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Guerra in Ucraina, ultime notizie in tempo reale. Offensiva russa sulle città, Mosca: “Colloqui con Kiev domani, discuteremo cessate il fuoco”. Assemblea Onu, approva risoluzione: “Mosca ritiri tutte le truppe”. Macron: “Non siamo in guerra con la Russia”

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Guerra Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi 2 marzo 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NOTIZIE – Continua ad infuriare la guerra in Ucraina. Nella giornata di ieri, 1 marzo, le città ucraine sono state prese d’assedio dalle truppe russe con gli attacchi che sono proseguiti per tutta la notte. Tanti, tantissimi i missili lanciati, anche contro zone abitate. Bombardata pesantemente la sede dell’amministrazione regionale nel centro di Kharkiv, altre zone della città e l’antenna tv di Kiev con gli attacchi che hanno provocato diversi morti anche tra i civili. Le truppe russe sono poi entrate nella città di Kherson, sul Mar Nero. Intanto, mentre una colonna di mezzi militari russi lunga 64 chilometri è sempre più vicina a Kiev, continuano le reazioni politiche dagli Stati Uniti all’Europa. Biden: “Putin è un dittatore, deve pagare”. E la Russia risponde: “Azioni Ue non resteranno senza risposta” (qui la cronaca della giornata di ieri). Tutte le ultime notizie sulla guerra in Ucraina:

GUERRA UCRAINA-RUSSIA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

Ore 21,50 – Kherson, sindaco: città è caduta, esercito si è ritirato – La città di Kherson, in Ucraina meridionale, è diventata la prima grande città dell’Ucraina a passare sotto il controllo di Mosca dall’inizio della guerra. Lo riferisce il New York Times citando il sindaco, Igor Kolykhaev. “La città è circondata, l’esercito ucraino qui non c’è”. Le forze ucraine si sono ritirate dalla città verso Mykolaiv, a nord-ovest, ha spiegato Kolykhaev. Kherson, città di circa 300.000 abitanti vicino al Mar Nero, a nord-ovest della penisola di Crimea, è considerata strategica perché consentirebbe ai russi di controllare una parte più ampia della costa meridionale dell’Ucraina e di spingersi a ovest verso Odessa, importante città portuale. Il sindaco ha riferito che un gruppo di circa 10 ufficiali russi armati, tra cui il comandante delle forze che attaccano la città, è entrato nell’edificio del comune. Kolykhaev ha detto di aver saputo che i russi stanno progettando di istituire una nuova amministrazione simile a quella delle due regioni separatiste orientali di Donetsk e Lugansk.

Ore 21,40 – Onu, 227 civili morti e 525 feriti in ultime 24 ore – Nelle ultime 24 ore di guerra in Ucraina sono rimasti uccisi 227 civili ucraini e altri 525 sono rimasti feriti. Lo ha riferito l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Ore 21,10 – Nyt, Cina chiese a Russia di invadere dopo Olimpiadi – La Cina chiese alla Russia, a inizio febbraio, di non invadere l’Ucraina prima della fine dei Giochi olimpici di Pechino. Lo riporta il New York Times, che cita quanto affermato da una intelligence occidentale. Secondo testimonianze, Pechino era a conoscenza dei piani di guerra del Cremlino. L’ambasciata cinese a Washington ha definito “ipotesi senza fondamento con l’obiettivo di accusare la Cina” la ricostruzione del quotidiano statunitense.

Ore 21,00 – Blinken, guerra nucleare non si vince né si combatte – Russia e Usa hanno sostenuto, al summit sul disarmo a Ginevra dello scorso anno, che “una guerra nucleare non si vince ne deve essere combattuta”: Lo ha ricordato il segretario di Stato americano Antony Blinken, ribadendo che gli Stati Uniti non vedono comunque “alcun motivo per cambiare i livelli di allerta”.

Ore 20,45 – Blinken, Usa “sosterranno sforzi diplomatici” per cessate il fuoco – Il segretario di Stato americano ha detto che i costi umani della guerra in termini di vite umane sono già “sbalorditivi”, affermando che il conflitto “minaccia la stabilità dell’Europa”.

Ore 20,40 – Blinken, coraggio ucraini sta ispirando il mondo – Il segretario di stato americano Anthony Blinken ha dichiarato oggi che Vladimir Putin è più isolato che mai. Il capo della diplomazia statunitense presto si recherà in visita in Polonia, nei paesi baltici e in Moldavia.

Ore 20,35 – Viminale, 3.840 ucraini in Italia da inizio guerra – Sono 3.840 i cittadini ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto e fino alla mezzanotte del 1° marzo. Si tratta di 1.890 donne, 570 uomini e 1.380 minori. Lo riferiscono fonti del Viminale.

Ore 20,30 – Macron, resto in contatto con Putin cerco convincerlo – “Sappiamo cosa ci lega al popolo russo, che ha pagato un prezzo altissimo durante la Seconda guerra mondiale. Siamo con i russi che oggi hanno il coraggio di difendere la pace”. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, nel suo discorso alla nazione sulla guerra in Ucraina.
Il presidente francese ha assicurato che resterà in contatto con l’omologo russo, Vladimir Putin, “fino a quando sarà necessario”. “Ho contatti costanti con Zelensky e ho anche scelto di rimanere in contatto con il presidente Putin per cercare instancabilmente di convincerlo a rinunciare alle armi, per evitare un allargamento del conflitto”, ha spiegato.

Ore 20,25 – Wsj, Biden verso chiusura porti Usa a navi russe – Joe Biden è intenzionato a vietare l’ingresso alle navi russe nei porti statunitensi, come ulteriore misura sanzionatoria per l’invasione dell’Ucraina. Lo riporta il Wall Street Journal.

