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Guerra in Ucraina, ultime notizie. Concluso il terzo round di colloqui, Mosca: “Aspettative non soddisfatte”. Ue accetta di esaminare richieste Ucraina, Georgia e Moldavia, Draghi: “Nessuna obiezione a ingresso Ucraina in UE”. Russia, approvata lista “Paesi ostili”: c’è anche l’Italia. Cremlino: stop a offensiva se Kiev accetta condizioni

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Guerra Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi, 7 marzo 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – Tregua temporanea in Ucraina dove la guerra è momentaneamente ferma per permettere l’avvio di sei corridoi umanitari volti all’evacuazione dei civili. Il cessate il fuoco è stato annunciato da Mosca alle 10 ora locale, anche se Kiev ha protestato per gli sbocchi che portano in Russia o in Bielorussia, Paese alleato del Cremlino. Nel primo pomeriggio, intanto, si è tenuto in Bielorussia il terzo round di colloqui tra i due Paesi. Di seguito le principali notizie di oggi sulla guerra in Ucraina e gli ultimi aggiornamenti in diretta:

  • Concluso terzo round di colloqui, Mosca: aspettative non soddisfatte –Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha detto che è “ancora troppo presto” per parlare di qualsiasi esito positivo al terzo round dei colloqui con l’Ucraina, da poco concluso in Bielorussia, mentre il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, ha detto che si sono visti sviluppi positivi sui corridoi umanitari. Secondo il negoziatore russo Leonid Slutsky la data del prossimo colloquio potrebbe essere decisa già domani.
  • Cremlino: stop immediato a offensiva se Kiev accetta condizioni – Il Cremlino oggi ha dichiarato che la Russia chiede all’Ucraina di modificare la propria costituzione, con il divieto di entrare in qualsiasi blocco, e di riconoscere la Crimea come russa e le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk come indipendenti. Secondo quanto dichiarato dal portavoce della presidenza russa in un’intervista a Reuters, se saranno rispettate queste condizioni, che dovranno garantire la neutralità dell’Ucraina, l’azione militare russa si “fermerà in un istante”.
  • Kiev, 13 morti in attacco vicino alla capitale – Tredici persone sono morte dopo che un raid aereo ha colpito un panificio nella città di Makariv, nella regione di Kiev.
  • Russia, approvata lista paesi ostili: c’è l’Italia – Il governo russo ha approvato oggi una lista di “paesi ostili”, per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca nella quale compare anche l’Italia in quanto paese europeo. Secondo il decreto, lo stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.
  • Ue accetta di esaminare richieste di adesione di Ucraina, Georgia e Moldavia – L’Ue ha avviato il lungo processo di esame delle richieste di adesione presentate da Ucraina, Georgia e Moldavia. Lo riporta Afp, citando fonti diplomatiche secondo cui gli ambasciatori europei hanno chiesto alla Commissione europea di dare il proprio parere sulle richieste formulate dai tre paesi, che potranno diventare candidati solo dopo il voto unanime dei paesi membri, espresso sulla base del parere della Commissione, che può richiedere anni.
GUERRA UCRAINA-RUSSIA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

Ore 21,00 – Kiev, due aerei russi abbattuti, due depositi di petrolio colpiti – Due aerei russi sono stati abbattuti sui cieli sopra Kiev. Ad annunciarlo, su Facebook, è il comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny. Ma proseguono anche gli attacchi alla capitale: due depositi di petrolio sono stati colpiti.

Ore 20,50 – Usa verso stop import petrolio russo, Mosca: “Senza petrolio russo conseguenze catastrofiche” – Gli Stati Uniti sono aperti ad andare avanti con il divieto delle importazioni di petrolio russo anche senza la partecipazione degli alleati europei. Una decisione definitiva non è ancora comunque stata presa. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando fonti dell’amministrazione Biden. Il vicepremier russo Aleksandr Novak secondo l’agenzia Ria Novosti ha però sottolineato che l’esclusione del petrolio russo dai mercati internazionali porterebbe a “conseguenze catastrofiche”, portando il petrolio fino a 300 dollari al barile.

Ore 20,40 – Pentagono, forze russe intensificano bombardamenti – Le forze russe stanno “intensificando i bombardamenti” sulle principali città ucraine. Lo ha affermato un alto funzionario della difesa Usa, citato dalla Cnn. “Le forze russe stanno intensificando i bombardamenti su Kharkiv, Kiev e Chernihiv, così come su Mykolaiv e Mariupol. Abbiamo certamente notato aumenti di quelli che chiamiamo incendi a lungo raggio, bombardamenti, attacchi missilistici, artiglieria, e valutiamo che questi attacchi stiano colpendo obiettivi civili, infrastrutture, aree residenziali”, ha detto il funzionario. “Non è chiaro” se i russi stiano colpendo deliberatamente obiettivi civili o se si tratti di conseguenze di “imprecisione”, ma “chiaramente sta accadendo”, ha aggiunto. “Sta accadendo ad un ritmo maggiore e su scala maggiore, e questa è una ulteriore prova della natura sconsiderata di questa invasione”, ha concluso.

Ore 20,30 – Zelensky a Putin, dialogo ma non accetto ultimatum – Il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, ha risposto al Cremlino chiarendo di non accettare “ultimatum” per fermare l’invasione e ha chiesto al suo omologo russo, Vladimir Putin, di uscire dalla sua “bolla” e consentire il “dialogo”. Lo ha fatto in un’intervista all’Abc, rispondendo ad una domanda sulla proposta di Mosca di interrompere l’offensiva se Kiev rinuncia all’adesione alla Nato, riconosce la Crimea come territorio russo e riconosce l’indipendenza del Donbass. “Questo è un altro ultimatum e non siamo per gli ultimatum”, ha avvertito.

Ore 20,20 – Biden, Macron, Scholz, Johnson: aumentare “costi” per la Russia – “I leader hanno affermato la loro determinazione a continuare ad aumentare i costi sulla Russia per la sua invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina”. Lo afferma la Casa bianca dopo il colloquio tra i leader di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. “Hanno anche sottolineato il loro impegno a continuare a prestare aiuti all’Ucraina sotto il profilo della sicurezza e dell’assistenza economica e umanitaria. Inoltre, hanno discusso dei rispettivi recenti impegni con i presidenti di Ucraina e Russia”, ha dichiarato la Casa bianca.

