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Home » Esteri

Macron e Scholz: “L’Ucraina deve poter colpire la Russia”. Putin: “Si rischia una guerra globale”

Immagine di copertina
Credit: AGF

Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz ritengono che l’Ucraina dovrebbe poter attaccare le postazioni militari russe da cui viene attaccata. La presa di posizione congiunta arriva a pochi giorni dalle parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo cui i Paesi occidentali che forniscono armi a Kiev dovrebbero consentirne l’utilizzo per colpire in Russia. Dal Cremlino, il presidente Vladimir Putin avverte: “Così si rischia una guerra globale”. E gli Stati Uniti provano a gettare acqua sul fuoco: “Non vogliamo attacchi all’interno del territorio russo da parte dell’Ucraina”.

L’asse Macron-Scholz per l’Ucraina
Macron e Scholz ieri si sono visti a Meseberg, a nord di Berlino, per la riunione interministeriale franco-tedesca. “Pensiamo che dovremmo permettere” all’Ucraina “di neutralizzare i siti militari in Russia da dove vengono lanciati i missili”, ha dichiarato il presidente francese durante la conferenza stampa congiunta.

“Dovrebbe essere possibile colpire questi luoghi in modo circoscritto”, ha aggiunto, sottolineando che non si dovrebbero invece colpire “obiettivi civili”. “Non credo che questo porti una escalation”, ha detto Macron, che ha anche confermato la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle cerimonie per l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia.

Secondo il capo dell’Eliseo bisogna puntare sulle “trattative” e sul fatto che tutte e due le parti siano disposte a negoziare e ci siano le condizioni per farlo”. Ma “non è ancora il momento giusto”, ha osservato. “Con il nostro contributo nel sostenere l’Ucraina – ha proseguito Macron – faremo in modo che si possano difendere e che possano alla fine negoziare”.

Sulla stessa linea il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “La più alta priorità – ha dichiarato – è sostenere l’Ucraina. Abbiamo promesso che lo faremo fintanto che sarà necessario”.

“Emmanuel e io – ha aggiunto Scholz – siamo d’accordo sul fatto che si debba portare questo sostegno a un nuovo livello. Trovo strano che alcuni sostengano che non dovrebbe essere consentito difendersi e adottare misure adeguate a questo scopo”. Il cancelliere ha anche spiegato che si vuole “dare accesso all’Ucraina a ulteriori risorse finanziarie” nell’ambito del G7.

L’avvertimento di Putin
Le parole pronunciate dai due leader europei, seguite a quelle del capo della Nato Stoltenberg, hanno innescato la risposta del presidente russo Vladimir Putin. La dirigenza Nato “deve capire con cosa sta giocando”, fa sapere Putin, citato dall’agenzia di stampa Tass.

“La costante escalation della situazione in Ucraina da parte dei Paesi occidentali – prosegue il capo del Cremlino – potrebbe avere conseguenze, basti ricordare la parità nucleare tra Russia e Usa”. Putin fa poi riferimento alle recenti dichiarazioni di Macron sul possibile invio di truppe occidentali sul terreno in Ucraina. Ciò, avverte, porterebbe a un’ulteriore escalation e a “un altro passo verso un grave conflitto in Europa e a un conflitto globale”.

Tali truppe, prosegue, “si troverebbero nella zona di tiro delle nostre forze armate”. “Vogliono fare così? Possono andare e auguriamo loro buona fortuna. Noi faremo ciò che riteniamo opportuno, indipendentemente da chi si trova sul territorio dell’Ucraina”.

Putin – che si dice pronto a riprendere i negoziati per la pace sulla base della bozza di Istanbul del 2022 – commenta poi con tono sarcastico le parole di Stoltenberg: “Lo ricordo quando era primo ministro (norvegese, ndr) e ancora non soffriva di demenza”.

Intanto, continua, “la Russia monitora le dichiarazioni della Nato e ha iniziato a creare una zona di sicurezza” vicino Kharkiv di cui l’Ucraina “è stata avvisata”.

Infine, il presidente russo mette in dubbio la legittimità del suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo il rinvio delle presidenziali in Ucraina per via del persistere della legge marziale. Con la legge marziale, dice Putin, “la Costituzione dell’Ucraina prevede l’estensione dei poteri ma solo della Rada (il Parlamento) mentre non si dice nulla dei poteri del capo dello Stato”. “Nella legislazione ucraina – sottolinea – esiste una norma secondo la quale, nella situazione attuale, i poteri del capo di Stato sono trasferiti al presidente della Rada”. Secondo Putin, “è necessaria un’analisi approfondita” sulla legittimità del governo ucraino.

Gli Usa smorzano i toni
Da parte loro, gli Stati Uniti frenano rispetto alle parole provenienti dai leader europei. “La nostra politica non cambia: non vogliamo attacchi all’interno del territorio russo da parte dell’Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.

La Casa Bianca respinge al mittente anche la richiesta di Kiev di porre fine alle restrizioni sull’utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire il territorio russo. “Non c’è alcun cambiamento nella nostra politica su questo punto. Non incoraggiamo né consentiamo l’utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all’interno della Russia”, ribadisce Kirby.

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