Ore 20,20 – Kiev potente esplosione vicino stazione treni – C’è stata una nuova potente esplosione vicino alla stazione ferroviaria a Kiev. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell’Interno ucraino.

Ore 20,14 – Macron: l’Europa deve essere indipendente anche nella difesa – Nel suo discorso il presidente francese ha dichiarato che la comunità internazionale ha mostrato unità nella sua risposta all’offensiva russa, affermando che Vladimir Putin ha tradito tutti gli impegni presi in precedenza e scelto la guerra. Macron ha inoltre ricordato che in Ucraina non sono presenti truppe o basi della Nato.

Ore 20,10 – Macron: non siamo in guerra con la Russia – Lo ha dichiarato il presidente francese nel suo discorso alla nazione, affermando che i prossimi giorni saranno “ancora più duri”.

Ore 20,05 – Kiev, delegazione partita per destinazione colloqui – La delegazione ucraina è partita per la regione bielorussa di Brest, destinazione della nuova tornata di colloqui con Mosca, in programma domani. Lo ha dichiarato un consigliere del presidente Zelensky.

Ore 19,40 – Nuove sanzioni Usa contro Bielorussia e Russia – Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro la Bielorussia e contro l’industria della difesa russa. Lo ha reso noto la Casa Bianca, che così intende colpire la Bielorussia nella “importazione di beni tecnologici”. Sanzioni sono state decise contro 22 aziende russe nel settore della difesa.

Ore 19,30 – Abramovich vende il Chelsea – Il miliardario russo Roman Abramovich ha annunciato la vendita del Chelsea, dopo le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali sulla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Abramovich aveva preso parte al primo round di colloqui tra Mosca e Kiev lunedì scorso, su richiesta delle autorità ucraine. Il magnate ha portato il Chelsea alla vittoria di 18 trofei da quando ha rilevato il club della Premier League 19 anni fa. I proventi della vendita, ha dichiarato, saranno destinati alle vittime della guerra in Ucraina.

Ore 19,20 – Anche Sean Penn lascia l’Ucraina – L’attore americano Sean Penn è fuggito a piedi dall’Ucraina, unendosi all’esodo di centinaia di migliaia di civili vittima dell’invasione russa dell’Ucraina. “Io e i miei colleghi abbiamo camminato per chilometri verso il confine dopo aver abbandonato la nostra macchina lungo la strada”, ha scritto Penn. “Quasi tutte le auto hanno a bordo donne e bambini, senza sembianze di bagagli e quell’auto è il loro unico bene di valore”.

Ore 19,10 – Preti ortodossi russi prendono le distanze da Kirill – “Piangiamo il calvario a cui i nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti”. Un gruppo di 233 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa lancia un forte appello a tutti coloro dai quali dipende la fine della guerra in Ucraina, definita “fratricida”, chiedendo la riconciliazione e un immediato cessate-il-fuoco. Sembra quindi che la base della Chiesa ortodossa russa stia prendendo le distanze dal Patriarca di Mosca Kirill, legato a Putin. L’appello arriva dopo la domenica del Giudizio Universale e nella settimana che precede la domenica del Perdono. In attesa della Domenica del Perdono, i 233 sacerdoti e i diaconi della Chiesa ortodossa russa ricordano che “le porte del cielo saranno aperte a tutti, anche a coloro che hanno peccato pesantemente, se chiederanno perdono a coloro che hanno disprezzato, insultato o ucciso per mano loro o per loro volere”. Non c’è, si evidenzia, nessuna alternativa alla riconciliazione reciproca.

Ore 19,05 – Cremlino, economia russa duramente colpita da sanzioni – L’economia russa è seriamente colpita dalle sanzioni imposte dai governi stranieri per l’invasione dell’Ucraina. Lo ha ammesso il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, in una call con i giornalisti stranieri. “L’economia russa sta subendo seri colpi”, ha detto il portavoce. “Ma c’è un certo margine di sicurezza, c’è del potenziale, ci sono dei piani, i lavori sono in corso”, ha aggiunto.

Ore 18,50 – Ucraina: Cons.mondiale Chiese a Patriarca Mosca, intervieni – Il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) ha scritto oggi una lettera al patriarca Kirill di Mosca per chiedergli di alzare la propria voce affinché la guerra possa essere fermata. “È con grande dolore e con il cuore spezzato che scrivo a Sua Santità”, scrive a nome del Wcc il segretario generale ad interim, reverendo Ioan Sauca, ortodosso della Chiesa di Romania. “La tragica situazione della guerra in Ucraina ha portato enormi sofferenze e perdite di vite umane. Molti dei nostri fratelli e sorelle hanno dovuto lasciare le loro case, inclusi anziani, donne e bambini, per salvarsi la vita”, ricorda Sauca nella lettera riportata dal Sir.

Ore 18,40 – Von der Leyen, bene Onu; mondo unito contro Russia – “Accolgo con grande favore l’adozione della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite che chiede alla Russia di ritirare le sue forze armate dall’Ucraina. La comunità mondiale è unita contro l’aggressione ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ore 18,30 – Di Maio a palazzo Chigi – Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è stato nel pomeriggio a palazzo Chigi, dove è presente il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Nel pomeriggio a palazzo Chigi è giunta anche la direttrice del Dis Elisabetta Belloni.

Ore 18,25 – Pentagono, entrato 80% truppe ammassate ai confini ucraini – Un alto funzionario del dipartimento di Difesa statunitense ha dichiarato che l’80 percento delle truppe russe ammassate ai confini dell’Ucraina sono adesso entrate nel paese. Secondo quanto riporta Reuters, l’alto funzionario ha dichiarato che la Russia è diventata più aggressiva nel colpire le infrastrutture del paese, aumentando gli attacchi missilistici, con più di 450 missili lanciati finora. Gli Stati Uniti ritengono che Kherson non sia ancora stata presa dalle forze russe, al contrario di quanto dichiarato da Mosca.

