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Home » Esteri

Ucraina: il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in Arabia Saudita

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Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio (a sinistra), incontra il ministro degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, a Riad, in Arabia Saudita. Credit: Mid.ru / @mfa_russia / X

Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha incontrato oggi, martedì 18 febbraio 2025, il ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov, a Riad, in Arabia Saudita, per un primo vertice volto a promuovere nuovi negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina.

L’incontro, come annunciato dal ministero degli Esteri di Mosca, è avvenuto presso il Palazzo Diriyah, nel quartiere diplomatico della capitale del regno arabo, e segna un altro passo avanti della nuova amministrazione del presidente statunitense Donald Trump per invertire la politica del suo predecessore Joe Biden sull’isolamento della Russia e aprire la strada a un incontro tra l’inquilino della Casa bianca e il leader del Cremlino, Vladimir Putin, dopo i contatti telefonici delle scorse settimane.

Al vertice però, durato circa quattro ore e mezza, non ha preso parte alcuna delegazione dell’Ucraina né i rappresentanti degli alleati europei. Alla vigilia dell’incontro di Riad, lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto sapere che Kiev non accetterà l’esito di alcun negoziato a cui non sarà stata invitata. Nelle stesse ore, a Parigi, il presidente Emmanuel Macron ospitava una riunione informale tra i leader di Francia, Italia (la premier Giorgia Meloni), Germania (il cancelliere Olaf Scholz), Spagna (il premier Pedro Sanchez), Regno Unito (il premier Keir Starmer), Danimarca (la premier Mette Frederiksen), Polonia (il premier Donald Tusk) e Paesi Bassi (il premier Dick Schoof), a cui hanno presenziato anche i vertici dell’Unione europea (il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen) e della Nato (il segretario generale Mark Rutte), che non sono andati oltre il ribadire un generico sostegno del Vecchio continente all’Ucraina, sottolineando l’esigenza di garantire una pace giusta, senza nemmeno firmare un documento finale unico.

A Riad invece, oltre al segretario di Stato Rubio, la delegazione americana si è presentata anche con il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca, Mike Waltz, e con l’inviato speciale del presidente Trump, Steve Witkoff, mentre il ministro russo Lavrov è stato accompagnato dal consigliere per gli affari esteri di Putin, Yuri Ushakov, e da Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti. Padroni di casa il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, e il consigliere per la sicurezza nazionale di Riad, Musaed al-Alban, che hanno partecipato alla foto di rito prima di lasciare i colloqui, definiti da Ushakov “puramente bilaterali”.

A quasi tre anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il vertice di oggi segna una nuova fase dei rapporti tra Washington e Mosca. Sono infatti passati quasi due anni dall’ultimo incontro tra i capi delle rispettive diplomazie, che risale al G20 di Nuova Delhi, in India, del marzo 2023 quando Lavrov tenne un colloquio di una decina di minuti con il suo omologo Antony Blinken. Allora i due discussero della necessità di evitare uno scontro nucleare tra Usa e Russia. La priorità del vertice di oggi invece, secondo fonti della delegazione russa citate dall’emittente saudita al-Arabiya, è “una vera normalizzazione con Washington”.

Mosca, a giudicare dalle parole dei partecipanti all’incontro, nutre grandi aspettative per il vertice di Riad. “Vediamo davvero che il presidente Trump e la sua squadra sono un team di risolutori di problemi, persone che hanno già affrontato una serie di grandi sfide in modo molto rapido, molto efficiente e con grande successo”, ha detto alla stampa presente al vertice Kirill Dmitriev. “È molto importante capire che le aziende statunitensi hanno perso circa 300 miliardi di dollari abbandonando la Russia. Quindi c’è un enorme pedaggio economico che grava su molti Paesi a causa di quello che sta succedendo in questo momento e crediamo che la via da seguire sia trovare nuove soluzioni”.

Anche Washington si è mostrata ottimista sull’incontro di oggi, cercando di presentare questi colloqui come un contatto iniziale con il Cremlino per porre fine alla guerra in Ucraina. “Questo è il seguito della conversazione iniziale tra Putin e il presidente Trump sulla possibilità che quel primo passo sia fattibile, per capire quali siano gli interessi in gioco e se questo processo possa essere gestito”, ha detto alla stampa presente a Riad la portavoce del dipartimento di Stato Usa, Tammy Bruce. Europa e Ucraina intanto restano in attesa, fuori dalla porta.

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