I bambini palestinesi nelle carceri israeliane
Un rapporto dell'Unicef denuncia le condizioni degradanti a cui sono sottoposti i minori palestinesi arrestati
Secondo l’Unicef i bambini palestinesi detenuti dall’esercito israeliano sono spesso soggetti a maltrattamenti sistematici che violano il diritto internazionale. Un rapporto dell’Agenzia Oun rivela che molti minori palestinesi vengono arrestati nel mezzo della notte, spesso con l’accusa del lancio di pietre verso militari israeliani presso insediamenti ebraici.
Il reato prevede una pena di sei mesi per i ragazzi fino a tredici anni, che aumenta tra i 10 e i 20 anni se l’accusato ha compiuto 14 anni. Tra i maltrattamenti rientrano la pratica di bendare e legare le mani con fascette di plastica, abusi fisici e verbali, l’uso di sistemi di detenzione dolorosi.
Gli interrogatori si svolgono spesso in assenza di un avvocato o di un familiare e avvengono sotto condizioni che costringono i minori alla confessione. La prova principale per la condanna alla detenzione è spesso la sola confessione, cui segue la firma di documenti in lingua ebraica di difficile comprensione. La pena viene usualmente scontata fuori dalla Cisgiordania, con il trasferimento forzato dentro le prigioni in Israele.
Il rapporto stima che negli ultimi 10 anni oltre 7 mila bambini di età compresa tra i 12 e i 17 anni siano stati arrestati e interrogati dall’esercito e dalla polizia israeliani in Cisgiordania. L’Unicef ha documentato esempi di pratiche definite “trattamenti crudeli, inumani o degradanti secondo la Convenzione sui diritti del fanciullo e la Convenzione contro la tortura”.
Il rapporto dell’Unicef si basa sull’analisi di oltre 400 casi dal 2009 registrati da documenti forniti da Israele, rapporti di Ong, interviste con minori palestinesi, funzionari israeliani e avvocati palestinesi.
Il Ministero degli Esteri israeliano ha detto di voler studiare la relazione e promesso che coopererà con l’Unicef. Un portavoce del Ministero della Difesa israeliano ha affermato che di recente organizzazioni terroristiche hanno fatto ampio uso di bambini.
Circa 233 bambini – 31 di età inferiore ai 16 anni – sono attualmente in carcere dopo essere stati arrestati dalla fine di gennaio. Jean-Nicolas Beuze, consigliere regionale dell’Unicef sulla protezione dei minori per il Medio Oriente e Nord Africa, ha detto che la situazione in Cisgiordania è unica nel suo genere, perché gli arresti dei minori vengono gestiti da forze militari impreparate al trattamento di minori accusati di crimini civili.
Il rapporto Unicef cita comunque alcuni cambiamenti in positivo nel trattamento dei minori palestinesi tra cui nuove modalità di legare le mani per procurare meno dolore, l’avviso ai bambini del loro diritto a un avvocato e la comunicazione ai genitori dell’arresto.