Ore 18,20 – Onu, Ucraina accusa Russia di “genocidio” – L’ambasciatore dell’Ucraina presso le Nazioni Unite ha accusato la Russia di voler commettere un genocidio nel suo paese, durante il dibattito all’Assemblea generale dell’Onu, che oggi ha approvato una risoluzione contro l’offensiva russa. “Sono venuti per privare l’Ucraina del diritto stesso di esistere”, ha detto Sergiy Kyslytsya all’Assemblea prima del voto sulla risoluzione che ha chiesto il ritiro immediato delle truppe russe. “È già chiaro che l’obiettivo della Russia non è solo un’occupazione. È il genocidio”.

Poco dopo l’ambasciatore russo, Vassily Nebenzia, ha accusato l’Ucraina di “neo-nazismo dilagante” e l’Occidente di utilizzare “minacce aperte e ciniche” per convincere altri paesi all’Onu a votare a favore della risoluzione.

Ore 18,15 – Ue: venerdì Consiglio straordinario Esteri con Usa, Nato – L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha convocato per venerdì un Consiglio straordinario per gli Affari esteri con la partecipazione del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, la segretaria britannica agli Esteri, Liz Truss, l’omologa canadese Melanie Joly e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Ore 18,10 – Kiev, delegazione in viaggio verso colloqui – Le autorità di Kiev hanno confermato che la delegazione ucraina è in viaggio verso il luogo in cui si terrà il secondo round di negoziati con la controparte russa. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov ha dichiarato che i colloqui si terranno nuovamente in Bielorussia, questa volta in una località al confine con la Polonia.

Ore 18,05 – Assemblea Onu approva risoluzione: “Mosca ritiri tutte le truppe” – L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede alla Russia di ritirare tutte le truppe russe presenti in Ucraina “immediatamente, completamente e in maniera incondizionata”.

Ore 18,00 – Mosca, primo bilancio dell’invasione: quasi 500 soldati uccisi – Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che 498 soldati russi sono morti in Ucraina e 1.597 soldati russi sono rimasti feriti. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria. Secondo gli Stati Uniti, i morti russi nell’invasione sono circa 2.000, mentre secondo l’Ucraina sarebbero 5.840 i soldati russi che hanno perso la vita.

Ore 17,55 – Georgia chiederà “immediatamente” adesione a Ue  La Georgia chiederà “immediatamente” l’adesione all’Ue. Lo ha reso noto il presidente del partito Sogno Georgiano, Irakli Kobakhidze, che guida il governo.

Ore 17,50 – Mosca: colloqui con Kiev domani, discuteremo cessate il fuoco – Nei colloqui con Kiev, Mosca discuterà anche l’ipotesi di un cessate il fuco. Lo ha sottolineato il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, affermando che il nuovo round di colloqui tra i delegati russi e ucraini si terrà domani. “Durante i colloqui sarà discusso un cessate il fuoco”, ha spiegato Medinsky, “aspettiamo la delegazione ucraina per domani, stanno arrivando”.

Ore 17,40 – Ucraina: Lavrov, “Terza Guerra Mondiale? Chiedetelo a Biden” – “Chiedetelo a Biden”: così il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha risposto a chi gli chiedeva se il mondo sia sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. Il ministro russo ha sottolineato che non esiste un meccanismo per eliminare la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dopo gli appelli lanciati da Kiev alla luce dell’invasione dell’Ucraina da parte delle forze di Mosca.

Ore 17,30 – Ancora bombe intorno a Kiev, battaglie a Hostomel – Continuano i bombardamenti russi sulle aree residenziali del distretto di Buchansky, alla periferia di Kiev, con “battaglie periodiche” nell’area di Hostomel, che ospita un aeroporto. Lo ha dichiarato il capo dell’amministrazione regionale di Kiev, Oleksiy Kuleba. “Ci sono bombardamenti delle aree residenziali di Irpin, Myrotska, Nemishayeve, Makariv, Bucha, Hostomel, Mykulychi”, ha spiegato Kuleba su Telegram, “a Borodianka, a seguito di bombardamenti e attacchi aerei, i complessi abitativi e le infrastrutture sono stati gravemente danneggiati”.”Ci sono battaglie periodiche a Hostomel”, ha proseguito Kuleba, “ci sono informazioni sulla formazione di nuove colonne dell’invasore. I nostri militari tengono la linea di difesa”. Nella regione di Boryspil, secondo il presidente della regione di Kiev, è in corso una lotta contro i sabotatori ma la situazione è “stabile e sotto controllo” e i servizi pubblici funzionano normalmente.

Ore 17,25 – Ucraina: Papa, imploriamo Dio per pace, uomini non capaci – “In questa giornata di preghiera e di digiuno per l’Ucraina, imploriamo da Dio quella pace che gli uomini da soli non riescono a costruire”. Lo scrive Papa Francesco nell’omelia – letta dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin – della messa con il Rito di benedizione e di imposizione delle ceneri nella Basilica di Santa Sabina di Roma. “O Signore, Tu che vedi nel segreto e ci ricompensi al di là di ogni nostra attesa, ascolta la preghiera di quanti confidano in Te, soprattutto dei più umili, dei più provati, di coloro che soffrono e fuggono sotto il frastuono delle armi. Rimetti nei cuori la pace, ridona ai nostri giorni la tua pace. Amen”, la conclusione dell’omelia.

