Il deputato leghista in Russia: “Pronto ad andare nel Donbass. La guerra? Qui i ristoranti sono pieni”
Guerra Ucraina, il deputato della Lega Vito Comencini in Russia
“Sono pronto a partire per il Donbass”: lo afferma il deputato della Lega, Vito Comencini, dalla Russia dove si trova da tre giorni nonostante la guerra in Ucraina.
Intervistato da La Repubblica, il parlamentare del Carroccio è a San Pietroburgo, città natale della moglie. Il leghista si è detto pronto a partire per il Donbass “se sarà possibile. In caso contrario mi fermerò a Rostov, dove molti dei profughi giunti dalle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk hanno trovato riparo”.
Comencini, quindi, spiega di non sentirsi filo-Putin, ma piuttosto “un identitario. Difendo i valori della civiltà classico cristiana in Europa”.
Secondo lui, l’invasione russa in Ucraina (qui gli ultimi aggiornamenti), “è anche una conseguenza della guerra in Donbass, per il mancato rispetto degli accordi di Minsk, che prevedevano una soluzione pacifica e diplomatica dopo otto anni di ostilità. Sono stato lì due volte, ho toccato con mano la disperazione. Il conflitto è proseguito nel silenzio generale”.
E alla domanda se in Russia i cittadini siano terrorizzati dalla guerra in Ucraina, il deputato leghista risponde: “Qui i ristoranti sono pieni, i negozi pure. Una signora, per sdrammatizzare, mi ha detto: ‘Vuol dire che per un po’ mangeremo patate e cavolfiori'”.
“In Russia – continua Vito Comencini – pensano che lo scontro sia tra Nato e Russia. L’Ucraina a quanto pare è al centro di un conflitto più complesso, che ha radici più profonde, legate al suo rapporto con gli Usa”.
“Qui sono convinti che i civili ucraini vengano utilizzati come scudi umani. Pensano che le forze armate siano composte da molti elementi neonazisti” afferma il leghista, che poi dice di non credere a ciò che viene detto in tv: “Tante volte è il frutto di una propaganda mediatica. Qui le tv locali denunciano fake news”.