Harvey Weinstein, confermata la condanna per stupro. Respinto il ricorso dell’ex produttore
Harvey Weinstein, confermata la condanna per stupro. Respinto il ricorso dell’ex produttore
Il processo simbolo del MeToo regge anche alla prova dei ricorsi: ieri è stata confermata la sentenza a 23 anni per Harvey Weinstein, il celebre produttore di Hollywood condannato nel 2020 per stupro e violenze.
Una giuria di cinque persone ha respinto il ricorso dei legali di Weinstein, che contestava al giudice di primo grado di aver avallato testimonianze su accuse estranee al caso. Il fondatore della Miramax, produttore di classici come Pulp Fiction e Shakespeare in Love, potrà ancora rivolgersi presso la Corte d’appello di New York, la massima corte nello stato. Presto tuttavia Weinstein dovrà andare a processo in California dove è stato estradato l’anno scorso. Qui dovrà rispondere di presunti abusi commessi nei confronti di cinque donne tra il 2004 e il 2013 a Los Angeles e Beverly Hills.
Nel processo di New York invece, l’ex produttore è stato condannato per aver costretto nel 2006 un’assistente alla produzione a subire un rapporto orale e per aver stuprato un’aspirante attrice nel 2013. È stato invece assolto dalle accuse di stupro e violenze nei confronti dell’attrice Annabella Sciorra, risalenti agli anni ’90.
La decisione segue il verdetto in parte favorevole a Johnny Depp nella causa contro l’ex moglie Amber Heard e altre decisioni viste come un parziale passo indietro dagli attivisti del movimento MeToo, come il rilascio dell’attore Bill Cosby, il primo condannato dell’epoca MeToo.