Ore 17,15 – Lavrov, Kiev non ha ancora confermato il secondo round di colloqui – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che l’obiettivo di mosca è la demilitarizzazione dell’Ucraina, aggiungendo che dovranno essere gli ucraini a scegliere i propri leader. Lavrov ha detto che il governo ucraino ancora non ha confermato il secondo round di colloqui, annunciati dal Cremlino per stasera. Secondo Lavrov, Mosca è pronta a discutere le richieste del presidente ucraino Zelensky di ricevere garanzie di sicurezza, definendolo un “passo positivo”. Secondo quanto riporta Interfax, Lavrov ha detto che dovranno essere specificate le armi che non potranno essere schierate in Ucraina. Il capo della diplomazia russa, ha ribadito che la sovranità russa sulla Crimea è fuori ogni discussione.

Ore 17,00 – Biden, spetta a Zelensky decidere se lasciare l’Ucraina – “È una scelta che deve prendere lui e stiamo facendo quello che possiamo per aiutarlo”, ha detto Biden di fronte alla Casa bianca, affermando che papa Francesco ha ragione a chiedere di pregare per gli ucraini. “Oggi con il cardinale abbiamo pregato per il popolo ucraino” in occasione del mercoledì delle ceneri, ha detto, dopo aver detto ai giornalisti di “non escludere” altre sanzioni sulle importazioni di petrolio russo.

Ore 16,50 – Emirati, sospesa esenzione visto cittadini ucraini – Gli Emirati Arabi Uniti hanno temporaneamente sospeso l’esenzione all’obbligo di visto per i cittadini ucraini. Lo ha dichiarato l’ambasciata di Kiev nello stato arabo del Golfo, secondo cui i cittadini ucraini, che avevano diritto a soggiornare negli Emirati Arabi Uniti per un mese, ora dovranno richiedere un visto per visitare il paese. La decisione, secondo quanto dichiarato dall’ambasciata su Facebook, non si applica a chi è già negli Emirati Arabi.

La scorsa settimana, Abu Dhabi si era astenuta nel voto sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha condannato l’invasione russa. Il paese negli ultimi anni si è avvicinato alla Russia, con cui ha collabora nell’ambito dell’alleanza nota come Opec+, che include paesi esterni all’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) come la Russia.

Ore 16,45 – Scala, Gergiev sostituito – Il Teatro ala Scala di Milano ha dichiarato che il direttore russo Valery Gergiev sarà sostituito dal giovane connazionale Timur Zangiev, dopo non aver ricevuto risposta alla richiesta di dissociarsi pubblicamente dalla scelta del governo russo di invadere l’Ucraina. Secondo lo storico teatro, nella mattinata del 24 febbraio, il sovrintendente e il sindaco Beppe Sala avevano scritto a Valery Gergiev una lettera “invitandolo a pronunciarsi in favore della risoluzione pacifica delle controversie, in linea con il dettato della nostra Costituzione. Non avendo ricevuto risposta a sei giorni di distanza, e a tre dalla prossima rappresentazione, risulta inevitabile una diversa soluzione”.

Ore 16,40 – Ue, 22 ufficiali bielorussi colpiti da sanzioni – Le sanzioni ufficializzate oggi dall’Unione Europea colpiranno anche 22 ufficiali dell’esercito bielorusso. Lo riporta Afp.

Ore 16,35 – Siemens sospende nuove attività in Russia – La multinazionale tedesca Siemens ha dichiarato di aver sospeso tutte le spedizioni in Russia, l’ultima di una lunga serie di aziende occidentali a sospendere le attività nel mercato russo. “Sosteniamo pienamente tutte le sanzioni. A tal fine, tutte le nuove attività e le spedizioni internazionali in Russia sono sospese mentre valutiamo tutte le implicazioni di tutte le sanzioni”, ha detto la società.

Ore 16,30 – Russia: decisione Germania su Nord Stream 2 “inaccettabile” – Il ministero degli Esteri russo ha detto che la decisione della Germania di sospendere l’autorizzazine del gasdotto Nord Stream 2 è “inaccettabile” e porterà a danni irrevocabili alle relazioni bilaterali. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

Ore 16,25 – Sanzioni petrolio, Biden: “Nulla è escluso” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto oggi che “nulla è escluso” riguardo nuove sanzioni contro le importazioni di petrolio.

Ore 16,20 – Tass, nuovi colloqui nella regione di Brest – È partita la delegazione russa per il nuovo round di colloqui con gli ucraini: è già a Minsk e si sta recando sul luogo dei colloqui. Secondo la Tass, il secondo round di consultazioni si terrà nell’area di Belovezhskaya Pushcha nella regione di Brest in Bielorussia.

Ore 16,15 – Zelensky: “In attesa di segnali positivi sull’ingresso dell’Ucraina nell’UE” – Il presidente ucraino ha tenuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Abbiamo discusso della situazione attuale sul campo di battaglia e degli sforzi diplomatici”, ha detto Zelensky in un tweet, affermando di essere in attesa di segnali positivi sull’ingresso dell’Ucraina nell’unione, dopo la richiesta di adesione inoltrata ufficialmente ieri.

Ore 16,10 – Everton sospende gli accordi di sponsorizzazione con le società collegate a Usmanov – Il club della Premier League ha dichiarato che avrebbe sospeso con “effetto immediato” gli accordi di sponsorizzazione con tre società partecipate dal miliardario russo Alisher Usmanov a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Usmanov, che controlla la seconda compagnia telefonica russa, MegaFon, sponsor a sua volta dell’Everton, nel 2020 aveva acquisito i diritti per il nome dello stadio della squadra per ben 500 milioni di sterline.

Ore 16,05 – Zelensky, conversazione con premier israeliano – Il presidente ucraino ha dichiarato di aver tenuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Naftali Bennett. La telefonata ha riguardato “l’aggressione russa”, si è limitata a dire Zelensky in un tweet.

