Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I peggiori paesi per i lavoratori

Immagine di copertina

Nell’ultimo anno i governi di 35 paesi hanno arrestato o imprigionato lavoratori che chiedevano il rispetto dei loro diritti

La possibilità di aderire a un sindacato e partecipare alla contrattazione collettiva è un diritto umano universalmente riconosciuto, ma in gran parte del mondo viene rispettato solo a parole e non coi fatti.

Solo negli ultimi 12 mesi, in almeno 9 paesi l’omicidio e il rapimento sono stati usati per intimidire i lavoratori. I governi di almeno 35 paesi hanno arrestato o imprigionato lavoratori in risposta alle loro richieste di un salario dignitoso e condizioni di lavoro più sicure. In 53 paesi i lavoratori sono stati licenziati o sospesi per aver tentato di negoziare migliori condizioni di lavoro, mentre le leggi di almeno 87 paesi escludono per alcuni di loro il diritto di sciopero.

I dati sono forniti dal Global Rights Index, pubblicato questa settimana dalla Confederazione sindacale internazionale (Csi). Il rapporto classifica 139 paesi sulla base di 97 indicatori riconosciuti a livello internazionale per valutare dove i diritti dei lavoratori sono meglio protetti, nella legge e nella pratica. A ogni paese è attribuito un punteggio da 0 a 5, dove a violazioni più ampie corrisponde un numero più alto.

Tra i paesi con il miglior punteggio sorprende trovare Uruguay, Togo, Sud Africa e Slovacchia. Altri paesi (Repubblica Centrafricana, Libia, Palestina, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria e Ucraina) hanno ricevuto valutazioni così basse che in realtà non possono rientrare in classifica.

Le zone che garantiscono meno diritti sono la Cina e l’India, o le regioni in conflitto, come il medio oriente e il nord Africa. Anche gli Stati Uniti non si piazzano bene, guadagnando solo un 4, un segno di “violazioni sistematiche”nei diritti dei lavoratori: i diritti di contrattazione collettiva variano infatti tra i diversi stati e i sindacati sono molto più deboli rispetto al nord Europa. Altri paesi che hanno ricevuto un 4 sono Thailandia, Sierra Leone, Perù e Panama.

Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi hanno ricevuto un punteggio di 1, mentre la Danimarca è stato l’unico paese a guadagnare uno 0, dal momento che rispetta tutti i 97 indicatori.

“Paesi come la Danimarca e l’Uruguay hanno aperto la strada attraverso le loro forti leggi sul lavoro, ma forse sorprendentemente, paesi come Grecia, Stati Uniti e Hong Kong sono rimasti indietro”, ha detto il segretario generale della Confederazione sindacale internazionale Sharan Burrow in un comunicato stampa, spiegando che “il livello di sviluppo di un paese ha dimostrato di essere un cattivo indicatore del rispetto dei diritti fondamentali di negoziazione collettiva, sciopero o iscrizione a un sindacato”.

Proprio la scorsa settimana, i lavoratori in più di 150 città degli Stati Uniti e in 30 paesi di tutto il mondo hanno messo in atto il più grande sciopero di fast-food nella storia. L’evento ha portato l’attenzione su questioni quali il salario minimo e le prestazioni dei lavoratori.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Esteri / Layla al-Sheikh e Robi Damelin, due madri (in lutto) per la pace, a TPI: “Nessuno uccida in nome dei nostri figli”
Esteri / Esclusivo TPI – L’inferno del Libano raccontato da chi fugge dalle bombe di Israele
Esteri / Usa 2024: l’identikit dell’indeciso alle elezioni più importanti del mondo
Esteri / Gli ultimi istanti di vita di Yahya Sinwar ripresi da un drone
Esteri / Meloni incontra il premier Mikati in Libano: "Unifil va rafforzata: necessaria piena attuazione della risoluzione Onu 1701". I Caschi blu: "Restiamo malgrado gli attacchi deliberati di Tel Aviv". Israele continua i raid: 7 morti nel sud. Hamas conferma l'uccisione di Sinwar. Almeno 42.500 vittime a Gaza. Putin: "Russia pronta a mediare tra Tel Aviv e Teheran"
Esteri / Gaza, Israele: “Ucciso Yahya Sinwar, capo politico di Hamas”. Il gruppo terroristico palestinese non conferma né smentisce
Esteri / Arabia Saudita: vignettista condannato a 23 anni di carcere per alcune “caricature offensive” del principe Mohammed Bin Salman”