Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:06
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Hong Kong, oggi le elezioni locali per il rinnovo dei consigli distrettuali: affluenza record, verso trionfo dei democratici

Immagine di copertina

Il voto di oggi a Hong Kong, sebbene sia di carattere locale, viene considerato una sorta di referendum sulle proteste in corso da mesi nella città

Hong Kong, oggi le elezioni per i consigli distrettuali: affluenza record

Affluenza record e vittoria dei democratici. Stando ai primi dati, infatti, Hong Kong vuole il cambiamento ed è chiaro, alla luce delle ultime elezioni, il segnale che sta mandando alla Cina, eleggendo molti dei candidati simbolo della protesta.

Lo spoglio è ancora in corso, ma i primi dati dicono che sui primi 100 seggi assegnati, sui totali 452, ben 90 sono andati alle forze democratiche che sono riuscite a strappare molte roccaforti al fronte pro-Pechino.

L’intera città di Hong Kong si mobilita, ma questa volta non per le proteste che stanno infiammando il clima ormai da quasi sei mesi: oggi, 24 novembre 2019, sono in corso le elezioni per il rinnovo dei 452 seggi elettivi dei 18 consigli distrettuali. Un voto a carattere locale, ma che mai come quest’anno assume una rilevanza simbolica importantissima.

Solitamente, infatti, le elezioni distrettuali hanno come temi portanti questioni locali: scuola, traffico, inquinamento. Anche perché i consiglieri di quartiere non hanno molta libertà d’azione e di decisione, che spetta invece ai mandarini governativi selezionati con il consenso di Pechino. Questa tornata elettorale a Hong Kong, tuttavia, viene considerata una sorta di referendum per misurare l’appoggio delle città alle proteste (anche quelle violente) anti-governative o al contrario il sostegno del popolo all’establishment filo-cinese.

Esclusivo: Hong Kong, TPI in piazza tra i manifestanti per documentare gli scontri con la polizia

Sono in tutto 4,3 milioni i cittadini (su un totale di 7,3 milioni) che si sono registrati per il voto di oggi. I 600 seggi sono aperti dalle ore 7:30 locali (mezzanotte e mezza in Italia) e si chiuderanno quando nel nostro Paese saranno le 15:30. Per garantire la sicurezza sono stati mobilitati tutti i 31mila poliziotti della città. Si tratta, ricordiamo, delle uniche elezioni a suffragio universali che si tengono a Hong Kong: il governatore, infatti, viene nominato da un collegio di 1.200 elettori, definiti “saggi”. Per non parlare del resto della Cina.

Affluenza record

Il primo dato che balza all’occhio è quello dell’affluenza: fin dall’apertura dei seggi, infatti, il numero di elettori in coda suggeriva che la partecipazione questa volta sarebbe stata record. E i primi dati diffusi lo confermano: alle 18:30 (le 11:30 in Italia), la partecipazione al voto distrettuale ha toccato un record del 60,36 per cento, pari a 2,5 milioni di aventi diritto. L’attesa è di raggiungere un’affluenza record intorno al 75 per cento.

Già alle 13:30 locali (6:30 in Italia), i votanti si erano attestati al 37 per cento, pari a 1,52 milioni di aventi diritto. Prima ancora, alle 11:30 locali (4:30 in Italia), i votanti erano già al 24,37 per cento. Il dato delle 13:30, riferiscono i media locali, superava già il risultato dell’intera tornata elettorale del 2015, quando alle urne si recarono 1,47 milioni di elettori. Il popolo di Hong Kong sta rispondendo dunque in massa alle elezioni distrettuali di quest’anno, a ulteriore testimonianza di come la situazione in città sia delicatissima.

La Cina vuole arginare le proteste di Hong Kong attraverso PornHub

Elezioni Hong Kong, le possibili conseguenze

Se le elezioni locali a Hong Kong, come già anticipato, saranno importantissime per quel che riguarda il futuro politico della città e per il prosieguo della protesta, va da sé che entrambi i fronti siano piuttosto in ansia per l’esito del voto di oggi.

Se i candidati democratici dovessero infatti guadagnare posizioni, l’attuale governatrice Carrie Lam potrebbe – secondo gli osservatori – procedere almeno a un rimpasto della squadra di governo per affrontare in modo diverso la protesta. C’è però anche la possibilità che proprio le violenze delle ultime settimane spingano gli elettori a bocciare il movimento, votando il fronte pro-establishment e appoggiando indirettamente il governo centrale di Pechino. In questo caso, il futuro della protesta stessa potrebbe essere a rischio.

Hong Kong: dalla legge sull’estradizione alla protesta, cosa succede

La governatrice Carrie Lam si è detta fiduciosa sulle elezioni di oggi: “Stiamo affrontando una situazione estremamente impegnativa nella organizzazione di queste elezioni, ma sono soddisfatta per gli sforzi di tutte le parti coinvolte, inclusi ovviamente i 30.000 dipendenti pubblici al lavoro in molti dipartimenti oggi. Sono sicura che ogni elettore terrà conto di tutti i fattori prima di decidere”.

Joshua Wong, ex leader studentesco del “movimento degli ombrelli” del 2014 e tra gli attivisti di punta del fronte pro-democrazia, è stato escluso dalla competizione perché ritenuto privo dei requisiti previsti dalla legge elettorale, a causa delle sue posizioni per l’autodeterminazione di Hong Kong. La Cina, infatti, non consente che si parli di indipendenza del territorio restituito da Londra a Pechino nel 1997. Nonostante ciò ha assicurato che continuerà a combattere: “La gente – ha detto oggi dopo aver votato – può protestare nelle urne o per le strade per la democrazia e contro la stretta della polizia sui dimostranti”.

Apple rimuove l’app usata dai manifestanti di Hong Kong dopo le proteste della Cina
Hong Kong, il tatuaggio per esprimere solidarietà alle proteste
Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Esteri / Israele cancella l'accordo di cooperazione con l'Agenzia Onu per i palestinesi
Esteri / Quanto tempo ci vorrà per scoprire chi avrà vinto le elezioni americane?
Esteri / Il suicidio economico di Israele: -20% del Pil pur di distruggere Gaza. E quest’anno chiuderanno migliaia di aziende
Esteri / Trump: “Proteggerò le donne, che a loro piaccia o meno”. Kamala Harris: “Vuole decidere per voi”
Esteri / Libano, Unifil: “Presi di mira più di 30 volte solo a ottobre: una ventina di attacchi da Israele”
Esteri / McDonald’s, 90 casi di escherichia coli negli Usa: scoperta la causa della contaminazione degli hamburger
Esteri / Gaza: 43.204 morti dal 7 ottobre 2023. Hamas rifiuta proposte di tregua temporanea. Libano: altre 10 vittime in due raid dell'Idf. Hezbollah lancia attacchi contro Israele: 7 morti. Tel Aviv bombarda il gruppo in Siria. Razzo lanciato contro lo Stato ebraico colpisce base irlandese dell'Unifil: nessun ferito. Netanyahu: "Non c'è una data stabilita per la fine della guerra"