Ore 16,00 – Russia, ministero sport russo prepara ricorso a Tas  Il ministero dello sport russo sta preparando un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna per impugnare le decisioni di diverse federazioni internazionali di rimuovere gli atleti russi dalle loro competizioni. La notizia è stata resa nota dal viceministro dello sport russo Andrei Fedorov.

Ore 15,55 – Paura attacco nucleare, boom pillole iodio in Belgio – L’inizio dell’invasione russa in Ucraina, e i combattimenti intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, hanno portato in Belgio a un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio. Nel paese che ospita sette reattori nucleari ancora in funzione (il cui spegnimento è previsto per il 2025) le compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità. Il nuovo boom della domanda ha costretto l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare a ricordare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo su indicazione delle autorità. “L’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso compresse di iodio”, ha rassicurato l’Agenzia su Twitter.

Ore 15,50 – Aiea, russi controllano area centrale Zaporizhzhia – Le forze russe hanno preso il controllo dell’area intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel Sud Est dell’Ucraina, la più grande d’Europa con sei reattori. Lo riferisce in una nota il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi.  I diplomatici russi a Vienna hanno informato Grossi che il personale della centrale ha continuato il suo lavoro e che i livelli di radiazioni “rimangono normali”, spiega la nota.

Ore 15,45 – Ucraina: alle madri soldati catturati, “Venite a riprenderli” – L’ Ucraina ha invitato le madri dei soldati russi catturati sul campo di battaglia a venire a riprendersi i figli nel paese. Kiev sostiene di aver fatto decine di prigionieri dall’inizio dell’invasione e la mossa sembra essere il tentativo di creare imbarazzi a Mosca. “È stata presa la decisione di consegnare i soldati russi catturati alle loro madri se verranno a prenderseli in Ucraina, a Kiev”, si legge nella nota del ministero della Difesa.

Ore 15,40 – Papa: primi aiuti in Ucraina, inviato materiale sanitario – L’elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, ha portato questa mattina alla basilica di Santa Sofia a Roma, l’aiuto e la vicinanza del Papa, raccogliendo un appello lanciato nei giorni scorsi dalla stessa comunità ucraina in Italia che chiedeva materiale sanitario. Nel dono di Francesco, riferisce Vatican News, ci sono siringhe, cerotti, disinfettanti e altro. Si tratta di un primo intervento a cui ne seguirà un prossimo con la consegna di farmaci.

Ore 15,35 – India chiede ai cittadini di lasciare Kharkiv – L’India ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare la seconda città più grande dell’Ucraina entro stasera, sulla base di informazioni ricevute dalla Russia. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Arindam Bagchi, che non ha voluto dare dettagli sulle informazioni ricevute da Mosca. Bagchi ha detto che quasi 17.000 cittadini indiani, per lo più studenti, su circa 20.000 totali, hanno finora lasciato l’Ucraina. Oggi missili russi hanno colpito nuovamente il centro di Kharkiv, danneggiando diversi edifici residenziali e governativi, tra cui il palazzo del consiglio comunale. Lo ha comunicato la protezione civile ucraina, che diffuso un video che mostra i danni causati dai bombardamenti.

Ore 15,30 – Delegazione russa partita per i colloqui con Kiev – La delegazione russa è partita per la località, rimasta segreta, dove questa sera si svolgeranno i colloqui con Kievi. Lo riferisce l’agenzia di stampa bielorussa Belta.

Ore 15,00 – Sindaco Mariupol: “Impossibile evacuare civili” – Le forze russe hanno “fatto di tutto per impedire l’uscita dei civili: 500 mila persone sono rimaste bloccate” nella città di Mariupol, ormai sotto attacco da più di 10 ore. A denunciarlo, in un discorso tv, è il sindaco della città Vadym Boichenko. “Non riusciamo nemmeno a portare via i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti perchè i bombardamenti non si fermano” ha aggiunto Boichenko.

Ore 14,30 – WaPo, Usa pronti ad allargare sanzioni ad altri oligarchi – Gli stati uniti si stanno preparando ad ampliare il numero di oligarchi russi soggetti alle sanzioni statunitensi. Lo riporta il Washington Post, secondo cui la Casa bianca sta valutando nuove sanzioni sul magnate del ferro e dell’acciaio Alisher Usmanov.

Ore 14,25 – Twitter blocca RT e Sputnik in UE – Twitter rimuoverà RT e Sputnik dalla sua piattaforma, dopo le sanzioni introdotte dall’Ue. Lo riporta il Guardian. Oggi il ministro francese dell’Economia digitale aveva la piattaforma di social media per non aver fatto abbastanza sul fronte della “moderazione dei contenuti”.

Ore 14,20 – Università Bicocca, il corse di Nori si terrà – Il corso di Paolo Nori all’Università Bicocca di Milano “si terrà nei giorni stabiliti” e coi “contenuti” già previsti. Lo precisa lo stesso Ateneo, dopo la denuncia dello scrittore che ha dichiarato di aver ricevuto dall’università la richiesta di rimandare un corso dedicato a Dostoevskij per “evitare ogni forma dì polemica soprattutto interna in quanto momento dì forte tensione”. “L’ateneo conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre le rettrice dell’ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione”, ha detto l’università, definendosi “un ateneo aperto al dialogo e all’ascolto”.

Ore 14,15 -Sindaco Mariupol, molte vittime nelle ultime ore – Il sindaco della città che si affaccia sul Mare di Azov ha dichiarato Mariupol ha subito molte vittime dagli intensi bombardamenti delle ultime 14 ore, descritti come “senza sosta”. Secondo quanto riporta Reuters, il consiglio comunale ha dichiarato che le forze russe stanno attaccando obiettivi civili, come ospedali, rifugi e abitazioni.