Ore 20,10 – Ue, Gentiloni: espansione economica indebolita da guerra – “L’invasione russa dell’Ucraina è una violazione dei principi comuni e una minaccia per i nostri valori di libertà e democrazia. Questo è il motivo per cui stiamo con l’Ucraina e sosteniamo la loro risposta e accogliamo i rifugiati. Questa guerra avrà anche un impatto economico. C’è già un impatto sui prezzi dell’energia e delle materie prime. C’è un’ulteriore pressione al rialzo sull’inflazione. Le catene di approvvigionamento e gli indicatori di fiducia dei consumatori saranno interessati. L’espansione economica sarà indebolita”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in audizione alle commissioni congiunte Bilanci e Affari economici del Parlamento europeo. “Il nostro compito è affrontare queste ricadute in modo coordinato, lavorando per evitare il rischio di far deragliare la ripresa. L’attuazione del Recovery è fondamentale per attenuare l’impatto di questa nuova crisi”.

Ore 20,00 – Petrolio e gas, oggi ancora rincari record – Altra giornata da record per i mercati internazionali di petrolio e gas, mentre i paesi occidentali discutono di nuove misure contro l’economia russa, questa volta contro le esportazioni di idrocarburi. Il gas oggi è arrivato a toccare i 345 euro al megawattora, l’80 percento in più rispetto al prezzo di venerdì, ripiegando poi a 215 euro (+11% rispetto a venerdì). dopo le rassicurazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che oggi si è espresso contro un blocco alle importazioni di gas russo. Il prezzo del petrolio Brent è arrivato ai massimi dal 2008, toccando i 139 dollari al barile, prima di ripiegare a 120 dollari al barile.

Ore 20,55 – Russia si augura che “i corridoi umanitari funzionino” – Il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, ha auspicato che domani i corridoi umanitari “funzionino”, dopo la conclusione del terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina in Bielorussia. Nelle scorse ore il fallimento dei corridoi è stato al centro di forti accuse tra Mosca e Kiev.

Ore 19,45 – Russia accusa Irlanda dopo incidente – La Russia ha accusato l’Irlanda di non aver protetto il suo ambasciatore e il personale diplomatico dopo che un camion si è introdotto nell’ambasciata di Dublino. L’incidente è avvenuto alla presenza degli ufficiali irlandesi, che non hanno agito”, ha detto l’ambasciata. “L’ambasciata condanna fermamente questo atto criminale di follia diretto contro una missione diplomatica pacifica. L’ambasciata considera questo incidente una chiara e palese violazione dell’articolo 22 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961”, ha detto. La polizia irlandese ha arrestato l’imprenditore Desmond Wisley, il quale ha ammesso di aver forzato i cancelli dell’ambasciata con il suo camion, e ha chiesto che l’ambasciatore lasci il paese.

Ore 19,40 – Levi Strauss ferma le attività in Russia – Anche la nota marca di jeans Levi Strauss ha annunciato la sospensione delle sue attività in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. L’azienda americana, considerata un simbolo dell’apertura dell’economia post-sovietica, ha anche annunciato donazioni per oltre 300.000 dollari a no-profit che prestano aiuto a chi si trova in Ucraina e ai profughi che hanno lasciato il paese.

Ore 19,35 – Italia, autorità vigilanza, attenti a attacchi cyber finanza – Bankitalia, Ivass, Uif e Consob hanno raccomandato “ai soggetti vigilati di esercitare la massima attenzione con riferimento al rischio di attacchi informatici, di intensificare le attività di monitoraggio e difesa in relazione a possibili attività di malware e di adottare tutte le misure di mitigazione dei rischi che si rendano necessarie”. I soggetti vigilati vengono sollecitati “a considerare attentamente i piani di continuità aziendale e a garantire il corretto funzionamento e il pronto ripristino dei backup; in tale ambito, si sottolinea l’importanza di garantire la separazione dell’ambiente di backup da quello di esercizio, valutando la possibilità di prevedere soluzioni di backup offline (ossia che non siano fisicamente o logicamente collegati alla rete) dei sistemi e dei dati essenziali. Si invitano, infine, i soggetti vigilati a prestare attenzione nel continuo agli aggiornamenti forniti dal Computer Security Incident Response Team – Italia”, afferma la nota congiunta.

Ore 19,30 – Mosca, nuovo round di colloqui molto presto – Un nuovo round di colloqui tra Russia e e Ucraina ci sarà molto presto. Lo ha affermato il negoziatore russo Leonid Slutsky, esprimendo la speranza che ci siano dei risultati ma confessando di non farsi illusioni che si arriverà a un accordo finale al prossimo incontro.

Ore 19,25 – Nichel ai massimi storici – Il prezzo del nichel è balzato fino a raggiungere il massimo storico di 55.000 dollari la tonnellata. All’origine del rialzo, il timore degli investitori che la Russia non possa più esportare la sua produzione. Al momento il prezzo registra un aumento del 72,8% a 49.975 dollari per tonnellata al London Metal Exchange.

Ore 19,20 – Mosca, aspettative colloqui non soddisfatte – Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha detto che è “ancora troppo presto” per parlare di qualsiasi esito positivo al terzo round dei colloqui con l’Ucraina, da poco concluso in Bielorussia. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Interfax, Medinsky ha detto che le aspettative per i colloqui non sono state soddisfatte.

Ore 19,15 – Italia, autorità finanziarie: vigilati rispettino sanzioni – Banca d’Italia, Consob, Ivass e Uif “richiamano l’attenzione dei soggetti vigilati sul pieno rispetto delle misure restrittive decise dall’Unione europea in risposta alla situazione in Ucraina”. In una nota congiunta, le quattro autorità ricordano che “le misure – adottate dall’Unione europea mediante Regolamenti e Decisioni – sono vincolanti nella loro totalità e sono direttamente e immediatamente applicabili in ciascuno degli Stati Membri. I soggetti vigilati sono tenuti, pertanto, a rispettarle, mettendo in atto i controlli e i dispositivi necessari, monitorando costantemente l’aggiornamento delle misure in questione”.

Ore 19,10 – Concluso colloquio Biden, Macron, Scholz, Johnson – È terminato dopo circa un’ora e venti il colloquio tra il presidente statunitense Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson sulla situazione in Ucraina. Durante l’incontro in videoconferenza, i quattro leader occidentali si sono impegnati a sostenere “qualsiasi iniziativa diplomatica”e dare la “massima priorità alla protezione dei civili, accordandosi per dare più aiuti umanitari.

