso noto il dato secondo cui nel paese sono morte quasi 10 persone al giorno nel 2017 a causa degli incidenti provocati dalle voragini sulle strade.
Il ministro dei trasporti indiano, Mansuk Mandaviya, ha affermato che sono 3.597 le persone rimaste uccise e 25mila quelle ferite a causa delle buche lo scorso anno.
Solo per citare un esempio, il 9 luglio una donna di 40 anni è morta mentre guidava il suo scooter che si è rovesciato a causa di una enorme voragine sulle strade di Mumbai. La donna ha perso l’equilibrio ed è finita sotto un autobus che stava attraversando la parte opposta della carreggiata.
In India, soprattutto nelle città più grandi, le buche sono talmente tante che gli automobilisti si sono abituati a cercare di individuarle sulla strada in largo anticipo
Spesso però, chi guida e si trova all’improvviso una buca davanti agli occhi è costretto a compiere brusche sterzate, provocando ulteriori incidenti.
Il problema si moltiplica di notte, a causa della scarsa visibilità, oppure durante la stagione dei monsoni, quando le voragini vengono ricoperte dall’acqua piovana, diventando ancora più pericolose.
Recentemente, la Corte suprema indiana in una pronuncia ha definito “spaventoso” il numero delle morti causate dalle buche stradali, aggiungendo che la cifra è più alta rispetto alle vittime causate dagli attentati terroristici nel paese.
Le morti a causa delle buche delle strade sono aumentate del 50 per cento rispetto al 2016, secondo quanto riporta il Times of India.
Secondo Rohit Baluja, esperto sulla sicurezza dell’Istituto di pedagogia stradale di Nuova Delhi, l’unico modo per far sì che i funzionari che si occupano della manutenzione delle strade facciano il loro lavoro, impegnandosi a migliorare il manto stradale, è quello di renderli responsabili del reato di omicidio colposo ogni qual volta si verifichi un incidente mortale.
Il governo indiano sta cercando di attenuare la crisi lanciando una campagna per promuovere la sicurezza, informando i cittadini dei pericoli stradali.
Il problema delle buche nel paese, infatti, è fortemente aggravato dall’alto numero di motociclisti che non indossano il casco.
Baluja dal canto suo è convinto che sia la legislazione a dover cambiare. Con le norme attuali, infatti, “o l’autista che è morto viene ritenuto colpevole di negligenza o, se la vittima viene uccisa da un’auto o un autobus in arrivo, sono la macchina e l’autista che vengono incolpati. Dobbiamo cambiare la legge per rendere responsabili i funzionari che si occupano delle strade”.