Ore 14,10 – Unhcr, forte aumento dei rifugiati: 836mila hanno lasciato l’Ucraina – Il numero di rifugiati in fuga dal conflitto in Ucraina è salito a quasi 836mila. Lo mostrano i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che hanno fatto registrare un forte aumento dai 677mila di ieri pomeriggio. Secondo l’Unhcr, 454mila persone sono fuggite in Polonia, 116mila in Ungheria, 67mila in Slovacchia, 65mila in Moldavia, 43mila in Russia, 38mila in Romania e 350 in Bielorussia. Separatamente, 96mila persone sono entrate in Russia dalle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk tra il 18 e il 23 febbraio.

Ore 14,05 – Ucraina: uccisi più di 2.000 civili – Più di 2.000 civili ucraini sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva russa. Lo ha detto la protezione civile ucraina, secondo cui centinaia di edifici tra cui ospedali, asili e abitazioni sono state distrutte negli ultimi sei giorni.

Ore 14,00 – Kuleba: Nato valuta no-fly zone – La Nato starebbe “valutando” l’ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina su richiesta di Kiev. Lo sostiene il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da Sky News Uk.

Ore 13,55 – Mosca, c’è il rischio di uno scontro Russia-Nato – Non si possono escludere “rischi di scontro diretto” tra Russia e Nato. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko, secondo il quale esiste il rischio che “incidenti” con l’Alleanza atlantica possano “degenerare in una direzione del tutto inutile”.

Ore 13,50 – Opec+ decide di mantenere aumento produzione previsto, sale il petrolio – L’alleanza nota come Opec+, che include paesi esterni all’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) come la Russia, avrebbe deciso di aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno ad aprile. Lo riporta Reuters. Secondo il Wall Street Journal, l’Opec+ potrebbe aumentare ancora la produzione nel caso di ulteriori aumenti di prezzo. Il Brent ha guadagnato il 6,3 percento a 111,5 dollari al barile, mentre il Wti è salito al 6,2 percento a 109,8.

Ore 13,45 – Ue vieta export euro in Russia – Nell’ultimo pacchetto di sanzioni contro la Russia l’Unione europea vieta anche l’export di euro verso la Russia se non per motivi personali o diplomatici.

Ore 13,40 – Russia, borsa chiusa per il terzo giorno – Per il terzo giorno consecutivo, i mercati finanziari russi continuano a essere in larga parte chiusi alle contrattazioni, dopo le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali in risposta all’invasione dell’Ucraina. Il rublo, sceso ai minimi storici rispetto al dollaro lunedì scorso, si è stabilizzato tornando a a quota 108 rispetto al dollaro, per un deprezzamento di circa il 30 percento dall’inizio dell’invasione.

Ore 13,35 – Ue, da invasione impatto negativo su crescita Europa – “Questo sviluppo ha un impatto negativo sulle prospettive di crescita e inclina ulteriormente i rischi al ribasso”, ha scritto la Commissione europea nella nota di presentazione delle linee guida delle politiche di bilancio, che saranno adeguate “agli sviluppi economici secondo necessità”.

Oggi il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha dichiarato che il conflitto “avrà un impatto sull’inflazione e sul rallentamento della crescita”, spiegando che “l’effetto più significativo per il futuro è l’alta importanza che la Russia ha nei mercati energetici”.

Ore 13,30 – Chernobyl, Aiea preoccupata da scontri intorno a centrali nucleari – Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si è detto “gravemente preoccupato” per i combattimenti intorno alle centrali nucleari ucraine. “È la prima volta che si verifica un conflitto militare tra le strutture di un programma nucleare vasto e consolidato”, ha detto Rafael Grossi.

Ore 13,25 – Johnson: Onu chieda ritiro forze russe – Il primo ministro britannico ha dichiarato che Londra sta spingendo i membri delle Nazioni Unite riuniti a New York a chiedere al presidente russo Vladimir Putin di ritirare le forze russe dall’Ucraina. “Quello che abbiamo già visto dal regime di Vladimir Putin, nell’uso delle munizioni che già stanno colpendo civili innocenti, a mio parere costituisce pienamente un crimine di guerra”, ha detto Johnson, affermando che Putin, “ha fatto male i suoi calcoli” quando ha invaso l’Ucraina e “ha sottostimato la straordinaria forza” del popolo ucraino.

Ore 13,20 – Ue, sanzioni su Russia Today e Sputnik – Il Consiglio europeo ha sospeso la distribuzione all’interno dell’Unione Europea dell’emittente Russia Today e del sito Sputnik, definiti dalla Commissione europea “organi di disinformazione”. “In tempo di guerra, le parole contano”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Stiamo assistendo a una massiccia propaganda e disinformazione su questo oltraggioso attacco a un paese libero e indipendente”, ha aggiunto. “Non permetteremo che gli apologeti del Cremlino diffondano le loro bugie tossiche che giustificano la guerra di Putin o seminino divisioni all’interno della nostra Unione”.

Ore 13,15 – Kharkiv, colpito consiglio comunale – Un attacco missilistico ha colpito la sede del consiglio comunale della seconda città dell’Ucraina, colpita da pesanti bombardamenti negli ultimi giorni. Lo ha dichiarato il vice governatore regionale, secondo quanto riporta Reuters.

Ore 13,10 – Ue esclude sette banche da Swift – L’Unione Europea ha escluso sette banche russe dal circuito di pagamento internazionale Swift. La lista, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue include anche la banca Vtb, oltre Bank Otktrie, Novicombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, VNEsheconombank. Nella lista non figurano Gazprombank e Sberbank, due degli istituti attraverso cui transitano i pagamenti per le importazioni energetiche dei paesi membri.