Ore 19,00 – Kiev, nessun risultato significativo su tregua, cessate il fuoco – Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina e membro della delegazione che oggi ha preso parte al terzo round di colloqui con la controparte russa, ha detto che non sono stati raggiunti risultati significativi nelle trattative per una tregua e un cessate il fuoco, affermando che l’Ucraina terrà ulteriori colloqui con la Russia.

Ore 18,55 – Kiev sviluppi positivi su corridoi umanitari – Secondo Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina e membro della delegazione che oggi ha preso parte al terzo round di colloqui con la controparte russa, ha detto che sono stati fatti piccoli passi in avanti per migliorare la logistica dei corridoi umanitari.

Ore 18,50 – Terzo round di colloqui è concluso – Secondo l’ambasciata russa a Minsk, il terzo round di colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev si è concluso. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.

Ore 18,30 – Fonti Pentagono: altri 500 soldati in Europa, ce ne saranno 100.000 – Gli Stati Uniti ritengono che la Russia abbia impegnato quasi il 100 percento delle forze ammassate ai confini dell’Ucraina prima dell’invasione lanciata il 24 febbraio scorso. Secondo quanto dichiarato alla stampa da un esponente del dipartimento della Difesa statunitense, la Russia non ha ancora il pieno controllo dello spazio aereo ucraino. Secondo la fonte del Pentagono, ancora non ci sono indicazioni che Vladimir Putin intenda usare i profughi come “arma”, come fatto in precedenza dal presidente della Bielorussia Lukashenko. Negli ultimi due giorni, Washington non avrebbe rilevato progressi nell’avanzata russa. Mosca cercherebbe inoltre di reclutare combattenti dalla Siria, secondo quanto ritiene il Pentagono. Gli Stati Uniti stanno inviando altre 500 truppe statunitensi in Europa, per un totale di 100.000 presenti nel continente.

Ore 18,10 – Kuleba accusa compagnia israeliana per affari con Russia – “Mentre il mondo sanziona la Russia per le sue barbare atrocità in Ucraina, alcuni preferiscono fare soldi intrisi di sangue ucraino”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, che ha condiviso su Twitter una schermata da sito della compagnia aerea israeliana El Al, accusata di accettare pagamenti da un circuito di pagamenti russo, oltre a Visa e Mastercard. “Qui c’è El  Al, che accetta pagamenti tramite il sistema russo “Mir” progettato per eludere le sanzioni”, ha detto. “È immorale e un duro colpo alle relazioni ucraiino-israeliane”.

Ore 18,00 – Ue accetta di esaminare richieste di adesione di Ucraina, Georgia e Moldavia – L’Ue ha avviato il lungo processo di esame delle richieste di adesione presentate da Ucraina, Georgia e Moldavia. Lo riporta Afp, citando fonti diplomatiche secondo cui gli ambasciatori europei hanno chiesto alla Commissione europea di dare il proprio parere sulle richieste formulate dai tre paesi, che potranno diventare candidati solo dopo il voto unanime dei paesi membri, espresso sulla base del parere della Commissione, che può richiedere anni.

Ore 17,55 – Borsa: Milano chiude in calo, Ftse Mib -1,36% – La Borsa di Milano chiude in calo una seduta estremamente volatile, che la ha vista precipitare in avvio, entrare addirittura in territorio positivo nel pomeriggio prima di terminare nuovamente in negativo sulla scia del progressivo indebolimento di Wall Street. L’indice Ftse Mib ha concluso la giornata con un ribasso dell’1,36% a 22.160 punti. L’indice delle Mid Cap ha invece ceduto il 2%. A preoccupare è la corsa delle materie prime, con il petrolio che oggi è schizzato anche sopra i 130 dollari barile.  A guidare il ribasso odierno è stato ancora una volta il comparto bancario. Unicredit ha lasciato sul terreno il 5,59%, Banco Bpm il 4,61% e Intesa Sp il 2,71%. Ancora una giornata pesante per Tim, che ha aggiunto un altro -5,45% al circa 30% ceduto tra giovedì e venerdì. Male il comparto automobilistico: Stellantis ha perso il 6,4% e Ferrari il 5,68%.  Sulla scia dell’impennata del prezzo del greggio, Tenaris ha guadagnato il 13,03% ed Eni ha registrato un rialzo del 4,29%. Ancora ben comprata Leonardo che è salita del 6,3%. Bene Prysmian, che ha messo a segno un balzo del 4,47%. Per lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi la chiusura è stata stabile. Il differenziale ha terminato la giornata invariato a 161 punti. Salgono però i tassi: il rendimento del Buono italiano ha concluso la sessione all’1,59% a fronte dell’1,53% della vigilia.

Ore 17,45 – Creditori Gazprom, ricevuti pagamenti in scadenza oggi – Gli obbligazionisti del gigante energetico russo hanno dichiarato di aver ricevuto il rimborso di un’obbligazione da 1,3 miliardi di dollari in scadenza oggi. L’obbligazione è stata ripagata in dollari, nonostante il decreto approvato nel fine settimana che consente alle aziende russe di ripagare le obbligazioni estere in rubli. Secondo quanto riporta Bloomberg, l’azienda aveva previsto il rimborso in dollari prima ancora del decreto di Putin.

Ore 17,35 – Zelensky: boicottare esportazioni e importazioni russe – Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto di imporre altre sanzioni sulle esportazioni russe e di fermare le forniture verso la Russia. “Se non vorranno rispettare le regole civili, non dovrebbero nemmeno ricevere beni e servizi da [paesi] civili”, ha detto Zelensky, che ha chiesto agli alleati occidentali di inviare nel paese aerei da far utilizzare all’aviazione ucraina.

Ore 17,30 – Ucraina, danni a infrastrutture per 10 miliardi di dollari – Il ministro delle Infrastrutture dell’Ucraina ha dichiarato che i danni causati dalla guerra alle infrastrutture del paese fino a ieri hanno causato danni per 10 miliardi di dollari.

Ore 17,20 – Kiev, 13 morti in attacco vicino alla capitale – Tredici persone sono morte dopo che un attacco aereo ha colpito un panificio nella città di Makariv, nella regione di Kiev. Secondo la protezione civile ucraina, cinque persone sono state recuperate vive dalle macerie.

