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Haiti: le violenze sessuali contro i bambini sono aumentate del 1.000%

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Residenti fuggono dalle violenze nel quartiere Delmas della capitale di Haiti, Port au Prince, nel maggio 2024. Credit: Jean Feguens Regala/SIPA / AGF

Il portavoce globale dell'UNICEF, James Elder, denuncia come la violenza nel Paese caraibico abbia "trasformato i corpi" dei più giovani "in campi di battaglia"

Le violenze sessuali e gli abusi contro i minori sono aumentati del 1.000% ad Haiti nel corso dell’ultimo anno. La denuncia arriva dal portavoce dell’UNICEF, James Elder, secondo cui i gruppi armati attivi nel Paese caraibico “infliggono orrori inimmaginabili” ai più giovani.

“I gruppi armati adesso controllano l’85% della capitale Port-au-Prince”, ha fatto sapere Elder nel corso di una conferenza stampa. “Solo lo scorso anno, il reclutamento di bambini nei gruppi armati è aumentato del 70%”, ha aggiunto il portavoce dell’UNICEF, secondo cui “attualmente, fino alla metà dei membri dei gruppi armati è costituita da bambini, alcuni dei quali hanno anche otto anni”.

Il reclutamento stesso avviene con modalità violente. “Molti vengono presi con la forza. Altri sono manipolati o spinti dall’estrema povertà”, ha osservato Elder. “È un ciclo letale: i bambini vengono reclutati nei gruppi che alimentano la loro stessa sofferenza”. “Quasi altrettanto sconcertante però è la scarsa copertura mediatica che queste macabre statistiche hanno ricevuto”, ha aggiunto il funzionario dell’agenzia delle Nazioni Unite. “E quindi, se i numeri hanno perso significato, forse i bambini che vivono questo orrore conteranno di più”.

La storia di una ragazza di nome Roseline è esemplare. “Ha solo 16 anni”, ha spiegato il portavoce dell’UNICEF. Verso la fine dell’anno scorso lasciò la casa di un’amica per recarsi in un negozio ma fu rapita da alcuni uomini armati”. Roseline, ha raccontato Elder, fu messa in un furgone con altre ragazze e portata in un magazzino.

“Lì è stata picchiata selvaggiamente, drogata e violentata senza sosta nel corso di quello che lei ritiene essere stato un periodo di circa un mese”, ha aggiunto il portavoce dell’UNICEF. “Quando il gruppo armato si è reso conto che non aveva nessuno che potesse pagare il riscatto per il suo rapimento, è stata rilasciata. Attualmente si trova in una casa sicura supportata dall’UNICEF con più di una decina di altre ragazze, tutte in cura come lei”.

Ma questa è soltanto una delle terribili storie di milioni di minori a Haiti. “La sofferenza è immensa”, ha ricordato Elder. “Almeno 1,2 milioni di bambini vivono sotto la costante minaccia della violenza armata. I servizi essenziali sono collassati. Gli ospedali sovraffollati. Più della metà delle strutture sanitarie manca di attrezzature e medicinali per curare i bambini in emergenza”.

Nel Paese caraibico, secondo il funzionario dell’agenzia delle Nazioni Unite, “campi da gioco, scuole e case si sono trasformati in campi di battaglia, costringendo molte famiglie a fuggire”. “Più di 500mila bambini sono stati sfollati”, ha sottolineato. “Si stima che quest’anno in tre milioni avranno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Più di 1,5 milioni di bambini e insegnanti sono stati colpiti dalla chiusura delle scuole”.

Eppure, malgrado tutto, gli haitiani rifiutano di arrendersi. Almeno 135mila giovani hanno aderito alla piattaforma digitale U-Report creata dall’UNICEF per coinvolgere le comunità nelle questioni sociali. “Ad Haiti, in un solo mese del 2024, l’impegno degli U-Reporter ha portato all’identificazione e alla segnalazione di casi di malnutrizione, di sotto vaccinazione e di assistenza essenziale per le donne incinte nei luoghi di sfollamento e nelle comunità ospitanti”, ha ricordato Elder, secondo cui “il progresso di Haiti inizia dai suoi bambini”.

Grazie ai suoi partner, l’UNICEF ha creato 32 spazi sicuri mobili per prevenire e rispondere alla violenza di genere; ha impiegato più di 380 operatori sanitari in 105 istituzioni; ha aiutato con assistenza diretta in denaro quasi 30mila famiglie e ha curato più di 80mila bambini per deperimento moderato e grave. “I programmi che rispondono ai bisogni dei bambini possono interrompere i cicli di violenza e ridurre il rischio che diventino autori o vittime”, ha osservato il portavoce dell’UNICEF.

Tuttavia, come rimarcato da Elder, l’appello dell’agenzia delle Nazioni Unite per il finanziamento d’emergenza 2024 alle attività ad Haiti “pari a 221,4 milioni di dollari, è stato sottofinanziato del 72%”. “Questo dato è in netto contrasto con l’urgente necessità di istruzione, protezione e opportunità di sviluppo per evitare che i bambini siano coinvolti nella violenza”, ha concluso il portavoce dell’UNICEF. “Senza questi sforzi, la violenza continuerà a consumare le generazioni future”.

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