Ore 13,05 – Ucraina: Kherson non è caduta – Un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha detto che la Russia non ha catturato Kherson e che erano ancora in corso combattimenti di strada nella città portuale meridionale, situata lungo l’estuario del fiume Dnepr. La presidenza ucraina ha anche dichiarato che l’avanzata russa verso Chernohiv e la capitale Kiev è in stallo, mentre le aree residenziali di Charkiv sono sotto bombardamenti. Secondo Kiev inoltre, la situazione a Mariupol è “sotto controllo”.

Ore 13,00 – Ucraina: Dhl sospende consegne in Russia e Bielorussia – Il gigante tedesco della logistica Dhl ha sospeso le consegne in Russia e Bielorussia, l’ultima di numerose aziende occidentali che hanno cessato le proprie attività nei due paesi dopo l’invasione dell’Ucraina. “I servizi in entrata verso la Russia e la Bielorussia sono stati sospesi”, ha detto Dhl in una nota, aggiungendo che “non accetterà spedizioni verso quei paesi fino a nuovo avviso”, dopo aver chiuso anche i suoi uffici in Ucraina.

Ore 12,55 – Alluminio vola a 3.552 dollari: record storico – Il prezzo dell’alluminio ha toccato un nuovo massimo storico alla Borsa dei metalli di Londra, spinto dal conflitto tra Russia e Ucraina. Il contratto future con consegna a tre mesi quotato all’Lme ha toccato un picco di 3.552 dollari a tonnellata, prima di rintracciare leggermente a quota 3.535,50 dollari.

Ore 12,50 – Johnson a Zelensky: “disgusto” per attacchi russi – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha condannato “gli attacchi aberranti all’Ucraina”, durante una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo Downing Street, i due leader hanno concordato sulla necessità che le sanzioni contro la Russia “vadano oltre”.

Ore 12,45 – Ucraina, secondo round di colloqui oggi – Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass, che cita una fonte della presidenza ucraina, il secondo round di colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev si terrà oggi. I colloqui, annunciati per oggi, erano stati rinviati prima della riconferma, arrivata poco fa dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Il primo round si era tenuto lunedì in una località bielorussa nei pressi del confine con l’Ucraina.

Ore 12,40 – Paralimpiadi, atleti russi e bielorussi potranno gareggiare – Il Comitato paralimpico internazionale ha dichiarato che gli atleti di Russia e Bielorussia potranno partecipare ai Giochi paralimpici invernali a Pechino, sotto la bandiera paralimpica. I due paesi inoltre non figureranno nel medagliere.

Ore 12,35 – Mosca, possibile stop a relazioni diplomatiche con Londra – L’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin, non esclude la completa rescissione della relazioni diplomatiche tra Londra e Mosca. Il diplomatico ha sottolineato che se non sarà presentata alcuna soluzione per risolvere il problema del finanziamento dell’ambasciata, ostacolato dalle sanzioni, il Cremlino potrebbe assumere iniziative contro l’ambasciata britannica a Mosca. Per il momento, ha spiegato, le strutture diplomatiche russe in Gran Bretagna continuano a funzionare. “Stiamo lavorando come al solito, non stiamo cancellando nulla, i servizi consolari vengono forniti”, ha sottolineato Kelin.

Ore 12,30 – Salvini, Mosca ha torto ma no “caccia al russo” – “Quando ce la si prende, in Italia e nel mondo, con gli artisti russi… Se è vero che vengono sospesi i corsi universitari su Dostoevskij, ragazzi, fermiamoci. Un conto è aiutare gli ucraini perché possano difendersi, un conto è la ‘caccia al russo’. Chi ha torto qui è chiaro: chi ha scatenato l’attacco? È la Russia ha torto”. Così il segretario leghista Matteo Salvini.

Ore 12,25 – Nord Stream 2 nega avvio procedura insolvenza – La società svizzera che ha costruito il gasdotto Nord Stream 2, che collega direttamente la Russia alla Germania, ha negato di aver avviato una procedura fallimentare. “Non confermiamo le notizie dei media secondo cui Nord Stream 2 ha dichiarato bancarotta”, ha dichiarato in una nota la società, dopo la decisione della Germania di sospendere l’autorizzazione del gasdotto già completato e l’imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti. “La società ha solo informato le autorità locali che ha dovuto rescindere i contratti con i dipendenti a seguito dell’imposizione delle sanzioni statunitensi all’azienda”.

Ore 12,22 – Zelensky, “coordinate azioni” con Regno Unito – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto “grato” per l’assistenza britannico contro l’invasione russa. “Assieme ai partner difendiamo l’Ucraina”, ha detto in un tweet.

Ore 12,20 – Onu, 836mila i profughi in fuga da conflitto – Sono saliti a circa 836 mila i profughi fuggiti dal conflitto in Ucraina, secondo quanto reso noto dalle Nazioni Unite.

Ore 12,15 – Ankara, negato passaggio a 3 navi da guerra russe – Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha reso noto che la Turchia lo scorso 27 e 28 febbraio ha negato il permesso a 3 navi da guerra russe che avevano chiesto di attraversare gli stretti di Bosforo e Dardanelli verso le basi militari russe del Mar Nero. All’inizio della guerra, l’Ucraina aveva chiesto alla Turchia di fermare il transito di navi da guerra russe. In base alla convenzione di Montreux del 1936, la Turchia ha la facoltà di chiudere il passaggio degli stretti del Bosforo e dei Dardanelli alle navi da guerra di Paesi impegnati in un conflitto di cui Ankara non sia parte. Tuttavia i Paesi rivieraschi, come la Russia, possono far rientrare imbarcazioni da guerra, a condizione che siano registrate presso il porto dove chiedono di fare rientro.