Ore 17,15 – Rublo, nuovo minimo storico – La valuta nazionale russa è in caduta libera dopo le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali in risposta all’invasione dell’Ucraina. Il prezzo della valuta oggi è arrivato a 177,26 rubli per dollaro, prima di ripiegare a 157 rubli, un crollo del 20 percento rispetto al prezzo di venerdì, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Ore 17,10 – Papa: “Andiamo di crisi in crisi” – “Siamo usciti dalla crisi pandemica, siamo approdati a una crisi economica e, adesso, siamo nella crisi della guerra, che è dei peggiori mali che possono accadere! Andiamo di crisi in crisi”. Lo ha dichiarato papa Francesco in un videomessaggio in spagnolo indirizzato ai giovani impegnati nella preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù 2023, che si terrà a Lisbona. “Le crisi si superano insieme, non da soli. E le crisi ci mettono alla prova affinché ne possiamo uscire migliori. Dalle crisi non si esce uguale: o usciamo migliori o peggiori. E la sfida che abbiamo davanti e di uscirne migliori”.

Ore 17,05 – Leopoli, capacità accoglienza al limite – Il sindaco di Leopoli ha detto che la città dell’Ucraina occidentale ha raggiunto il limite delle sue capacità nell’assistenza ai profughi. La città adesso ospita circa 200.000 profughi, mentre 50.000 transitano per la stazione ferroviaria, usata per lasciare il paese.

Ore 17,00 – Johnson, sanzioni su petrolio e gas ancora sul tavolo – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato che nuove sanzioni contro le importazioni di petrolio e gas dalla Russia sono ancora “decisamente sul tavolo”. “Dobbiamo considerare come possiamo tutti allontanarci il più rapidamente possibile dalla dipendenza, dalla dipendenza, dagli idrocarburi russi, dal petrolio e dal gas russo”, ha detto oggi in conferenza stampa. “Tutti lo stanno facendo, tutti stanno percorrendo lo stesso viaggio. Per alcuni paesi sarà più veloce e facile di altri, tutto qui”.

Ore 16,50 – Lavrov chiede ancora garanzie su accordo nucleare iraniano – Il rilancio dell’accordo per il nucleare iraniano deve consentire ai partecipanti di cooperare senza ostacoli e senza discriminazioni. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un colloquio con il suo omologo iraniano Hossein Amirabdollahian, secondo quanto dichiarato dal ministero degli Esteri russo. “È stato sottolineato che il rilancio [dell’accordo] deve garantire a tutti i partecipanti pari diritti in relazione allo sviluppo senza ostacoli della cooperazione in tutti i settori senza alcuna discriminazione”, ha detto il ministero in una nota, secondo cui i due ministri hanno anche parlato della situazione in Siria e in Ucraina. Negli ultimi giorni, è cresciuto l’ottimismo tra i paesi coinvolto nei negoziati per rilanciare l’accordo per il nucleare iraniano del 2015, affossato nel 2018 dagli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump. La Russia però ha chiesto garanzie che le sanzioni imposte dai paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina non influiscano “in alcun modo” sulle relazioni economiche previste dall’accordo.

Ore 16,45 – Russia, Jacopo Tissi lascia il Bolshoi – Il teatro Bolshoi di Mosca perde il suo primo ballerino, Jacopo Tissi. “Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca”, ha detto in un post su Instagram con cui ha annunciato la decisione. “Nessuna guerra può essere giustificata. Mai. E io sarò sempre contro ogni tipo di violenza. Non possiamo lasciare che l’odio si diffonda, anzi il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia e pace, comprensione e rispetto”, ha aggiunto. “Spero davvero che tutte le guerre e le sofferenze cessino al più presto.

Ore 16,40 – Borrell, andiamo verso una ‘sirizzazione’ – Lo scenario è una “sirizzazione” dell’Ucraina. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio informale sviluppo a Montpellier. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha confermato i timori. “Andiamo verso il periodo difficile dell’assedio” e “abbiamo con gli assedi iniziati dai russi una sinistra esperienza”. “L’ultima prova è stata Aleppo con bombardamenti, proposta di corridoio umanitario, denuncia di rottura del corridoio da parte della parte avversa, e di nuovo bombardamenti”, ha spiegato.

Ore 16,35 – Viminale: arrivati in Italia 17.286 profughi – Dall’inizio del conflitto sono 17.286 i profughi arrivati in Italia, secondo il ministero dell’Interno. Di questi 8.608 sono donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. Le principali destinazioni sono Roma, Milano, Napoli e Bologna.

Ore 16,30 – Inizia colloquio Biden, Scholz, Macron, Johnson – Joe Biden sta parlando con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson per fare il punto sulla situazione in Ucraina. Lo ha dichiarato la Casa bianca, secondo cui l’inizio dell’incontro in videoconferenza era previsto per le 16,30. I leader dovrebbero discutere di nuove sanzioni contro la Russia, dopo le dure misure imposte a seguito dell’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio scorso. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, gli Stati Uniti stanno esplorando un accordo che prevede l’invio di aerei militari polacchi in Ucraina mentre Varsavia riceverebbe caccia statunitensi F-16.

Ore 16,25 – Irlanda, camion contro ambasciata russa – Un uomo è stato arrestato dopo che un camion si è schiantato contro i cancelli dell’ambasciata russa a Dublino. Secondo le autorità irlandesi, non risultano feriti.

Ore 16,20 – Letta, accogliere anche rifugiati russi – “Al governo chiediamo di lavorare per accelerare il sistema dei ricongiungimenti. Credo che sia stato importante prevedere lo statuto di rifugiato temporaneo”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio Immagina. “Credo che dobbiamo essere pronti, preparati per dare l’accoglienza che meritano queste persone”, ha aggiunto Letta. “Diamo il meglio di noi stessi perché il nostro popolo, il popolo italiano dimostri di essere fratello del popolo ucraino”, ha aggiunto Letta. “È facile perdersi nei meandri di una guerra difficilissima. La cosa più richiesta sono medicinali e strutture per costruire tendopoli per i rifugiati alle frontiere e per le infermerie da campo. E poi quello di usare i canali più noti, quelli dell’Unhcr, del’Unicef, della croce Rossa e, in terzo luogo, organizzare l’accoglienza. Mi sento di fare un grande appello perché il grande cuore dell’Italia e degli italiani dovrà misurarsi soprattutto nell’accoglienza”. Lo ha detto il segretario del Pd. “Siamo solo all’inizio, arriveranno centinaia di migliaia di rifugiati e dobbiamo essere all’altezza di questo ruolo”, ha aggiunto. “L’appello che faccio al governo è di concentrarci nell’organizzazione di una grande rete di accoglienza, non scaricando il lavoro sul volontariato, ma con un impegno pubblico. Dobbiamo essere pronti ad accogliere anche dei rifugiati russi che scapperanno dalla Russia, paese che si sta trasformando in una grande prigione.  Chiedo al governo di fare dell’Italia un paese capace di accogliere in modo dignitose chi fugge”.

