Il popolo senza numeri
Gli indigeni Piraha parlano una lingua priva di ogni concetto matematico. Ma si trovano bene così
I Piraha sono una tribù di circa 700 indigeni che vive nella giungla brasiliana, lungo le rive del fiume Maici. Comunicano tra loro tramite un linguaggio insolito costituito da sole 12mila parole. La loro lingua si basa su otto consonanti e tre vocali, e una stessa parola può cambiare significato se accompagnata da una complessa serie di toni.
Ma la vera particolarità della lingua Piraha è l’assenza di qualunque concetto matematico. Non esistono numeri o parole che si possano ricollegare alla numerazione. Esistono solo tre parole, che descrivono tre quantità: Hoi (piccola), Hoi-un (più grande) e baàgiso (un gruppo). Probabilmente vi starete chiedendo come facciano i Piraha a contare, o semplicemente a chiedere due mele invece di una.
Si è posto la stessa domanda il linguista Caleb Everett , che ha pubblicato i risultati di un suo studio al riguardo sulla rivista “Cognitive Science”. Per Everett, che ha vissuto con i Piraha durante la sua infanzia, questi indigeni non usano numeri perché non ne hanno bisogno. Non ne sentono la necessità, non se ne servono, perché niente dello stile di vita dei Piraha sembra richiedere il riconoscimento di una quantità superiore a tre – e quindi di un conteggio superiore preciso. Everett ha anche compiuto dei test: ha chiesto agli indigeni di costruire una fila di oggetti dopo avergli mostrato un esempio; i Piraha riuscivano nell’intento quando il numero degli oggetti non superava quota tre, ma fallivano in caso contrario.
Everett spiega che i Piraha hanno una strategia di calcolo analogico, che funziona molto bene per un paio di elementi, ma, se si va oltre, il sistema si annulla.
Nel corso degli anni, numerosi sono stati i tentativi effettuati per insegnare loro i fondamenti dell’aritmetica, ma i Piraha si sono mostrati sempre disinteressati. Considerano tutte le forme di discorso umano diverso dal proprio come ridicole e inferiori, e probabilmente è per questo che sono l’unico dei popoli dell’Amazzonia a essere rimasto monolingue.