Corea del Nord, hacker cercano di rubare a Pfizer i dati sul vaccino
Hacker nordcoreani hanno cercato di penetrare il sistema informatico della Pfizer per raccogliere informazioni dal gigante farmaceutico sul vaccino e le cure contro il Covid-19, lo dicono alcuni funzionari dell’intelligence sudcoreani.
L’operazione, scrivono i media di Seul ripresi da Reuters, sarebbe stata realizzata per rivendere quelle informazioni, più che per favorire lo sviluppo di un farmaco analogo. Il deputato Ha Tae-keung ha detto che il Parlamento è stato informato dalla Nis, l’agenzia d’Intelligence, che “la Corea del Nord ha cercato di ottenere tecnologie comprendenti il vaccino e le cure attraverso un cyberattacco alla Pfizer”. Non si tratta però dell’unica operazione di questo tipo, visto che l’anno scorso sempre sospetti pirati informatici di Pyongyang hanno cercato di “bucare” i sistemi di nove società farmaceutiche, tra cui Johnson & Johnson, Novavax Inc e AstraZeneca. Tutti tentativi, dicono da Seul, sventati dall’intelligence della Corea del Sud.
A novembre, Microsoft ha affermato che almeno nove aziende sanitarie, tra cui Pfizer, erano state prese di mira da organizzazioni sostenute da Corea del Nord e Russia. La National Intelligence Agency della Corea del Sud ha informato privatamente i legislatori sul presunto attacco, ha riferito l’agenzia di stampa locale Yonhap .
La Corea del Nord ha chiuso i suoi confini nel gennaio dello scorso anno, subito dopo che il virus ha iniziato a manifestarsi in Cina. La Corea del Nord, grazie al programma di condivisione del vaccino Covax, riceverà quasi due milioni di dosi del vaccino AstraZeneca-Oxford entro la prima metà di quest’anno, nonostante finora il paese – secondo i dati ufficiali – abbia riferito di non avere registrato alcun contagio da Coronavirus. Seul, però, aveva affermato che non si può escludere un focolaio in quanto il paese aveva scambi attivi con la Cina prima di chiudere il confine all’inizio del 2020.