Ore 16,10 – Peskov, Ucraina indipendente ma neutrale – “L’Ucraina è uno stato indipendente che vivrà come vuole ma in condizioni di neutralità”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, nell’intervista telefonica a Reuters in cui ha dichiarato che la Russia fermerebbe l’offensiva “in un momento”, se l’Ucraina accettasse le condizioni di Mosca. “La Russia non sta annettendo le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk ma chiede solo che vengano riconosciute come stati indipendenti dall’Ucraina”, ha detto. “Non siamo noi a portare via Luhansk e Donetsk all’Ucraina”, ha affermato Peskov, “Donetsk e Luhansk non vogliono essere parte dell’Ucraina ma ciò non significa che debbano per questo essere distrutti”.  Peskov ha detto che le condizioni chieste dalla Russia per porre fine alla guerra sono state già comunicate all’Ucraina durante il primo round di negoziati. “Speriamo che vada tutto bene e che reagiranno in modo appropriato”, ha concluso

Ore 16,00 – Le Drian, condizioni Mosca sono resa, inaccettabili – “Le condizioni di Mosca sono la resa e non il negoziato e ciò è inaccettabile”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, al termine della riunione informale dei ministri dello Sviluppo a Montpellier.

Ore 15,50 – Letta, Italia e Ue siano unite contro mattanza –“Le immagini che ogni giorno vediamo attraverso i media, attraverso il coraggioso lavoro che i giornalisti fanno al fronte, ci parlano di una devastazione continua e di una discesa verso l’abisso. Una guerra che sembrava dovesse essere chirurgica, sta diventando una mattanza”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio Immagina. “Credo che siamo tutti angosciati e disperati”, ha aggiunto. “L’urlo, la reazione che avviene in ogni piazza italiana contro questa aggressione vile e intollerabile è fortissima ma perché sia efficace serve una unità profonda di tutti i popoli europei. Mario Draghi ha oggi il sostegno di tutte le istituzioni italiane, ma l’unità di tutti i paesi europei è fondamentale. Il nostro paese deve essere unito per fermare questa mattanza”.

Ore 15,45 – Borrell: mai così tanti rifugiati da seconda guerra mondiale – “Oltre 1,5 milioni di rifugiati ucraini hanno già attraversato il confine dell’Ue, sono quasi 1,6 milioni. E una stima ragionevole parla di 5 milioni di persone attese. Si tratta di un movimento di rifugiati così grande e veloce che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine della riunione informale dei ministri dello Sviluppo a Montpellier.

Ore 15,40 – Blinken, “No fly zone? Chiudere guerra, non allargarla” – Stabilire una “no fly zone” sopra l’Ucraina significherebbe rischiare uno scontro diretto tra Nato e Russia. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in conferenza stampa congiunta a Riga con il primo ministro lettone Arturs Krisjanis Karins, affermando che “i nostri sforzi vanno nella direzione di porre fine a questa guerra il prima possibile, non vogliamo allargarla ai nostri stessi Paesi e ai nostri territori”. “Per essere estremamente chiari, una ‘no fly zone’ significa che, se un aereo russo viola la zona stabilita, dobbiamo abbatterlo, il che creerebbe il rischio considerevole di creare un conflitto diretto con la Russia”, ha spiegato Blinken, “una guerra più estesa non è nell’interesse di nessuno, nemmeno dell’Ucraina”. Il capo della diplomazia statunitense ha ribadito che la Nato è “pronta ad affrontare ogni genere di minaccia” e ha ricordato che la Nato “per la prima volta ha attivato la Response Force sul fianco esterno”.

Ore 15,25 – Iniziato terzo round di colloqui – È iniziato in Bielorussia il terzo round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina.

Ore 14,35 – Mosca, Kiev blocca i civili, è crimine di guerra – Mosca ha accusato Kiev di bloccare i corridoi umanitari aggiungendo che si tratta di un “crimine di guerra”. “I nazionalisti presenti nelle città continuano a tenere in ostaggio i civili”, ha affermato alla tv statale il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky. I nazionalisti, ha proseguito, “tengono i civili come scudi umani” e questo “è indubbiamente un crimine di guerra”. Anche Vladimir Putin ha accusato “i battaglioni nazionalisti ucraini” di aver impedito l’attuazione del cessate il fuoco per l’evacuazione dei civili, in una telefonata oggi con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Ore 14,30 – Bielorussia, arrivata delegazione ucraina – Anche la delegazione ucraina è arrivata in Bielorussia per il terzo round di colloqui con la delegazione russa. Lo ha riportato l’agenzia di stampa bielorussa Belta. Secondo quando dichiarato da Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, il nuovo round inizierà alle 15.

Ore 14,25 – Michel sente Putin, garantire assistenza umanitaria – “Ho discusso con il presidente russo della tragica situazione che si sta verificando in Ucraina” e “ho invitato il presidente a fermare immediatamente le ostilità e garantire un passaggio sicuro e l’accesso all’assistenza umanitaria” oltre che “di garantire la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari nel mezzo delle ostilità”, ma si è anche “accettato di mantenere ulteriori contatti”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet dopo il colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin. “L’Ue”, ha aggiunto Michel, “condanna con la massima fermezza l’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

Ore 14,20 – Scholz, no a blocco importazioni da Russia – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz oggi ha dichiarato che le esigenze energetiche dell’Unione Europea non possono essere garantite senza le importazioni dalla Russia.

Ore 14,15 – Ucraina, colpita motovedetta russa a Odessa – Le forze ucraine affermano di aver colpito una nave russa a largo di Odessa la scorsa notte. Lo afferma la marina ucraina. Si tratterebbe della motovedetta Vasily Bykov.

Ore 14,10 – Zelensky, ucraini meritano di entrare in Ue – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver tenuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in cui hanno discusso della minaccia agli impianti nucleari, il bombardamento di infrastrutture civili e critiche. “Dobbiamo fermare questo”, ha detto. Sollevata la questione dell’adesione dell’Ucraina nell’Ue. Il popolo ucraino lo merita”, ha detto.

Ore 14,05 – Domani riunione a Londra dei 4 paesi di Visegrad – I primi ministri dei quattro Paesi del patto di Visegrad, che facevano parte dell’Est Europa sotto l’influenza sovietica prima della caduta del muro, hanno in programma per domani a Londra un incontro per discutere della situazione in Ucraina. Si tratta di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Lo ha annunciato su un video su Facebook il premier dell’Ungheria Viktor Orban.

Ore 14,00 – Russia, attendiamo delegazione ucraina per colloqui – Il capo negoziatore russo Vladimir Medisnky ha detto che la delegazione di Mosca è pronta per il terzo round dei colloqui e sta aspettando la controparte ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

Ore 13,55 – Russia, nunzio apostolico: “Cresce la paura” – “Quello che vedo è che si comincia a sentire il peso delle conseguenze di questi eventi. C’è anche una crescente paura. Diversi hanno ritenuto opportuno lasciare il Paese”. Lo ha detto mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, in una breve dichiarazione rilasciata al Sir, in cui ha descritto come nel Paese si sta seguendo e vivendo il conflitto in Ucraina. “Ci sono molte opinioni e sono diverse e contrastanti”, dice l’arcivescovo. “È il motivo per cui nella nostra comunità cattolica e negli incontri, sottolineo che è importante uscire dalla logica dell’amico/nemico e entrare invece nella logica di Dio che fa splendere il sole e fa cadere la pioggia per tutti, per i buoni e i cattivi. Questo può essere paradossale, per alcuni inaccettabile ma questo è il metodo di Dio”.

Ore 13,50 – Putin incolpa “formazioni nazionaliste” – Nella sua conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, il leader russo, Vladimir Putin, ha chiesto che la Ue prema su Kiev perché rispetti il diritto internazionale umanitario, affermando che la principale minaccia viene dalle “formazioni nazionaliste”. Lo ha riferito il Cremlino, secondo cui Putin “ha sottolineato che l’esercito russo sta adottando tutte le misure possibili per salvare la vita dei civili”. “La principale minaccia proviene dalle formazioni nazionaliste, che utilizzano essenzialmente le tattiche dei terroristi, nascondendosi dietro la popolazione civile”, si legge nella nota.  Il leader russo parlando con Michel ha “sottolineato che le forze armate russe hanno già più volte dichiarato un cessate il fuoco per l’evacuazione della popolazione lungo i corridoi umanitari, ma che i battaglioni nazionalisti ucraini ne impediscono l’attuazione, ricorrendo a violenze contro i civili e vari tipi di provocazioni”. Putin conclude la nota, “ha invitato l’Unione europea a dare un contributo reale per salvare la vita delle persone, a fare pressione sulle autorità di Kiev e costringerle a rispettare il diritto internazionale umanitario”.

Ore 13,45 – Cina pronta a mediare, “legame con Mosca solido” – La Cina si dice pronta a mediare nel conflitto in Ucraina e ribadisce che il proprio legame con Mosca è “solido come una roccia”. Da Pechino, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nella conferenza stampa annuale a margine della sessione plenaria di lavori dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, ha sottolineato che la Cina è pronta ad avere un “ruolo costruttivo” nella crisi in Ucraina e a favore di una “necessaria mediazione” tra Russia e Ucraina. “Più è tesa la situazione, più è importante che i colloqui continuino”, ha scandito Wang. Pechino non ha condannato le operazioni militari in Ucraina da parte delle truppe di Mosca – che non considera un’invasione – e ribadisce i propri legami con la Russia, pur deplorando lo scoppio del conflitto. I rapporti sono “solidi come una roccia”, ha detto il capo della diplomazia cinese, e le relazioni tra Pechino e Mosca “sono importanti non solo per entrambi, ma anche per il mondo”. Molto diverso, invece, l’approccio verso gli Stati Uniti, segnato da una sostanziale perdita di fiducia. Le assicurazioni degli Stati Uniti di non volere innescare una nuova Guerra Fredda, di non sostenere Taiwan e di non volere cambiare il sistema cinese “sono solo verbali e mai messe in pratica”, ha detto Wang, che ha respinto ogni paragone tra Taiwan e Ucraina. “Sono questioni differenti in natura e non paragonabili”,  ha detto Wang, affermando che Taiwan, “è parte inalienabile del territorio cinese e una questione interna”, su cui Pechino non ammette interferenze. Da Taipei, però, il ministro degli Esteri dell’isola, Joseph Wu, ha elogiato l’Ucraina, affermando che Taiwan si sente “incoraggiata” dall’esempio della resistenza di Kiev all’autoritarismo di Mosca.

Ore 13,40 – Mosca, Putin informa Michel su andamento negoziati – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto un colloquio telefonico col presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sull’andamento dei negoziati con Kiev. Lo ha riferito il Cremlino, in una nota. Secondo quanto riporta Interfax, Putin ha chiesto all’Europa di fare pressioni su Kiev, per spingerla a rispettare “il diritto umanitario”.

Ore 13,35 – Russia, approvata lista paesi ostili: c’è l’Italia – Il governo russo ha approvato oggi una lista di “paesi ostili”, per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca nella quale compare anche l’Italia in quanto paese europeo. Lo riferisce la Tass, secondo cui la lista comprende gli Usa, i paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.

Ore 13,30 – Macron, Putin cinico su corridoi umanitari – Il presidente russo, Vladimir Putin, sta mostrando “cinismo politico e morale” per quanto riguarda i corridoi umanitari. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron.

Ore 13,25 – Cremlino: stiamo finendo la smilitarizzazione dell’Ucraina – “Stiamo davvero finendo la smilitarizzazione dell’Ucraina. La finiremo. Ma la cosa principale è che l’Ucraina cessi la sua azione militare. Dovrebbero fermare la loro azione militare e poi nessuno sparerà”. Lo ha detto a Reuters il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, nell’intervista in cui oggi ha affermato che la Russia fermerebbe l’offensiva “in un momento”, se l’Ucraina accettasse le condizioni di Mosca.

“Dovrebbero apportare modifiche alla costituzione in base alle quali l’Ucraina abbandonerebbe qualsiasi pretesa di entrare in qualsiasi blocco. Questo è possibile solo apportando modifiche alla costituzione”, ha detto Peskov. “Abbiamo anche parlato di come dovrebbero riconoscere che la Crimea è territorio russo e che devono riconoscere che Donetsk e Luhansk sono stati indipendenti. E questo è tutto. Si fermerebbe in un momento”, ha detto Peskov a Reuters.

Ore 13,20 – Ucraina, colpito porto in concessione a Qatar – Il ministero delle Infrastrutture ucraino ha dichiarato che una parte del porto di Olvia sul Mar Nero, in concessione a QTerminals, operatore portuale del Qatar, è stata colpita da un raid. Il ministero ha dichiarato che non risultano feriti.

Ore 13,15 – Blinken, rafforzamento Nato nei paesi baltici – La Nato intende rafforzare la propria presenza in Europa valutando un aumento delle sue postazioni permanenti nei Paesi baltici: lo ha detto a Vilnius il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken. “Continuiamo su questa linea, includendo il dispiegamento di forze aggiuntive, comprese forze americane, qui in Lituania”, ha affermato Blinken precisando che arriveranno in Lituania e negli altri Stati baltici caccia F-35 e “diversi importanti equipaggiamenti” militari.

Ore 13,10 – Mosca, Kiev non ha rispettato accordi – Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le autorità ucraine non hanno rispettato l’accordo che prevedeva l’apertura di corridoi umanitari. Lo ha riportato l’agenzia di stampa russa Interfax.

Ore 13,05 – Draghi, Mosca vuole instaurare governo amico – “Finora la determinazione russa è chiarissima: andare avanti e procedere finché il paese non si sia arreso. Probabilmente, instaurare un governo amico e sconfiggere la resistenza”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, uscendo dall’incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Finora” la linea diplomatica con la Russia “non ha dato nessun frutto”, ha detto Draghi. “Questo è quello che i fatti dimostrano”, ha sottolineato il premier. Per quanto riguarda altre sanzioni che possano riguardare il gas o su banche non ancora sanzionate, “non ne abbiamo parlato” con von der Leyen, “ma altre sanzioni non sono escluse” nei confronti della Russia. Il presidente del Consiglio è anche tornato sulle sanzioni contro gli oligarchi russi, parlando di “paesi che si muovono rapidamente con risultati sostanziali, come Francia, Germania e Italia, e altri paesi che lo fanno meno”.

Ore 13,00 – Cremlino: stop immediato a offensiva se Kiev accetta condizioni – Il Cremlino oggi ha dichiarato che la Russia chiede all’Ucraina di modificare la propria costituzione, con il divieto di entrare in qualsiasi blocco, e di riconoscere la Crimea come russa e le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk come indipendenti. Secondo quanto dichiarato dal portavoce della presidenza russa a Reuters, se queste condizioni saranno rispettate, l’azione militare russa si “fermerà in un momento”.

Ore 12,55 – Ungheria, Orban autorizza transito forze Nato – Il primo ministro ungherese ha firmato un decreto che consente alle truppe Nato di transitare nel territorio ungherese, sulla base della dichiarazione dell’Alleanza atlantica del 25 febbraio scorso.

Ore 12,50 – Draghi, da aiuti a paesi più colpiti una nuova Ue – “Occorre che l’Ue si organizzi per cercare di aiutare quei Paesi che sono più colpiti. Questo aspetto secondo me verrà naturale, sarà parte della creazione di una nuova Unione europea”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sottolineando che l’aspetto “energetico è solo una” delle conseguenze della crisi e “la migrazione è un’altra questione che tocca i paesi, ma non nella stessa dimensione”. Draghi ha anche detto che l’Italia sta “procedendo molto bene e molto rapidamente” sul fronte della diversificazione delle fonti energetiche.

Ore 12,45 –  Turchia: giovedì incontro tra Lavrov e Kuleba ad Antalya – I ministri degli Esteri di Russia e Ucraina si incontreranno ad Antalya, nel sud della Turchia, il prossimo 10 marzo. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che negli ultimi giorni aveva insistito affinché il forum diplomatico organizzato ogni anno dalla Turchia divenisse il luogo per un faccia a faccia tra il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov e il collega ucraino Dmitri Kuleba. Solo ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico di circa un’ora con il presidente russo Vladimir Putin durante il quale ha ribadito la necessità di porre fine al conflitto e la disponibilità della Turchia a ospitare un negoziato tra Russia e Ucraina. Sabato Cavusoglu aveva chiamato sia Lavrov che Kuleba insistendo per un incontro ad Antalya. Il Cremlino aveva confermato la partecipazione di Lavrov, ma dopo la conferma di Mosca era attesa la risposta del ministro ucraino, arrivata oggi.

Ore 12,40 – Mosca a Parigi, proteggere nostri diplomatici – La Russia ha chiesto alla Francia di “proteggere in modo adeguato” i suoi diplomatici, dopo aver segnalato il lancio di una bomba molotov contro un suo centro culturale a Parigi. Lo ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ore 12,36 – Draghi: sosteniamo Ucraina in Ue, nessuna obiezioni di principio – Il presidente del Consiglio Mario Draghi oggi ha ricordato l’entrata” nell’Ue “è sempre preceduta da una ristrutturazione, da profonde riforme strutturali”, in riferimento al possibile ingresso dell’Ucraina nell’Unione. “Però in ogni caso noi li sosteniamo, non c’è nessuna obiezione di principio” da parte dell’Italia alla richiesta ucraina, ha aggiunto Draghi, dopo l’incontro di oggi con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Secondo Draghi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “chiede il sostegno all’adesione all’Ue” e “noi sosteniamo l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea, siamo molto aperti su questo”

Ore 12,32 – Kiev, negoziati con Mosca riprenderanno alle 15 – Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha dichiarato che il nuovo round di colloqui tra le due delegazioni inizierà alle 16 ora locale.

Ore 12,30 – Draghi: sosteniamo appartenenza Ucraina a Ue – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto di sostenere “l’appartenenza” dell’Ucraina all’Unione Europea, precisando che il processo per un suo ingresso nell’Unione è “lungo”.

Ore 12,25 – Oim, oltre 1,8 milioni di profughi – Sono oltre 1,8 milioni le persone fuggite dall’Ucraina. Il dato aggiornato a questa mattina è fornito da Safa Msehli, portavoce dell’Organizazione internazionale delle migrazioni (Oim). Di questi profughi, “un milione è andato in Polonia”, Inoltre, oltre 100.000 cittadini di paesi terzi che vivevano in Ucraina sono arrivati nei paesi confinanti.

Ore 12,20 – Borsa Mosca: resta chiusa fino a domani – Continua a restare chiusa la Borsa di Mosca. La Banca centrale russa ha sospeso le negoziazioni e i regolamenti in tutti i mercati valutari fino a martedì 8 marzo. Si tratta della più lunga chiusura nella storia moderna del paese, nel tentativo di impedire alle risorse russe di subire forti perdite nel bel mezzo delle severe sanzioni occidentali imposte per l’invasione dell’Ucraina.  Dall’ultima apertura oltre una settimana fa, le azioni russe quotate a Londra hanno perso più del 90% del loro valore prima di essere sospese. Il Moex è stato ora sospeso dalla World Federation of Exchanges, la principale associazione mondiale di categoria per le borse mentre i fornitori di servizi finanziari sono pronti a rimuovere i titoli russi da indici ampiamente tracciati.

