Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il nuovo governo

Immagine di copertina

È formato da 34 ministri, più il premier Al-Beblawi, ed è composto da liberali, cristiani, militari, ma non include gli islamisti

Il governo di transizione che guiderà l’Egitto dopo la rimozione di Morsi dello scorso 3 luglio ha giurato martedì di fronte al presidente ad interim Adly Mansour.

Formato da 34 ministri, più il capo del governo Hazem Al-Beblawi, è formato da liberali, cristiani, militari, ma non include gli islamisti.

Il governo dovrà riportare l’ordine tra le fazioni in rivolta nel Paese, ricostruire l’economia, e preparare l’Egitto per le elezioni politiche di febbraio 2014.

Il governo è marcatamente ‘tecnocratico‘ con figure esperte in economia come lo stesso primo ministro Al-Beblawi, o personalità che hanno già ricoperto incarichi ministeriali.

L’accento sulla competenza piuttosto che sull’appartenenza politica rivela la frattura nel sistema sociale egiziano che ha reso necessaria la formazione di una coalizione accettabile da tutti, ben lontano dai toni islamisti del governo di Morsi.

La presenza, inoltre, di moltissimi ministri che hanno già servito sia nell’era Mubarak che in quella breve dei Fratelli Musulmani evidenzia ancora l’incapacità delle forze politiche egiziane di trovare un accordo favorevole a tutti, ricadendo inevitabilmente nella spartizione dei ministeri. Si tratta ad esempio di Mohammad Ibrahim, ministro dell’interno anche nel precedente governo Morsi.

Abdul Fattah Al-Sisi, capo del consiglio supremo delle forze armate egiziane e uomo chiave nella rimozione di Morsi, continua a ricoprire il ruolo di ministro della difesa. Ma il suo potere reale va al di là di questo.

Entro breve si dovrà costituire la commissione incaricata di emendare la costituzione stilata dai Fratelli Musulmani, la quale prevedeva il mantenimento di tutti i privilegi di cui i militari godevano sotto Mubarak. Con il controllo di fatto degli affari del Paese, lo scopo è proprio quello di salvaguardare queste clausole in sede di negoziazione.

In settimana, le maggiori potenze occidentali si sono congratulate con Mansour e il nuovo governo Al-Beblawi. Lunedì il vice-segretario di Stato americano Will Burns ha accolto la formazione di un esecutivo liberale, specificando però che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di imporre il loro modello in Egitto.

Intanto, mercoledì, un diplomatico dell’Unione Europea incontrerà il nuovo governo, ha dichiarato il capo della diplomazia europea Catherine Ashton per ribadire che Bruxelles collaborerà solo con quelle forze che intendono portare avanti un processo democratico inclusivo.

Nel frattempo i Fratelli Musulmani e i Salafiti di Al-Nour hanno rigettato ogni tipo di riconoscimento dell’iniziativa che, secondo loro, ha spodestato un Morsi legittimamente eletto e che deve immediatamente essere rimesso alla presidenza della repubblica egiziana.

Sempre tramite il suo portavoce Gehad Al-Haddad, il partito Libertà e Giustizia ha negato che il nuovo esecutivo abbia proposto agli islamisti alcuni dei dicasteri, e siano stati poi questi ultimi a rifiutare. Il gruppo fa sapere che non è stata avanzata alcuna offerta, ma precisano che anche in tal caso non avrebbero accettato.

Il conflitto politico avviene sullo sfondo della marcata polarizzazione all’interno della società egiziana. Solo lunedì 7 persone sono morte negli scontri tra i Tamarod che celebrano la rimozione dei Fratelli Musulmani e i pro-Morsi che rivendicano la sua legittimità a governare.

La settimana scorsa 53 sostenitori del presidente deposto sono stati uccisi a una manifestazione organizzata di fronte a un reggimento delle guardie repubblicane, causando l’incidente più grave dall’inizio degli scontri.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa