Il leader delle barricate ucraine
Chi è e cosa vuole Oleksandr Daniliuk
Le cose per lui cominciavano a mettersi male. Molto male. La polizia di Kiev gli dava la caccia e rischiava fino a 15 anni di reclusione per aver organizzato “disordini che hanno causato la morte di persone”. E allora lui, Oleksandr Daniliuk, uno dei protagonisti delle proteste antigovernative di questi mesi in Ucraina, ha superato la frontiera a piedi ed è fuggito a Londra, dove lo aspettavano la moglie e il figlioletto. O almeno questo è quello che scrive su Facebook e che riportano i giornali ucraini.
Daniliuk è il leader del gruppo nazionalista ‘Spilna Sprava’ (‘Causa comune’), in prima fila nell’occupazione degli edifici pubblici a Kiev. L’ho incontrato per caso nella notte tra il 24 e il 25 gennaio – poco più di una settimana prima che facesse le valigie – in un bar di viale Khreshatik, dietro le barricate di quella parte del centro di Kiev che è ormai il fortino degli antigovernativi.
Altezza media, sguardo severo, il “comandante” ha 32 anni, ma ne dimostra molti di più. Indossa una mimetica invernale con il pellicciotto intorno al collo per proteggersi dal gelido inverno ucraino. L’Unione Europea (Ue)? “Non è una priorità”, taglia corto pur essendo uno dei (tanti) capi di una protesta iniziata come “europeista” quando, a fine novembre, il presidente Viktor Ianukovich si rifiutò di siglare un accordo di associazione con l’Ue per buttarsi tra le braccia di Mosca. “Se si firma l’accordo d’associazione, bene. Altrimenti possiamo anche farne a meno. L’Ucraina è ricca, sono stati i ladri al governo a impoverirla”.
Daniliuk si definisce un nazionalista, ma poi ci tiene a precisare che “il nazionalismo ucraino, per come noi lo intendiamo, è diverso da tutti gli altri. Noi siamo per l’integrazione del popolo ucraino al di là dei tanti gruppi etnici che lo compongono. Ebrei e russi che vivono in Ucraina non sono forse ucraini? E lui – dice indicando quello che sembra il suo luogotenente – è bielorusso. Io stesso sono di origine russa”. È un’evidente stoccata contro ‘Svoboda’, il partito ultranazionalista che ha raccolto piu’ del 10 per cento alle legislative del 2012 e i cui membri ogni tanto si lasciano scappare qualche battuta antisemita o antirussa, a partire dal suo leader, Oleg Tiaghnibok.
Ma Daniliuk è anche un idealista che vuole inasprire le pene per la compravendita di voti alle elezioni, e soprattutto un populista che vuole introdurre il vincolo di mandato per i deputati “e per tutti i politici, dal presidente al sindaco del paesino, in modo che il popolo possa mandarli a casa quando vuole, senza aspettare le elezioni”. E per avere una vera separazione dei poteri il “comandante” propone che “i presidenti dei tribunali e i procuratori siano eletti dal popolo. Così come si fa in Europa”.
“Il nostro obiettivo – spiega – è occupare gli edifici del potere per ridare il potere al popolo. E per farlo dobbiamo lottare, i politici non hanno fatto niente per due mesi. Servono i fatti, non le parole”. I “fatti” di ‘Causa comune’ sono le irruzioni in almeno quattro edifici pubblici. Ma le occupazioni poi non sono sempre andate per il meglio.
Tra il 24 e il 26 gennaio, i militanti di ‘Spilna Sprava’ hanno messo le mani su tre palazzi ministeriali – Agricoltura, Economia e Giustizia – e, assieme a tanti altri gruppi di antigovernativi, su Casa ucraina, l’ex museo di Lenin nel centro di Kiev. Hanno però dovuto abbandonare il ministero dell’Economia e quello della Giustizia nel giro di poche ore dopo l’intervento minaccioso dei capi dei dicasteri.
Il 29 gennaio ci hanno pensato invece i rivali del partito ‘Svoboda’, che pure sono antigovernativi e nazionalisti come loro, a scacciarli dal ministero dell’Agricoltura: hanno fatto irruzione nell’edificio, a quanto pare usando granate assordanti e pistole, e hanno ferito alcuni degli occupanti, uno dei quali – stando a un testimone – è addirittura finito in ospedale dopo essere stato colpito con dei proiettili di gomma.
Un approccio brutale, ma efficace: adesso, a parte le tende militari in viale Khreshatik, a ‘Spilna Sprava’ è rimasta solo un’area in ‘Casa ucraina’, che fa da quartier generale a mille gruppi e gruppuscoli di insorti. E intanto Daniliuk è a Londra. O almeno così dice.