Ore 12,15 – Delegazione russa arrivata su luogo negoziati – La delegazione russa è arrivata sul luogo dei negoziati previsti per oggi con l’Ucraina, nella regione di Brest, in Bielorussia. Lo riporta l’agenzia russa, Ria Novosti.

Ore 12,10 – Draghi, Ucraina è parte della famiglia europea –  “L’Ucraina è parte della famiglia europea e l’Italia intende continuare a sostenerla. Siamo in contatto con tutti i partner dell’Unione europea e della Nato e il G7”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un punto stampa a Bruxelles con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “L’Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo. Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar Al Thani con cui ho discusso, in particolare, di come rafforzare la cooperazione energetica dei nostri Paesi”, ha detto Draghi prima del bilaterale con la presidente della Commissione europea. “Voglio ringraziare il ministro Cingolani, che è qui con me oggi, e il ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte”, ha aggiunto. “Discuteremo di questo e altri temi oggi e nel vertice informale di giovedì e venerdì a Versailles”, ha detto Draghi, che ha ricordato i provvedimenti approvati dalle autorità italiane per i “congelamenti di beni nei confronti di oligarchi russi”. “Vorrei davvero vedere misure analoghe prese da tutti i nostri Paesi”, ha detto in inglese. “Il governo è pienamente impegnato per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto. Nella giornata di ieri ho telefonato al presidente Zelensky a cui ho ribadito la solidarietà del Governo e del popolo italiano. Nei prossimo giorni incontrerò il primo ministro polacco”, ha detto Draghi, ricordando che “l’unità” è la “principale forza” dell’Unione Europea. “È essenziale mantenerla nell’affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull’Unione europea, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina, la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese”.

Ore 12,05 – Russia non partecipa a udienza Corte Internazionale – La Russia non parteciperà alle udienze, al via oggi, davanti alla Corte internazionale di giustizia sulla guerra in Ucraina.”La Corte”, ha dichiarato la presidente Joan Donoghue, “deplora la mancata partecipazione della Federazione della Russia a questa procedura orale”, aggiungendo che l’assenza è stata notificata dall’ambasciatore russo nei Paesi Bassi, dove ha sede la Corte internazionale. Il procedimento esaminerà la richiesta  dell’Ucraina alla Corte dell’Onu di imporre la fine dell’invasione militare iniziata da Mosca lo scorso 24 febbraio.

Ore 12,00 – Von der Leyen con Draghi, lavoriamo su nuove sanzioni – “Discuteremo anche del nuovo pacchetto per le sanzioni. Sapete che abbiamo già tre pacchetti di pesanti sanzioni già essere ma adesso dobbiamo assicurarci che non ci siano scappatoie. Soprattutto che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa a Bruxelles con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Devo dire che le sanzioni attuali sono già estremamente pesanti e vediamo che c’è una tendenza fortemente al ribasso nell’economia russa a causa delle nostre sanzioni. Però comunque nella guerra in Ucraina il Cremlino sta attaccando ancora civili, donne, bambini, e quindi dobbiamo senz’altro occuparci di altre sanzioni per contrastare questa situazione”, ha aggiunto von der Leyen. “Dobbiamo liberarci dalla dipendenza dal gas, petrolio e carbone russo e so che entrambi siamo d’accordo su questo. La Commissione domani farà delle proposte che poggeranno su tre pilastri fondamentali: diversificazione dalla Russia verso fornitori affidabili”, “investimenti massicci nelle rinnovabili come solare, eolico e idrogeno” e “migliorare l’efficienza energetica”, ha detto oggi von der Leyen, affermando che si terranno discussioni su “come proteggere i consumatori” alla luce “dell’aumento dei prezzi dell’energia amplificati dalla guerra”.

Ore 11,40 – La Russia prepara disconnessione da Internet globale – La Russia avrebbe iniziato i preparativi per disconnettersi dall’Internet globale. È quanto afferma Nexta tv rilanciando una notizia emersa su Twitter da un profilo legato ad Anonymous. L’operazione sarebbe stata pianificata per l’11 marzo.

Ore 11,00 – Mosca dichiara la tregua temporanea – Il ministero della Difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. Lo riferisce l’Interfax. “Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov.

Ore 9,50 – Corridoi umanitari diretti verso la Russia – I corridoi umanitari annunciati dalla Russia per permettere l’evacuazione dei civili sono diretti perlopiù verso la Russia e la Bielorussia, Paese alleato di Mosca. Lo evidenziano i media internazionale sulla base dei piani pubblicati dal Cremlino. Il corridoio da Kiev porta alla Bielorussia, mentre da Kharkiv c’è un solo corridoio diretto verso la Russia.

Ore 9,00 – Gli ucraini: “Ripresa Chuhuiv” – Le autorità ucraine fanno sapere di aver riconquistato la città di Chuhuiv, nella parte orientale dell’Ucraina. Secondo un comunicato diramato dalle forze armate ucraine l’esercito russo “subito pesanti perdite nel personale e nelle attrezzature”.

Ore 8,00 – Mosca recluta mercenari siriani – La Russia sta reclutando mercenari siriani specializzati nella guerriglia urbana per impiegarli in Ucraina. Lo sostiene il Wall Street Journal, che cita quattro funzionari statunitensi. Secondo il quotidiano alcuni combattenti sarebbero già in Russia, presenti su entrambi i lati del fronte in Ucraina.

Ore 7,10 – Alle 10 di Mosca tregua temporanea – Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Interfax, l’esercito russo cesserà il fuoco alle ore 10 di Mosca per permettere l’evacuazione dei civili attraverso i corridoi umanitari dalle città di Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy.

Ore 7,00 – Intensificati i bombardamenti sulle città – Le forze di Mosca hanno intensificato i bombardamenti notturni sulla città ucraina: lo riferisce Sky News citando funzionari ucraini.

Leggi anche: 1. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin / 2. Reportage – Chi sono i figli ribelli di Putin: la generazione russa che si oppone alla guerra in Ucraina / 3. Altro che sanzioni: l’Italia si inchina allo Zar e sugli amici di Putin piovono onorificenze

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