Incontro storico tra Trump e Kim Jong-un: la pace si fa o no? Risponde Loretta Napoleoni
TPI.it ha intervistato la scrittrice e consulente di governi e di organizzazioni internazionali Loretta Napoleoni. Ecco cosa ha detto sullo storico incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un
Domani, 12 giugno 2018, si tiene nell’isola di Sentosa, a Singapore, l’incontro storico tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti per la denuclearizzazione della penisola coreana. È la prima volta che un leader nordcoreano incontra un presidente degli Stati Uniti.
Il leader nordcoreano Kim Jong-un è arrivato a Singapore il 10 giugno 2018 per partecipare allo storico vertice programmato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Il mondo intero guarda a questo storico summit tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti e grazie ai vostri sinceri sforzi siamo stati in grado di completarne la preparazione”, ha detto Kim, durante un incontro con il premier di Singapore, Lee Hsien Loong.
Attorno alle 14 ora italiana è arrivato a Singapore anche il presidente americano Donald Trump, atterrato con l’Air Force One. Ad attenderlo, alla base aerea di Paya Lebar, c’era il ministro degli Esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan.
I colloqui “saranno un percorso” ma “alla fine avranno successo”, ha detto il presidente americano.
Inoltre, Trump ha assicurato che per il momento non saranno imposte nuove sanzioni contro la Corea del Nord.
Ma la pace si fa o no? TPI.it lo ha chiesto a Loretta Napoleoni, economista e scrittrice, che con il suo ultimo libro “Kim Jong-un il nemico necessario – Corea del Nord 2018” (Rizzoli, 264 pagine) ha tracciato un’analisi approfondita offrendo al lettore un resoconto fuori dagli schemi.
“Sicuramente la pace si farà, magari non immediatamente, ci vorranno altri incontri ma è il primo obiettivo”, ha risposto Napoleoni.
Infatti prima sembrava tutto finito e che la pace fosse certa, poi Trump è sembrato tornare indietro sui propri passi. Quindi qual è la verità? Come stanno le cose? Cosa dobbiamo aspettarci?
“Trump va all’incontro perché se non ci andasse rischia di non prendersi la gloria per il trattato di pace. North e South con o senza Trump andrebbero avanti, con la benedizione della Cina”, sostiene Loretta Napoleoni.
E ha aggiunto: “Interessante notare che Trump nel Pacifico è debole e quindi va all’incontro anche se protetta l’immagine del bullo mentre nell’Atlantico è forte e tratta male gli alleati al G7”.
“Tipico comportamento da immobiliarista…”, conclude la Napoleoni.
Le tappe della distensione tra Donald Trump e Kim Jong-un
Negli ultimi 18 mesi, il rapporto tra Trump e Kim ha viaggiato sulle montagne russe: si è passati dagli insulti e dalle minacce di guerra atomica a un incontro a quattro occhi per raggiungere addirittura un’intesa che sembrava impossibile solo da immaginare.
Durante il suo primo anno da presidente, Trump ha attaccato duramente Kim a causa dei vari test sui missili balistici effettuati dalla Corea del Nord, che violavano i divieti internazionali.
Si era arrivati alle minacce con Trump che aveva promesso di scatenare “fuoco e furia” nel caso in cui Pyongyang avesse continuato a minacciare gli Stati Uniti.
Da parte sua, il leader nordcoreano aveva definito il presidente degli Stati Uniti un soggetto “mentalmente squilibrato”.
Il momento più critico nelle relazioni tra i due stati si è raggiunto in occasione del sesto test nucleare effettuato dalla Corea del Nord nel settembre 2017.
Dopo quell’esercitazione, Kim aveva dichiarato che il suo paese aveva raggiunto la sua missione di diventare una potenza nucleare, munita di missili che potevano raggiungere i paesi occidentali.
Il cambio di rotta è giunto in concomitanza con le Olimpiadi invernali che si sono svolte a Pyeongchang, che hanno visto un tentativo da parte della Corea del Nord di scongelare le relazioni con la Corea del Sud, grande alleato di Washington.
Il riavvicinamento tra le due Coree ha portato Trump ad accettare l’invito fatto a marzo da Kim di incontrarsi di persona.
Entrambi i leader avranno un incontro con il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong prima del loro vertice.
Tutto quello che c’è da sapere sullo storico incontro tra Kim Jong-un e Donald Trump
L’inizio dell’incontro è previsto per le 9 ora locale, quando in Italia saranno le ore 3 del mercoledì mattina. Kim Jong-un ha anche invitato Trump a Pyongyang per un secondo vertice a luglio.
Per l’occasione è stata scelta come location l’hotel di lusso Capella, composto da 112 camere costruito a Sentosa, un’isola di 5 chilometri quadrati quasi occupata da alberghi e altre strutture turistiche, collegata solo da un solo ponte con la terra ferma.
L’hotel in cui si svolge il summit non è lo stesso in cui i due leader pernotteranno. Per Donald Trump infatti è stata riservata una camera nel Shangri-La, con un costo di oltre 12mila euro al giorno, mentre Kim Jong-un risiederà al St. Regis, in una suite da 8mila euro a notte.
In generale, il summit ha un costo di quasi 13 milioni di euro e la metà del budget è destinato alla sicurezza, componente importante dell’organizzazione data l’importanza dei leader presenti al tavolo dei negoziati.
Per l’occasione, sull’isola di Sentosa sono già arrivati 3mila giornalisti da tutto il mondo per coprire lo storico evento che si tiene il 12 giugno. Alcuni giorni fa due dipendenti dell’emittente sudcoreana KBS sono stati arrestati per aver violato la casa dell’ambasciatore nordcoreano a Singapore.
Il contributo di Singapore allo sforzo internazionale è “nel nostro profondo interesse” ed è un costo che “siamo pronti a pagare”, ha fatto sapere il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong.
Per quanto riguarda il fronte sicurezza, è stato aumentato il numero dei poliziotti, sono stati imposti nuovi posti di blocco, oltre a barriere di cemento poste a protezione delle zone in cui si tiene l’evento e particolare attenzione è stata data alla protezione dell’isola di Sentosa.
Le misure di sicurezza sono state imposte già dal 10 giugno e saranno mantenuti fino al 14. Tra i luoghi protetti sono stati inseriti l’hotel Capella, i due in cui alloggiano i presidenti e in generale l’isola di Sentosa.
Il governo di Singapore ha anche schierato la squadra di soldati di élite, i gurkha nepalesi, famosi per il khukuris, un tipico coltello pesante e dalla lama curva, oltre che per le loro capacità militari. Qui chi sono i Gurkha, il corpo di élite che sorveglia il summit tra Kim Jong-un e Donald Trump.
Qui la scrittrice, consulente di governi e di organizzazioni internazionali, ha risposto alle domande di TPI.it sul regime nordcoreano e sulle sue relazioni con il resto del mondo. Corea del Nord, il regime che fa comodo all’Occidente: parla Loretta Napoleoni.