Ucraina: Trump è d’accordo con Vance sugli “scrocconi” europei e valuta l’alleggerimento delle sanzioni alla Russia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è detto d’accordo con il suo vice JD Vance e con il suo segretario alla Difesa Pete Hegseth, che in una chat riservata con altri importanti funzionari dell’amministrazione di Washington avevano definiti gli europei degli “scrocconi”, mentre ha annunciato che gli Usa stanno valutando le condizioni poste dalla Russia per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina, tra cui secondo il Cremlino figura anche l’alleggerimento delle sanzioni.
“Odio salvare di nuovo l’Europa”, aveva scritto 14 marzo il vicepresidente Usa JD Vance in una chat su Signal con i segretari di Stato, alla Difesa e al Tesoro Marco Rubio, Pete Hegseth e Scott Bessent, il direttore della CIA John Ratcliffe, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca Mike Waltz, la direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard, l’inviato del presidente Trump in Medio Oriente e principale negoziatore per l’Ucraina Steve Witkoff; il capo dello staff della Casa bianca Susie Wiles e il suo vice Stephen Miller, a cui era stato erroneamente invitato anche il direttore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg. “Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo. È PATETICO”, aveva risposto Hegseth a Vance. Europei “scrocconi”? “Lo sono stati per anni ma non li biasimo, biasimo Biden”, ha dichiarato ieri in conferenza stampa il presidente americano riferendosi agli scambi commerciali e ai dazi, dicendosi d’accordo con i suoi sottoposti. Ma non è l’unica dichiarazione delle ultime ore di Trump a preoccupare il Vecchio continente.
Poche ore dopo l’annuncio del primo accordo raggiunto dagli Usa con Russia e Ucraina ai colloqui in Arabia Saudita, il presidente degli Stati Uniti ha fatto capire che Washington sta valutando un possibile alleggerimento delle sanzioni contro Mosca. L’intesa annunciata ieri dalla Casa bianca non arriva a sospendere il conflitto ma riguarda solo la garanzia di una “navigazione sicura nel Mar Nero” e l’impegno ad attuare il bando agli “attacchi contro gli impianti energetici” dei due Paesi, lasciando agli Usa l’onere di assicurarne l’attuazione. Stati Uniti che hanno promesso a Mosca di contribuire “a ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale delle esportazioni di prodotti agricoli e di fertilizzanti, ad abbassare i costi delle assicurazioni marittime e a migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni”.
Una mossa che già ieri aveva portato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a chiedere di eliminare le restrizioni alle esportazioni agricole di Mosca, che ha bisogno di “garanzie chiare” per rientrare nell’accordo sul grano mediato nel luglio 2022 da Turchia e Nazioni Unite. “Stanno già cercando di distorcere gli accordi e, di fatto, ingannano sia i nostri intermediari sia il mondo intero”, aveva commentato il presidente ucraino Zelensky nel suo consueto discorso video serale trasmesso sui social. “Non abbiamo fiducia nei russi, ma saremo costruttivi”.
“Stiamo facendo molti progressi”, ha spiegato Donald Trump alla stampa, precisando che i colloqui erano caratterizzati da “un’enorme animosità”. “C’è molto odio, come probabilmente potete vedere, e questo consente alle persone di riunirsi, mediare, negoziate e vedere se possiamo fermare la guerra. E penso che funzionerà”. L’amministrazione però sta esaminando le condizioni della Russia. “Stiamo pensando a tutte in questo momento”, ha spiegato Trump. “Ci sono cinque o sei condizioni. Le stiamo esaminando tutte”. Intanto Trump ha ammesso che la Russia potrebbe cercare di ritardare la fine della guerra. “Penso che la Russia voglia vederne la fine, ma potrebbe essere che stiano tergiversando”, ha detto il presidente Usa a Newsmax.