Chi è Horst Seehofer, il politico tedesco che mette a rischio la tenuta della Grosse Koalition
Tra le sue prese di posizione si ricorda principalmente la netta contrarietà all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, motivata con ragioni decisamente coerenti con la sua visione fortemente conservatrice
Nelle ultime settimane il governo tedesco è stato interessato dallo scontro dialettico tra la cancelliera Angela Merkel e il ministro dell’Interno Horst Seehofer sulla gestione della crisi migratoria e, più in generale, sull’approccio alla politica di lungo termine della Germania.
A marzo 2018, assumendo il ruolo di titolare del dicastero dell’Interno con delega alla patria e alla comunità, l’ex ministro-presidente della Baviera aveva annunciato il varo di un importante piano sui migranti incentrato su un giro di vite nei confronti degli irregolari entrati sul suolo tedesco.
Tra il 13 e il 14 giugno, Seehofer era pronto a presentare un documento che contemplava la chiusura delle frontiere tedesche a chi ha già incassato un rifiuto in passato della richiesta di asilo politico in Germania e anche a chi ha ottenuto il disco verde in un altro paese dell’Unione europea, prima di essere frenato dalla Cancelliera.
Tra Merkel e il suo ministro dell’Interno è iniziato un duro braccio di ferro che potrebbe addirittura minare la tenuta della Grosse Koalition con la Spd.
Ma chi è Horst Seehofer, il leader che vuole orientare su posizioni sempre più conservatrici i popolari tedeschi?
Nato a Ingolstadt nel 1949, Seehofer è un veterano di lungo corso della politica tedesca: deputato del Bunderstag dal 1980 al 2008, è stato ministro della Salute ai tempi della cancelleria di Helmuth Kohl dal 1992 al 1998 e ministro dell’Agricoltura nel primo governo Merkel dal 2005 al 2008.
Tra le sue prese di posizione si ricorda principalmente la netta contrarietà all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, motivata con ragioni decisamente coerenti con la sua visione fortemente conservatrice.
Tra il 2008 e il 2018 Horst Seehofer ha amministrato il suo Land natale, la Baviera. Dopo che la Csu aveva vinto a valanga le elezioni regionali del 2013, il leader di Monaco di Baviera ha accentuato il suo dissenso nei confronti di Merkel, criticandone la gestione della crisi dei rifugiati nel 2015, impugnandone i provvedimenti davanti alla Corte Costituzionale e sfidandola a viso aperto nel 2016 in occasione di una visita a Mosca che lo ha portato a incontrare Vladimir Putin.
Dopo che nel settembre 2017 la Csu alle elezioni federali tedesche ha perso oltre il 10 per cento dei suoi consensi in Baviera, precipitando al 39 nel voto locale, Seehofer ha deciso di passare il testimone al suo delfino Markus Söde.
Horst Seehofer è stato in grado di sottrarre a Merkel il controllo dell’agenda pubblica e con le sue prese di posizione sull’immigrazione ha lanciato una sfida diretta all’estrema destra di Alternative fur Deustschland (Afd), che alle ultime elezioni ha conquistato il 12,6 per cento dei consensi, eletto 94 deputati e ottenuto il ruolo di principale forza d’opposizione all’esecutivo.
Reduce dal peggiore risultato elettorale dal dopoguerra, la Csu si sta preparando ad affrontare le elezioni bavaresi in ottobre e non ha intenzione di cedere ancora terreno dopo l’emorragia di consensi verso l’estrema destra.
La Csu veleggia attorno al 40-42 per cento dei consensi nei principali sondaggi d’opinione, e Seehofer punta a indirizzare il vento nella sua poppa al fine di espandere la base di consenso verso destra.
Il riposizionamento proposto dal Ministro dell’Interno alla galassia popolare tedesca a partire dalla Baviera cattolica e conservatrice è notevole: lanciando la sua sfida alla Merkel, Seehofer ha accentuato la distanza tra Csu e Cdu. Bisogna vedere se la Cancelliera si adeguerà alle proposte del suo collega-rivale o se il proseguimento della sfida interna tra i due partiti non finirà per danneggiarli entrambi.