Il Tribunale di Budapest chiede all’Europarlamento di sospendere l’immunità a Ilaria Salis
Il Tribunale di Budapest chiederà al presidente del Parlamento europeo di sospendere l’immunità da europarlamentare a Ilaria Salis. Lo riferisce il giornale online ungherese Index, che tuttavia non specifica da quale fonte avrebbe ricevuto la notizia.
La 40enne milanese, imputata in Ungheria per lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti, è rientrata da una decina di giorni in Italia dopo essere stata eletta al Parlamento europeo nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra.
Secondo fonti dell’Europarlamento interpellate dall’agenzia di stampa italiana Adnkronos, allo stato attuale a Bruxelles non è arrivata alcuna richiesta di revocare l’immunità a Salis, ma – specificano le stesse fonti – non è improbabile che l’istanza arrivi prossimamente, anche perché questo tipo di procedure necessita generalmente di passaggi procedurali intermedi che rallentano l’effettiva trasmissione della domanda.
Intanto la neo-parlamentare europea ha risposto tramite i social alle polemiche che l’hanno investita per una contestazione da 90mila euro nei suoi confronti da parte di Ales, l’ente che gestisce le case popolari in Lombardia. Salis è accusata di aver occupato abusivamente per anni un alloggio, ma lei si difende così: “La Polizia mi ha trovato lì nel 2008, quando avevo 24 anni. Oggi ne ho 40. Da allora non sono più andati a fare verifiche per vedere chi ci abitasse”.
“Chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari”, osserva Salis, facendo notare come a Milano un quinto delle case popolari non sia assegnato.
“Essere occupante – sostiene la 40enne – vuol dire abitare questo spazio precario e faticosamente trasformarlo in un luogo che si possa chiamare casa cercando di sistemarlo coi pochi mezzi a disposizione che si hanno”.
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