Il telefono del bunker di Hitler venduto all’asta per quasi 230mila euro
L'oggetto appartenuto al Fuhrer è stato descritto come uno degli oggetti più mortali al mondo
Il telefono con cui Hitler, rinchiuso nel bunker e con i sovietici e gli alleati ormai alle porte di Berlino, dava le sue ultime disperate indicazioni nel vano tentativo di ribaltare le battute finali del conflitto, è stato venduto all’asta il 19 febbraio scorso per 243mila dollari, cifra pari a poco meno di 230mila euro, dalla casa d’aste Alexander Historical Auctions di Chesapeake City, in Maryland.
Il telefono si presentava in origine come un tipico apparecchio rotativo Siemens degli anni Quaranta in colore nero, ma Adolf Hitler – che lo possedeva dal 1943 – lo aveva fatto dipingere di rosso e vi aveva fatto incidere il proprio nome e i simboli del Reich, la svastica e l’aquila. Quando nel maggio del 1945 i sovietici fecero il proprio ingresso nel bunker del fuhrer, tra le varie cose trovarono anche questo telefono, e lo donarono al militare inglese Ralph Rayner, che lo conservò nella propria casa di campagna.
A metterlo all’asta è stato proprio il figlio di Rayner, che ha ereditato il cimelio dal padre. Nel catalogo dell’asta, il telefono è stato descritto come “l’arma più distruttiva di tutti i tempi, che ha mandato a morte migliaia di persone”.
Non è noto il nome della persona che ha acquistato il prezioso telefono.