Ore 12,10 – Media, Yanukovic è a Minsk, Putin vuole reinsediarlo – Viktor Yanukovic, l’ex presidente ucraino filorusso deposto nel 2014 dai moti di Euromaidan, si troverebbe a Minsk e il presidente russo, Vladimir Putin, avrebbe avviato una operazione speciale per reinsediarlo. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

Ore 12,05 – Ultimatum a Konotop, “resa o bombardamento” – Le forze armate russe hanno minacciato di bombardare Konotop con artiglieria pesante, nel Nord Est dell’Ucraina, se la città non si arrenderà. Lo ha annunciato il sindaco della città, Artem Semenikhin, riporta il Kyiv Independent. “Sono per combattere”, ha aggiunto Semenikhin.

Ore 12,00 – Lavrov, Terza Guerra Mondiale sarebbe nucleare – La Terza Guerra Mondiale sarebbe “nucleare e devastante”. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, ribadendo che la Crimea “è russa”.

Ore 11,45 – Scholz: “Nato non interverrà in termini militari” – “Non interverremo militarmente. E questo vale anche per la Nato: non lo farà e non lo faranno gli altri. In questa situazione sarebbe sbagliato”. Lo dichiara il cancelliere tedesco Olaf Scholz da Gerusalemme dove si trova in visita. “Quello che facciamo noi è di sostenere – ha aggiunto – l’Ucraina aiuti finanziari e beni materiali”. Secondo Scholz, poi, “le sanzioni hanno già mostrato dei primi effetti, sono queste le decisioni giuste”.

Ore 11,30 – Sindaco Kiev: “Truppe russe si avvicinano” – Le truppe di Mosca sono sempre più vicine al centro di Kiev: lo scrive su Telegram il sindaco della Capitale, Vitali Klitschko. “Il nemico sta raccogliendo le forze più vicino alla capitale. Ci stiamo preparando e difenderemo Kiev. Kiev sta resistendo e resisterà” ha aggiunto il primo cittadino.

Ore 11,00 – Il prezzo del gas al massimo storico – Il prezzo del gas schizza al massimo storico per effetto della guerra in Ucraina. Il contratto quotato ad Amsterdam, che rappresenta il riferimento per il gas europeo, è infatti arrivato a toccare il massimo storico a 194 euro al megawattora.

Ore 10,50 – Cremlino: “Pronti a riprendere negoziato” – La delegazione russa è pronta a riprendere i negoziati con l’Ucraina questa sera. Lo dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Ore 10,30 – Zelensky: “Quasi 6mila russi uccisi” – I soldati ucraini avrebbero ucciso quasi 6mila soldati russi in questi sei giorni di conflitto. Lo ha annunciato in un videomessaggio su Telegram il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il quale ha aggiunto che Mosca “non può vincere con bombe e missili”.

Ore 10,00 – Intelligence Usa: “Valutare lo stato mentale di Putin” – Secondo quanto riportato dalla Cnn, l’Intelligence Usa è al lavoro per valutare lo “stato mentale di Putin”, che negli ultimi giorni è apparso “sempre più imprevedibile, erratico e irrazionale”. Leggi la notizia completa.

Ore 9,50 – La Corea del Nord difende Mosca: “Gli Usa sono il pericolo” – “Il più grande pericolo che il mondo affronta ora è la prepotenza degli Stati Uniti”: lo ha detto l’ambasciatore della Corea del Nord alle Nazione Unite, secondo cui gli Usa e i suoi alleati sono la causa della guerra in Ucraina dal momento che hanno ignorato le “ragionevoli” necessità di sicurezza della Russia.

Ore 9,00 – Mosca: “Torre di Kiev fuori controllo” – Il ministero della Difesa russa ha confermato che la torre principale della tv ucraina è stata bombardata dall’aviazione russa, mettendola fuori uso. Secondo il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, il bombardamento mirava a disabilitare la capacità ucraina di organizzare “attacchi di informazione”.

Ore 8,30 – Russia: “Abbiamo preso Kherson” – Il ministro della difesa russa ha annunciato che l’esercito di Mosca ha preso il controllo della città di Kherson, nel sud dell’Ucraina.

Ore 8,00 – Onu: “136 vittime tra i civili, 13 bambini” – Secondo le Nazioni Unite sono almeno 136 le vittime tra i civili, tra cui figurano anche 13 bambini. Lo dichiara Liz Throssell, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo cui il numero reale dei morti dovrebbe essere molto più alto.

Ore 7,30 – Paracadutisti russi a Kharkiv: “Attaccato un ospedale” – “Le truppe aviotrasportate sono atterrate a Kharkiv nella notte e hanno attaccato un ospedale. Al momento si registrano scontri tra gli invasori e gli ucraini”. È quanto afferma l’esercito ucraino in un comunicato su Telegram. Leggi la notizia completa.

Ore 7,00 – Biden: “Putin dittatore, deve pagare” – “Americani, voglio essere sincero con voi, come vi ho sempre promesso. Un dittatore russo sta invadendo un paese straniero e pagherà un prezzo alto per questo”. Lo ha dichiarato il presidente Usa, Joe Biden, nel suo discorso sullo stato dell’Unione in cui ha aggiunto: “Nelle battaglie contro le autocrazie, le democrazie sono unite”.

Leggi anche: 1. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin / 2. Reportage – Chi sono i figli ribelli di Putin: la generazione russa che si oppone alla guerra in Ucraina / 3. Altro che sanzioni: l’Italia si inchina allo Zar e sugli amici di Putin piovono onorificenze

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