I ribelli rapiscono 21 osservatori Onu
Sono filippini e sono stati catturati nel Golan
I ribelli siriani hanno preso in ostaggio 21 peacekeepers delle Nazioni Unite sulle alture del Golan, zona contesa tra Siria e Israele. Sono filippini e il governo ha chiesto il loro immediato rilascio.
È la prima volta che osservatori della missione di pace Onu nel Golan, ufficialmente Forza di Disimpegno degli Osservatori delle Nazioni Unite (Undof), vengono coinvolti nel conflitto siriano.
Gli osservatori sono responsabili del mantenimento della tregua armata tra le truppe israeliane e quelle siriane nella zona smilitarizzata lungo la frontiera siriana del Golan, stabilitasi dopo il cessate il fuoco che ha interrotto la guerra arabo-israeliana del 1973.
La regione è stata periodicamente interessata da scontri armati e colpi di artiglieria occasionale che sono da mesi motivo di preoccupazione per Israele.
Secondo Josephine Guerrero, portavoce delle Nazioni Unite, è stato già predisposto l’invio di una squadra per cercare una soluzione.
L’attacco è stato rivendicato con un video su Youtube da un gruppo che si è identificato come Martiri di Yarmouk. Le forze di pace saranno tenute prigioniere fino a quando le forze governative siriane non si saranno ritirate dalla zona.
La presa in ostaggio delle forze di pace avviene meno di una settimana dopo che la Croazia ha annunciato il ritiro dei i suoi soldati proprio dalle forze dell’Undof in Golan.
Giorni fa era emersa la voce che ai ribelli siriani venissero fornite armi croate grazie all’Arabia Saudita, il principale sostenitore della rivolta. Il governo croato, pur negando tali voci, si è visto costretto al ritiro delle sue forze dalla zona per salvaguardare la sicurezza dei suoi soldati.