Una ragazza con l’hijab e gli occhiali da sole fuma marijuana. Un’altra si passa un rossetto vermiglio sulle carnose labbra davanti a uno specchietto.
Un ragazzo rulla uno spinello su una banconota da 500 toman (pari a 14 centesimi di euro) con impressa la faccia dell’ayatollah Khomeini. Un ragazzo sorride dopo un’operazione al naso, dopo aver speso una cifra sei volte superiore a un salario medio iraniano.
L’account Instagram The Rich Kids of Teheran, che si ispira al più popolare Rich Kids of Instagram, ha oltre 50mila followers e pubblica foto de I ragazzi della Teheran bene che sfoggiano le loro macchine e orologi costosi in giro per la Repubblica Islamica. Il video e le immagini qui sotto testimoniano la vita di alcuni di loro, fuori dalla morsa del regime.
Feste, chirurgia estetica, make-up pesanti, falò, balli sensuali e scatenati al ritmo della pop music occidentale. I ragazzi della Teheran bene che vivono nelle maggiori città del Paese conducono una vita che fino a qualche tempo fa sarebbe stata considerata contraria alla religione islamica. E difatti lo è ancora, solo che è più tollerata.
Emerge la sensualità delle ragazze iraniane costrette a coprirsi con il velo: nell’intimità della casa e degli amici, l’obiettivo cattura come le ragazze esibiscano, quasi ostentino, la bellezza dei loro corpi con abiti leggeri e succinti, occidentali. La cura del make-up è un’astuta tecnica per trasgredire la legge che obbliga l’uso del velo e, anzi, per mostrare la propria femminilità.
L’Iran è un Paese giovane: su quasi 81 milioni di abitanti, il 18,7 per cento ha tra i 15 e i 24 anni, mentre il 46,1 per cento ha tra i 25 e i 54 anni, considerando che la fascia d’età più corposa è quella tra i 20 e i 29. Nella Repubblica Islamica, dove essere gay è reato, spopolano gli interventi di riassegnazione sessuale (leggi l’articolo).